di , 13/06/2022

I professionisti della sanità territoriale e i principali beneficiari delle cure e dei servizi erogati dalle strutture nel nostro sistema sanitario, cioè i cittadini-pazienti, sono i protagonisti di quella trasformazione digitale che caratterizza la Missione 6 Salute del PNRR. 

Il primo panel di Frontiers Health Italia 2022, intitolato “Verso una sanità integrata e di prossimità: partire dai bisogni per creare valore” è stato proprio dedicato all’idea di sanità futura e di digitalizzazione della salute, espresse dalle associazioni di rappresentanza di queste categorie di stakeholder, presenti durante questa occasione di dibattito nelle figure di: 

  • Francesca Moccia, Vicesegretaria di Cittadinanzattiva; 
  • Pierpaolo Pateri, Componente del Comitato Centrale di FNOPI – Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche; 
  • Silvestro Scotti, Segretario Nazionale FIMMG – Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale; 
  • Luigi D’Ambrosio Lettieri, Vicepresidente di  FOFI – Federazione Ordini Farmacisti Italiani. 

Nel corso di questo panel, i relatori hanno evidenziato quanto la digitalizzazione della sanità possa rappresentare una straordinaria occasione per ridefinire i processi che hanno caratterizzato fin’ora l’assistenza sanitaria e il rapporto fra professionisti della salute e pazienti.  

Si tratta di un’opportunità da cogliere, che deve essere basata su solidi presupposti, ben descritti dalle parole chiave che i relatori del panel hanno elencato a conclusione dei loro interventi.

#Relazionecolpaziente 

La capacità di relazionarsi con il paziente dovrà essere necessariamente potenziata da parte di tutti i professionisti della sanità. Non solo dal MMG, che resterà la figura professionaleche mantiene un forte rapporto fiduciario con il paziente, ma anche da parte di farmacisti ed infermieri. 

In prospettiva, l’infermiere deve mantenere quella capacità di relazione, anche quando questa relazione sarà mediata da uno strumento digitale a cui il paziente si sarà abituato, in modo che si senta comunque essere preso in carico anche senza la vicinanza – Pierpaolo Pateri.

Da parte loro, i cittadini devono acquisire la consapevolezza del loro ruolo nella gestione della propria salute, anche per poter capire il contributo che viene fornito dalla comunità che li circonda. 

I cittadini devono comprendere la fatica e lo sforzo affrontati da coloro che ci devono curare – Francesca Moccia

#Garanziediaccesso 

Il digitale è uno strumento la cui finalità deve essere quella di ridurre le barriere e occorre quindi agire per realizzare tutte le innovazioni promesse dalla telemedicina. Tuttavia, ad oggi c’è poca offerta di applicazioni nonostante il forte interesse dei cittadini. – Francesca Moccia. 

Per dare maggiore contesto, Luigi D’Ambrosio Lettieri ha portato l’esempio della ricetta elettronica completamente dematerializzata durante il periodo della pandemia. Attraverso l’invio del promemoria via SMS (e senza più il rilascio del promemoria cartaceo) si è risolto un problema trascinato per anni, rendendo in tal modo più accessibile l’accesso alle cure da parte del cittadino. 

#opendata #cooperazione applicativa 

Open data significa facilitare la diffusione del dato a prescindere dallo strumento – Silvestro Scotti 

Uno dei grandi protagonisti di questi aspetti, e non solo, è il fascicolo sanitario elettronico, strumento che consente, anche in modo virtuale, di migliorare le performance mettendo a fattor comune le informazioni che servono a dare un’assistenza organica e complessiva. Per le sue caratteristiche il FSE permette anche di migliorare l’aderenza alle terapie e di evitare duplicazioni nelle prestazioni erogate al paziente.  

Sulla cooperazione applicativa, un esempio di come essa si possa concretizzare è offerto da queste parole di Luigi D’Ambrosio Lettieri: 

Non è più possibile pensare che gli operatori della sanità, in ospedale e sul territorio, in una logica di continuità assistenziale, pensino di poter operare in solitudine. I team multiprofessionali sono fondamentali per consentire la presa in carico del paziente in una logica organica. 

Questi professionisti devono imparare a lavorare insieme in una logica interattiva, e il Fascicolo Sanitario Elettronico è il mezzo capace di consentire questa collaborazione. 

#Umanità 

Si tratta di un aspetto legato fortemente a quello della relazione con il paziente. Occorre, infatti, essere consapevoli che la digitalizzazione, con tutte le sue innovazioni e opportunità, non sarà mai in grado di sostituire né l’uomo nell’aspetto morale delle sue scelte né la necessità di contatto umano quando questo è necessario 

La digitalizzazione è il futuro per poter garantire assistenza di qualità del territorio in una popolazione che invecchia, e che fa emergere bisogni nuovi a cui essa darà il suo contributo per soddisfare, ma la relazione umana sarà ancora fondamentale – Pierpaolo Pateri 

I temi trattati in questa sessione di Frontiers Health Italia hanno toccato altri punti che meritano di essere citati e che possono essere riassunti in due ulteriori keyword, anche queste molto ricorrenti durante tutta la conferenza.

#Competenza 

La velocità con cui evolvono le conoscenze in ambito scientifico impone una competenza, che è qualcosa in più dell’aggiornamento, capace di mantenere tutti i professionisti della sanità connessi con la realtà, e pronti a dare garanzie di appropriatezza, di efficienza e di efficacia delle prestazioni assistenziali – Luigi D’Ambrosio Lettieri 

#Deburocratizzazione 

La digitalizzazione del SSN se diventa un modo per creare un task shifting digitale, dal professionista ad un algoritmo informatico, è solo una complicazione. Se diventa, invece, un modello di potenziamento della capacità di un professionista intellettuale di fare una sanità di precisione e arrivare, nel tempo, ad utilizzare questi strumenti in ottica predittiva, questo porterà a risultati migliori: prevenzione, risparmi e mantenimento del contatto medico-paziente. Il digitale non deve essere un sistema di triage, piuttosto esso deve essere strutturato come un potenziamento all’interno del SSN delle capacità del professionista rispetto alle richieste del paziente – Silvestro Scotti


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