Con Unobravo sostegno psicologico e psicoterapia online da qualsiasi luogo, in qualsiasi momento
Nato inizialmente solo per pazienti italiani all’estero, oggi Unobravo offre percorsi di sostegno psicologico a distanza a tutti gli Italiani, residenti e non, grazie a un team di psicologi e psicoterapeuti qualificati
Con un board tutto al femminile, la piattaforma Unobravo è un servizio dinamico e flessibile, capace di adattarsi ai ritmi di vita dei suoi utenti, ovunque si trovino nel mondo e con qualsiasi fuso orario.
Abbiamo conosciuto meglio Unobravo in quest’intervista con la CEO e Founder, Danila De Stefano.
Perché il nome Unobravo e cosa ti ha spinto a fondarla?
Unobravo viene dall’espressione “fatti vedere, da uno bravo però”, è un nome ironico che si propone di far fare un sorriso a chi fa il collegamento con il famoso modo di dire. Si propone, inoltre, di buttare giù qualche barriera che separa le persone dal chiedere aiuto, per paura o credenze errate nei confronti della psicologia.
La fondazione di Unobravo ha origini sia nel mio background professionale che nella mia storia personale. Sono una psicologa e anni fa sono espatriata con molta felicità per la mia scelta di vita, ma dopo qualche tempo ho sentito la necessità di ricevere sostegno psicologico, preferibilmente in italiano. Ho avuto difficoltà a trovarlo a causa di lunghe liste d’attesa e prezzi esorbitanti. Questo mi ha spinto a domandarmi come fare ad aiutare persone nella stessa mia situazione in caso di difficoltà. Unobravo nasce come aiuto per expat per poi rivolgersi a tutti, italiani in Italia inclusi, soprattutto a causa della pandemia scoppiata pochi mesi dopo la nascita del servizio. L’aver esteso l’offerta dei nostri servizi di sostegno online durante questi mesi dell’emergenza Covid-19 ci ha spinto a crescere velocemente per poter soddisfare le esigenze di tutti gli utenti. Oggi possiamo contare su circa 150 psicologi e più di 15.000 sedute di terapia effettuate.
Ci puoi spiegare come funziona Unobravo? Cosa vi contraddistingue?
Certo, è molto semplice: sul nostro sito web www.unobravo.net c’è un questionario da compilare, che indaga le difficoltà attuali, gli obiettivi che si vogliono raggiungere e le proprie preferenze. Grazie un algortimo di matching, Unobravo associa ogni utente con lo psicologo più adatto alle proprie esigenze, necessità terapeutiche e preferenza
Il nostro sistema di matching assicura che la scelta dello psicologo non ricada sull’utente, che nella maggioranza dei casi non riesce a distinguere tra uno psicologo o psicoterapeuta adatto o non adatto al suo caso specifico. Il nostro obiettivo è infatti fornire terapie di qualità che siano assolutamente di aiuto e risolutive, e questo lo facciamo anche grazie al nostro matching. Compilato il questionario, si riceve molto rapidamente riposta dal professionista matchato e ci si può accordare per il primo incontro conoscitivo gratuito, dopo di che si potrà scegliere di proseguire o meno. Ѐ importante anche sottolineare che investiamo molte risorse nella selezione dei professionisti che fanno parte di Unobravo. Ogni terapeuta deve passare attraverso un iter di selezione da noi creato e ottimizzato, che utilizziamo per riuscire ad individuare chi davvero è “uno-bravo”, assicurando così alta qualità delle terapie.
Gli altri servizi della piattaforma riguardano un marketplace aperto a tutti gli psicologi senza selezione, che non effettuano monitoraggio e supervisione per le terapie. Quello che davvero conta per noi e per essere fedeli al nostro naming è che chi lavora con noi deve essere davvero “unobravo”.
Quali sono state le sfide o le difficoltà che avete incontrato?
Una sfida che affrontiamo attualmente è quella di trovare persone con skill giuste da coinvolgere nel del nostro board aziendale. Una difficoltà, più di carattere qualitativo e allargata alla psicologia in generale, è quella di affrontare lo stigma legato alla nostra disciplina in Italia. Frasi come “lo psicologo cura i matti”, “non credo che uno psicologo mi potrebbe aiutare”, “lo psicologo parla e basta”, “a te non serve uno psicologo ma uno psichiatra” e così via, fa sì che c’è ad oggi ancora un’enorme confusione circa le difficoltà o gli obiettivi che uno psicologo potrebbe aiutare a risolvere/raggiungere. Per qualche motivo le persone sono reticenti dal rivolgersi ad uno psicologo, per poi fare un sospiro di sollievo una volta effettuato il “grande passo”, comprendendo che così grande non era.
Tra i nostri obiettivi c’è proprio quello di favorire la crescita di una cultura psicologica in Italia, che superi queste credenze e aiuti sempre più persone a cercare aiuto quando serve, senza remore e senza ostacoli mentali e non.
Quali, invece, le soddisfazioni che vi spingono ogni giorno a migliorare e a lavorare al vostro progetto?
Per fortuna non sono poche…Innanzitutto il crescente numero di utenti che sono diventati nostri pazienti e dichiarano un alto tasso di soddisfazione dei servizi della piattaforma, oltre che un miglioramento del loro stato di benessere. Un’altra soddisfazione riguarda il coinvolgimento dei professionisti che, in questo momento di incertezza lavorativa, ci ringraziano per l’ambiente lavorativo, attento anche al loro benessere lavorativo e personale.
Infine, per noi è stato importante vincere a dicembre 2020 al SIOS 2020, il summit di StartupItalia, il primo posto al progetto ”UniVenture” e il premio Community di StartupItalia. Tutto questo, insieme ad altri fattori, ci motiva a lavorare sempre meglio e a dare il massimo.
Quali sono i vostri obiettivi nel prossimo futuro?
Attualmente siamo molto concentrati sullo sviluppo prodotto, ovvero sull’ultimazione del nostro nuovo portale che sarà pronto nei prossimi mesi. Questo sarà maggiormente user-friendly e piacevole all’usabilità, garantendo sempre la massima privacy e sicurezza sia per i nostri pazienti che per i nostri terapeuti. Inoltre sarà garantita la gestione automatica di vari processi, tra cui quello di fatturazione sanitaria detraibile. Tra gli altri obiettivi prossimi abbiamo l’integrazione di nuovi servizi per la salute e il benessere dei nostri utenti, di cui non farò spoiler ma invito caldamente a seguirci per restare aggiornati sulle nostre novità.
Che consiglio daresti a chi come te lavora in una startup del mondo della digital health?
Il consiglio più prezioso penso che sia quello di mettere al centro la salute delle persone, come proprio obiettivo di business. Solo attraverso un reale e tangibile miglioramento del benessere si riesce a crescere. Molti concentrano i loro sforzi sul convincere i professionisti della qualità del loro servizio, perdendo di vista che alla fine chi decide se rivolgersi o no al servizio x o quello y, è mosso unicamente dall’obiettivo di stare meglio. Non bisogna perdere di vista questo e bisogna farlo con dati reali e misurabili che permettono di correggere il tiro quando ce n’è bisogno.
