di , 20/07/2021

Da una nuova ricerca pubblicata gli scorsi giorni su JAMA Network Open viene mostrato come molte persone sperimentino sintomi persistenti dopo mesi di recupero da COVID-19.

Lo studio DETECT (Digital Engagement and Tracking for Early Control and Treatment), iniziato lo scorso marzo, si è posto l’obiettivo di identificare aree con focolai virali quanto prima e di creare approcci all’assistenza sanitaria customizzati. Si basa su dati di salute provenienti da diversi wearable di noti brand, come Fitbit, Apple, Garmins e altri che possano condividere dati con Google Fit o Apple HealthKit.

Nello specifico, sono stati analizzati i dati di 875 utenti Fitbit, che hanno riscontrato sintomi di una malattia respiratoria acuta e sono stato sottoposti al test COVID-19.

I risultati dimostrano che gli individui affetti da COVID-19, 234 del campione sopra menzionato, hanno impiegato almeno 2-3 mesi per tornare ad avere valori normali di frequenza cardiaca e per riprendere le attività di base comparati a quelli con sintomi, ma negativi al test. In particolare, il conteggio dei passi e la qualità del sonno ci hanno messo circa un mese per tornare a valori di base, mentre per la maggioranza la frequenza cardiaca a riposo è risultata fuori norma per almeno due mesi. Inoltre, è stato verificato che chi sperimenta sintomi più acuti all’inizio della malattia ha disturbi cardiaci più debilitanti, che necessitano di un periodo di recupero prolungato.

Fitbit ha condotto anche altri studi al fine di sviluppare un algoritmo, che rilevasse precocemente il COVID-19 e che ne prevedesse: la gravità, la prevalenza dei sintomi, la durata e la probabilità di ricovero.

La ricerca appena presentata rafforza il pensiero di chi crede di poter rivoluzionare la cura dell’uomo attraverso i dispositivi indossabili, infatti viene mostrato come il loro utilizzo sia efficace nel garantire un continuo monitoraggio dei parametri vitali, non soltanto nell’ambito della prevenzione ma anche in quello di supporto nei periodi di recupero post malattia. Si tratta di tecnologie che stanno fornendo un’opportunità senza precedenti agli specialisti per raggiungere maggior precisione sia nel trattamento che nella prevenzione.