di , 22/06/2021

Nel mondo dei social network, in continua ed effervescente evoluzione, Clubhouse costituisce un’assoluta novità ed ha beneficiato di un’ampia copertura media negli ultimi mesi.

Si tratta di una piattaforma sociale basata non sulla condivisione di immagini, video, o testo, ma sul formato audio. L’utente può partecipare a conversazioni che si tengono tra altri utenti basati in qualunque parte del mondo ed interagire direttamente con essi. Coerentemente al suo nome, Clubhouse è al momento solo su invito. Ad aggiungere senso di esclusività, la piattaforma è fino a questo momento limitata a device che funzionano con sistema operativo iOS – anche se una versione per Android è attualmente in sviluppo.

Come funziona

Il sistema funziona in maniera molto semplice: qualunque utente può avviare una conversazione, e qualunque membro della piattaforma può accedervi. Differentemente da altri media sociali e persino dai podcast, che sono la modalità di condivisione di contenuti che più gli assomiglia, le conversazioni su Clubhouse non vengono conservate. Si tratta dunque di una piattaforma conversazionale istantanea, una specie di Twitter della verbalità, paragonabile per modalità di svolgimento ad un evento o congresso fisico.

L’approccio ha riscosso immediato successo, e tutte le maggiori piattaforme di social media – Facebook, Linkedin, Twitter, Spotify e Slack si sono subito attivate per inserire all’interno della propria offerta delle stanze virtuali “audio only” sul modello di Clubhouse.

Il successo di ClubHouse

Le ragioni di tale successo possono essere probabilmente ricondotte alla particolare condizione di isolamento sociale che tutto il mondo sta vivendo nell’ultimo anno e mezzo. Il lockdown mondiale ha fatto in modo che tutte le piattaforme sociali diventassero il luogo primario, ancora più di prima, della condivisione dei nostri pensieri, delle nostre ansie, e del modo con cui reagiamo alle difficoltà.

Il fatto che una piattaforma basata esclusivamente sul formato audio abbia avuto tanto successo può essere probabilmente ricondotto al senso di intimità che l’interazione vocale trasmette alla psiche umana.

Un’esperienza che in un certo qual modo favorisce l’introspezione e la focalizzazione sulla sostanza della discussione, dato che tutti gli altri sensi non sono distratti da stimoli visuali o di altro tipo. Questo aspetto è stato di recente oggetto di un articolo pubblicato dalla reporter Tanya Basu sulla MIT Technology review, intitolato The future of social networks might be audio.

Quali le opportunità offerte…

Le opportunità offerte da Clubhouse sono immediatamente evidenti. La possibilità di condividere in tempo reale argomenti di discussione proietta immediatamente un’ombra sugli eventi condotti sia in maniera tradizionale, che blended.

Condizionati unicamente dalla necessità di mostrare il proprio nome e cognome, gli utenti possono prendere la parola e raccontare la propria prospettiva sull’argomento in qualunque momento.

Una modalità che distingue questa piattaforma dalle altre per immediatezza dell’interazione. Potrebbe ad esempio essere molto utile per la condivisione in tempo reale di esperienze cliniche o di vita da parte di medici e pazienti, rispettivamente.

L’unica difficoltà per questi ultimi potrebbe essere quella di non poter parlare in forma anonima, il che costituirebbe un deterrente per la libera condivisione delle proprie impressioni.

… e quali gli aspetti negativi

Accanto alle opportunità, esistono comunque tutta una serie di aspetti meno favorevoli che bisogna considerare. Innanzitutto, la qualità dell’argomento di discussione e la credibilità degli iniziatori della stessa.

La natura assolutamente orizzontale di Clubhouse permette potenzialmente a qualunque utente di avviare la propria conversazione e semplicemente farne uso per la propria visibilità, senza fornire alcun contenuto o riflessione di sostanza ai partecipanti. Questo problema potenzialmente non si pone nel mondo healthcare, dato che mediamente gli oratori coinvolgibili in questo tipo di eventi sono di elevato livello.

Un aspetto potenzialmente problematico dell’applicazione, poi, è la scarsa possibilità di moderare le discussioni. Panel pubblici organizzati su argomenti che attirano controversie – come, ad esempio, i vaccini – possono essere oggetto di attacchi collettivi da parte di individui non necessariamente versati sull’argomento, ma interessati a portare avanti una propria agenda.

Un ultimo aspetto di criticità è dovuto alle ancora non chiare policy per la privacy e la conservazione dei dati degli utenti da parte di Clubhouse. Tutti aspetti che in un panorama regolatorio come quello europeo meritano la massima attenzione.

ClubHouse e il marketing farmaceutico

Allo stato, quindi, Clubhouse appare essere una piattaforma potenzialmente interessante per la condivisione di contenuti o all’hosting di discussioni in campo healthcare. Vanno tuttavia valutati caso per caso, a seconda dell’uso, gli eventuali profili di uso e di rilevanza regolatoria.

Una riflessione differente va inoltre aperta in merito al branding auditivo. Nei vari decenni di vita del marketing farmaceutico, la comunicazione del brand è stata sempre basata su esperienze visuali, quale ad esempio la lettura di dati su riviste scientifiche, brochure cartacee o, più recentemente, eDetailing. Oppure affidata a momenti di comunicazione sinestetica come i video, gli eventi dal vivo, e più recentemente le conferenze via Zoom o Teams.

Le modalità di comunicazione del brand attraverso il registro esclusivamente vocale sono tuttavia ancora in larga parte inesplorate. C’è stato qualche timido tentativo di organizzazione di podcast specialistici, ma si è trattato perlopiù di esperimenti isolati, ed effettuati semplicemente andando a trasporre in formato audio le risultanze di conferenze dal vivo.

Quali possano essere le opportunità, ed insieme la rispondenza nelle audience di interesse, di contenuti concepiti nativamente per il registro uditivo è un affascinante campo di ricerca che certamente troverà applicazione nella comunicazione healthcare dei prossimi anni.