di , 16/02/2022

Quasi 120mila persone sono morte a causa della Pandemia, solo in Italia, un paese già fragile dal punto di vista economico, sociale ed ambientale.

Questa mancata produttività è da imputarsi all’incapacità di cogliere le opportunità legate alla rivoluzione digitale.

Un ritardo dovuto tanto alla mancanza di infrastrutture adeguate, quanto al calo degli investimenti privati e pubblici.

Un’opportunità imperdibile di sviluppo arriva dal NGEU (Next Generation EU), un programma dell’Unione Europea che prevede investimenti e riforme volte ad una maggiore equità di genere, territoriale e generazionale.

Il programma NGEU richiede agli Stati Membri di presentare un Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Il PNRR

Le sei Missioni del Piano sono: digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo; rivoluzione verde e transizione ecologica; infrastrutture per una mobilità sostenibile; istruzione e ricerca; inclusione e coesione; salute. Il Piano è in piena coerenza con i sei pilastri del NGEU e soddisfa largamente i parametri fissati dai regolamenti europei sulle quote di progetti “verdi” e digitali.

Grazie al PNRR, nel 2026 il PIL sarà di 3,6 punti percentuali più alto rispetto allo scenario di base. Nell’ultimo triennio dell’orizzonte temporale (2024-2026), l’occupazione sarà più alta di 3,2 punti percentuali.

PNRR: Missione Salute

Gli investimenti si concentreranno sulla promozione di ricerca e innovazione, e il miglioramento delle dotazioni infrastrutturali e tecnologiche. In particolare, si interverrà su:

  • reti di prossimità, strutture intermedie e telemedicina
  • innovazione, ricerca e digitalizzazione del sistema sanitario nazionale

Reti di prossimità, strutture intermedie e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale

7 miliardi di Euro serviranno a potenziare il SSN, rafforzare le strutture e i servizi sanitari di prossimità e i servizi domiciliari, sviluppare soluzioni di telemedicina.

La casa diventa il primo luogo di cura e i servizi di telemedicina diventano un mezzo formidabile per ridurre i divari geografici e territoriali in ambito sanità; per garantire una migliore esperienza di cura per i pazienti; e migliorare l’efficienza dei sistemi sanitari regionali tramite assistenza domiciliare e monitoraggio da remoto.

Inoltre, l’investimento prevede di potenziare l’offerta assistenziale intermedia a livello territoriale attraverso l’attivazione di 381 Ospedali di Comunità. Strutture, dotate di un massimo di 40 posti letto e a gestione infermieristica, dedicate al ricovero breve di pazienti che necessitano di interventi sanitari a media/bassa intensità clinica.

Innovazione, ricerca e digitalizzazione del sistema sanitario nazionale

8,63 miliardi di Euro verranno investiti per rafforzare la ricerca scientifica; potenziare la struttura tecnologica e digitale del SSN a livello centrale e regionale; e sviluppare una sanità pubblica che valorizzi gli investimenti nel sistema salute.

La governance aziendale degli IRCCS subirà una revisione importante, orientandosi sempre più alla ricerca per sviluppare le potenzialità degli istituti. Si punta a creare, inoltre, una rete integrata basata sullo scambio di competenze specialistiche tra gli istituti e le altre strutture del SSN.

È noto che le infrastrutture tecnologiche e digitali ospedaliere presentino un significativo grado di obsolescenza e risultino carenti in molte strutture. 3,133 nuove grandi apparecchiature ad alto contenuto tecnologico verranno acquistate per aggiornare il parco tecnologico ospedaliero.

280 strutture sanitarie saranno oggetto di un potenziamento digitale per migliorare i dipartimenti di emergenza e accettazione (DEA) di I e II livello.

Tra gli obiettivi di questo investimento, c’è il potenziamento del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), per garantirne l’omogeneità e l’accessibilità su tutto il territorio nazionale da parte degli assistiti e operatori sanitari.

Anche l’infrastruttura tecnologica del Ministero della Salute verrà aggiornata e rafforzata.

Il progetto prevede di migliorare raccolta, processo e produzione di dati NSIS (Nuovo Sistema Informativo Sanitario) a livello locale; di sviluppare strumenti di analisi avanzata per migliorare la capacità di programmare i servizi sanitari e rilevare malattie emergenti; di creare una piattaforma nazionale dove raccogliere tutti i servizi di telemedicina offerti da soggetti accreditati.

Per quanto riguarda la ricerca biomedica in Italia, l’investimento è volto a rafforzare la capacità di risposta dei centri di eccellenza presenti sul territorio nazionale nel settore delle patologie rare, favorendo il trasferimento tecnologico tra ricerca e imprese.

Fornire strumenti tecnologici avanzati, però, non basta. Una delle misure degli investimenti in ambito salute, prevede, infatti, anche il potenziamento dello sviluppo delle competenze tecniche, professionali, digitali e manageriali del personale del sistema sanitario.

In breve

Con il PNRR e la misura in ambito Salute, si vogliono cancellare:

– i divari territoriali: cioé si andrà a lavorare, a livello nazionale, per uniformare gli standard qualitativi, tecnologici e organizzativi dell’assistenza primaria, dei consultori familiari, dell’area Salute Mentale. Il tutto cercando di salvaguardare il più possibile le peculiarità e le esigenze assistenziali di ogni area del Paese;

– i divari di genere: si partirà dal rafforzamento dei servizi di prossimità e di assistenza domiciliare. Questo potrebbe incoraggiare un aumento dell’occupazione sia nel settore dei servizi di cura, a cui contribuiscono maggiormente le
donne, sia più in generale nell’economia riducendo l’onere delle attività di cura fornito in famiglia dalle donne
;

– i divari generazionali: verranno attivate borse di studio (formazione specifica in medicina generale) e creati nuovi posti di lavoro. Questa missione consentirà di avere un impatto sulle opportunità di lavoro qualificato e di imprenditorialità tra i giovani da quanto previsto in tema di ecosistema per l’innovazione.