di , 18/05/2021

I creator di contenuti su TikTok o Twitch si occupano di Salute Mentale. È un bene o un male?

Twitch è una video piattaforma conosciuta soprattutto per gli streaming di videogiochi. TikTok è un social network basato sull’utilizzo di video.

Nel corso degli anni, la piattaforma Twitch si è evoluta, attraendo anche artisti o semplicemente gruppi di amici che durante la pandemia non riuscivano ad incontrarsi.

Gli streamer di Twitch curano le loro community, e spesso trattano di temi legati alla Salute Mentale.

Come per molte altre professioni, hobby e interesti, anche su TikTok si parla di Salute Mentale e di terapie disponibili.

I terapeuti usano TikTok e Twitch per raggiungere più facilmente i propri pazienti o persone che potrebbero beneficiare di sessioni di terapia.

Gli Streamer e i TikToker parlano di Salute Mentale

Mentre giocano ai videogiochi, gli streamer discutono del loro stato di salute mentale, rispondono alle domande e aiutano a combattere lo stigma di ansia, Disordine da Stress Post-Traumatico e/o depressione.

Non sono professionisti della Salute, semplicemente sfruttano la loro notorietà per affrontare un tema che in passato veniva relegato solo ed esclusivamente al salotto del terapeuta.

Hanno molti follower, perché la loro vulnerabilità è convincente. Non è costruita a tavolino, né è un caso di studio. Sono storie di vita reale, raccontate con naturalezza durante una sessione di gioco.

E chi guarda è consapevole (o almeno dovrebbe esserlo) che gli streamer non forniscono informazioni mediche, né sostituiscono medici e specialisti. Sono “peer supporters”, che invitano a contattare un terapista in caso di necessità.

Su TikTok la situazione è simile. Ma vanno considerati anche i  limiti imposti dalla piattaforma: 60 secondi max e 100 caratteri.

Inoltre, i creator su TikTok non sono adeguatamente preparati a trattare i temi legati alla salute mentale. Sebbene l’approccio adoperato dai life coach possa dare l’idea di un percorso terapeutico, nella realtà dei fatti non lo è. Molti utenti, anche minori possono essere, dunque, facilmente manipolati.

Ci sono casi di terapeuti che approfittano dei loro clienti o interagiscono in modo inappropriato, ma possono almeno essere disciplinati e privati della loro licenza, a differenza dei life coach.

Quali pericoli?

Ciò che non funziona con questi video è che alcune persone potrebbero sentire di non avere altre opzioni. Che Twitch sarà l’unico posto in cui verranno ascoltati o potranno trovare aiuto, e questo potrebbe non essere sbagliato.

È, infatti, vero in particolare per alcune comunità di minoranza negli Stati Uniti, dove l’assistenza sanitaria rimane inaccessibile ai più.

Alcuni creator sfruttano l’interesse per i contenuti sulla Salute Mentale per ottenere visualizzazioni, senza essere qualificati per parlare di questi problemi, complessi e spesso molto personali.

I contenuti video aiutano a normalizzare le conversazioni sulla Salute Mentale, ma questo sforzo di creazione potrebbe aver aperto la strada alla disinformazione. Fare una diagnosi sbagliata sulla base di un video che si è visto può banalizzare condizioni di salute che influiscono notevolmente sulla vita di una persona.

I contenuti generati dagli utenti

Il numero di contenuti su TikTok sull’ADHD e l’autismo, per esempio, ha aumentato la consapevolezza su queste neurodiversità. Entrambe sono cronicamente non diagnosticate nelle donne, quindi educare le persone sui sintomi meno conosciuti può rivelarsi utile.

Nel peggiore dei casi, un’autodiagnosi basata su un video virale può portare qualcuno a banalizzare i propri problemi di salute mentale, non sapendo riconoscere i sintomi più gravi di cui soffrono.

Quindi, mentre molti creator hanno buone intenzioni nella promozione di una maggiore consapevolezza dei disturbi mentali, la preoccupazione più grande è che l’aumento di contenuti “fuorvianti” possa diminuire la necessità di soluzioni reali (leggi terapie), creando aspettative poco realistiche per chi soffre di questi problemi.

La differenza tra la video chiamata con il terapista e la partecipazione a una diretta su Twitch, è chiara ai più – una è terapia basata sullo strumento digitale, l’altra no. La disinformazione che viene dai cosìdetti UGC (user-generated content) mette gli utenti a rischio.
C’è infatti la possibilità che agiscano su consigli che potrebbero risultare inefficaci o, nel peggiore dei casi, dannosi.