di , 12/05/2021

La video visita è un atto medico in cui il professionista interagisce a distanza in tempo reale con il paziente, o il caregiver. Si tratta sicuramente di una delle principali innovazioni che nella sua semplicità garantisce la continuità di cura, soprattutto per i pazienti cronici e fragili, così come per le visite di follow-up, riducendo al minimo gli spostamenti.

Ma quali sono gli aspetti clinici e medico-legali a cui il medico deve necessariamente prestare attenzione quando sceglie di erogare la prestazione sanitaria mediante video visita?

Quando il medico può gestire il paziente con la video visita?

Secondo la definizione del Ministero della Salute, la video visita (o televisita) è un atto sanitario a tutti gli effetti, in cui il medico interagisce a distanza con il paziente attraverso un collegamento tipo videochiamata, con la possibilità di acquisire eventuale documentazione clinica in via telematica. Al pari di una visita tradizionale, la Video Visita può dar luogo anche alla prescrizione di farmaci o di cure.

Generalmente, è erogabile in tutti quei casi in cui la prestazione sanitaria non richiede l’esame obiettivo del pazienteoppure quando lo stesso paziente:

  • è inserito in un percorso di follow-up da patologia nota;
  • necessita di monitoraggio, conferma, aggiustamento, o cambiamento della terapia in corso;
  • richiede valutazione anamnestica per la prescrizione di esami diagnostici;
  • ha bisogno di spiegazione degli esiti di esami e referti.

La video visita è un mezzo di interazione dinamico, veloce e accessibile ovunque, capace di semplificare la comunicazione tra medico e paziente, accelerando il processo di diagnosi e cura. Inoltre, velocizza le procedure burocratico-amministrative, decongestiona gli studi medici, riduce le liste di attesa e rende l’organizzazione di tutta l’attività sanitaria molto più flessibile, ma non solo.

Infatti, la video visita consente al medico di:

  • fornire un parere qualificato (second-opinion) e contribuire al percorso diagnostico-terapeutico di un paziente senza doverlo incontrare fisicamente ma basandosi sul racconto della storia clinica e visualizzando online gli esami già effettuati;
  • seguire a distanza i pazienti cronici garantendogli, in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo, un’assistenza domiciliare continuativa sull’andamento patologico, monitoraggio dei dati clinici controllo dell’aderenza terapeutica;
  • realizzare un modello di sanità sempre più in rete, perché la video visita può anche favorire l’interazione immediata tra diversi specialisti su un unico caso, indipendentemente dalla struttura o paese in cui operano.

Video visita: gli aspetti medico-legali

Dopo un lungo iter procedurale durato circa tre anni (2011-2014), la Conferenza Stato-Regioni e Province Autonome di Trento e Bolzano ha approvato lo scorso dicembre 2020, le “Linee Guida Nazionali sulla Telemedicina”, definendone le priorità e le modalità di erogazione. In particolare, la televisita è classificata come parte della Telemedicina specialistica (insieme a Teleconsulto e Telecooperazione sanitaria).

Essendo dunque un atto sanitario a tutti gli effetti, richiede al medico necessariamente la conoscenza di alcune implicazioni di natura legale. Parliamo di responsabilità professionale, gestione dei profili di sicurezza e protezione dei dati personali dei pazienti.

Il medico che sceglie di erogare la prestazione mediante video visita si assume piena responsabilità professionale che quella modalità rappresenti la soluzione che meglio garantisce la cura più appropriata, sicura ed efficace per le condizioni del paziente in quel contesto, con la possibilità di riprogrammare la visita in presenza. L’esito della video visita deve sempre dar luogo ad un referto, reso poi disponibile in modalità telematica, anche attraverso il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE).

L’attivazione del servizio di video visita richiede l’adesione preventiva del paziente o dal caregiver ad accedere ad un sistema di interazione e trattamento da remoto secondo le normative vigenti in materia di privacy e sicurezza. In particolare, è necessario che il medico informi il paziente su:

  • cosa consiste la prestazione, qual è il suo obiettivo, quali i vantaggi che si ritiene possa avere il paziente e quali gli eventuali rischi;
  • come verrà gestita e mantenuta l’informazione e chi avrà accesso ai dati personali e clinici del paziente;
  • quali strutture e professionisti saranno coinvolti, quali saranno i loro compiti e le relative responsabilità;
  • quali sono i diritti dell’assistito ai propri dati.

Paginemediche: l’accesso sicuro alla Video Visita

Secondo la regolamentazione stabilita dalla Conferenza Stato-Regioni, i requisiti necessari per realizzare una prestazione sanitaria mediante video visita sono:

  • avere una rete di collegamento internet sempre disponibile tra medici e pazienti ed accedervi attraverso strumenti digitali tipo computer, tablet, smartphone;
  • disporre di un portale web a cui i medici e pazienti accedono con il proprio account, con verifica dell’identità;
  • rispettare il GDPR per il trattamento dei dati personali.

In questo contesto, affidarsi a piattaforme sicure già predisposte alla fornitura di servizi di telemedicina, come Paginemediche, sono un vantaggio per medico e paziente. La piattaforma, infatti facilita l’accesso e il rapporto con il paziente, rendendo semplici e chiare procedure e trattamenti mediante video visita.

La video visita prenotabile su Paginemediche offre infatti al medico la possibilità di:

  • fornire un parere specialistico a distanza in tempi rapidi, senza scambiare contatti personali né installare alcun software;
  • semplificare l’iter medico-burocratico di accesso alla prestazione;
  • evitare rischi di natura etica e medico-legali dovuti al trattamento di dati sensibili in rete;
  • garantire un atto medico di qualità senza interferenze, a seguito di appuntamento concordato virtualmente il giorno e all’ora stabilita;
  • condividere anticipatamente file e referti in tutta sicurezza a supporto della visita.