In un’epoca in cui l’innovazione è il motore trainante della crescita economica e sociale, le startup rappresentano un’eccitante fucina di idee e soluzioni rivoluzionarie. E non c’è dubbio che VITA Accelerator, con la sua missione di incanalare l’energia creativa delle menti più brillanti verso il successo imprenditoriale, giochi un ruolo cruciale nel plasmare il futuro del panorama delle startup.

Abbiamo avuto il piacere di chiacchierare con Francesco Garosci, Giacomo Pratesi, Francesco Trovato e Alice Ravizza, Co-Founders di PaperBox, una startup che ha preso parte alla prima edizione italiana di VITA.

Rendiamo accessibile il supporto ai disturbi cognitivi

Com’è nata l’idea della vostra soluzione?

La nostra soluzione, frutto delle ricerche condotte durante il nostro percorso di venture building “VENTO” nel 2022, è stata ideata per rispondere alle crescenti esigenze legate all’identificazione e alla prevenzione dei disturbi del neurosviluppo infantile.
Paperbox ha preso parte alla prima edizione italiana di “VITA Digital health accelerator” e poi ad un bridge investment.
È scientificamente provato che circa una persona su cinque soffre di disturbi specifici dell’apprendimento, e ciò che è ancora più preoccupante è che la maggior parte di questi disturbi rimane non diagnosticata.
Sfruttando la necessità di una soluzione più accessibile dal punto di vista logistico ed economico e la naturale predisposizione dei bambini al gioco, è nato il concept di “DINO by Paperbox“: un videogioco in grado di estrarre il profilo di rischio del bambino in meno di 20 minuti, ben 2 anni prima che si possa avviare il normale percorso diagnostico.

Ci potete spiegare come funziona la vostra soluzione? Cosa vi contraddistingue?

DINO è la soluzione progettata per individuare precocemente i disturbi dell’apprendimento negli studenti a partire dall’età di 5 anni.

Attualmente, i metodi impiegati si basano esclusivamente su carta, richiedendo una presenza fisica e la somministrazione individuale per ogni bambino. Ciò aumenta i costi e allunga i tempi per ottenere i risultati. Inoltre, questo approccio spesso risulta stressante e noioso per i bambini, compromettendo la precisione dei risultati.

Durante lo sviluppo di “DINO by Paperbox“, abbiamo digitalizzato i test cartacei standard e li abbiamo trasformati in un processo gamificato. Questo permette al bambino di completare la stessa quantità di test, che normalmente richiederebbero fino a un’ora, in soli 15 minuti, senza sentirsi sotto esame o distrarsi durante la prova. Inoltre, DINO non fornisce solo dati relativi ai test, ma monitora anche l’umore e i livelli di attenzione durante tutto il processo, garantendo così un rapporto completo in tempo reale che indica anche l’accuratezza dei risultati.

DINO non solo eccelle nell’identificare i rischi, ma può essere utilizzato per il monitoraggio continuo durante tutto l’anno. A differenza di altre soluzioni simili sul mercato che richiedono hardware costoso, DINO è progettato per essere linguisticamente agnostico e può essere utilizzato con hardware accessibile ed economico, come un tablet da 200 euro con una connessione internet minima.

Quali sfide o difficoltà avete affrontato durante il vostro percorso?

Una delle sfide principali che abbiamo affrontato è stata quella di comprendere appieno il problema e fornire prove concrete a sostegno della nostra soluzione. Inizialmente, nessuno dei fondatori aveva esperienza diretta con i disturbi neurosviluppo. Tuttavia, questa mancanza di esperienza diretta si è rivelata un vantaggio, poiché ci ha permesso di approcciare il problema in modo imparziale e senza pregiudizi durante la fase di sviluppo della soluzione. Per questo motivo, abbiamo investito tempo nello studio e nell’apprendimento, collaborando con esperti del settore. L’ispirazione iniziale per la creazione di questa soluzione è giunta dal nostro primo consulente clinico, il Dott. Sergio Messina, e dalle recenti linee guida del ministero italiano del 2021.

Il passo successivo è stato ottenere il primo finanziamento. Il 2023 è stato un periodo difficile per la raccolta fondi nel panorama delle startup, ma siamo felici di annunciare che siamo riusciti a superare questo ostacolo e ad emergere ancor più determinati. Quest’esperienza ci ha reso consapevoli della forza di un team coeso anche di fronte a risorse estremamente limitate.

Quali sono i vostri obiettivi nel prossimo futuro?

Al momento, stiamo attivamente lavorando per trovare il tanto ricercato “Product Market Fit” e per commercializzare la prima versione “non clinica” della nostra soluzione tramite un rilascio controllato. Parallelamente, stiamo completando la documentazione necessaria per avviare lo studio clinico in collaborazione con l’IRCCS “Policlinico Gemelli”.

Entro circa un anno da oggi, ci proiettiamo come un’azienda in fase di espansione attiva del proprio sviluppo commerciale in Italia e che ha ottenuto con successo il marchio CE. Nel frattempo, inizieremo a penetrare nei mercati dell’UE e di lingua inglese e avvieremo il processo di certificazione per diventare una DTx (Digital Therapeutic) diagnostica.

Il risultato del trial clinico sarà di importanza cruciale, poiché il conseguimento della certificazione segnerà l’apertura a un livello completamente nuovo di soluzioni nel campo della salute digitale.

Avete dei consigli per chi sta sviluppando un’idea innovativa nel settore della salute digitale?

Crediamo che le Digital Therapeutics (DTx) e la salute digitale in generale stiano portando una rivoluzione simile a quella avvenuta con i farmaci basati su molecole circa un secolo fa. In particolare, nel campo della salute mentale e neurologica, le applicazioni sono infinite.
Le tendenze del settore suggeriscono un rapido aumento della domanda di soluzioni Digital Health nei prossimi anni, soprattutto per coloro che saranno in grado di dimostrare un impatto positivo dal punto di vista del costo-beneficio.

Pertanto, raccomandiamo di:

  1. Focalizzarsi su un bisogno realmente esistente.
  2. Acquisire una solida conoscenza di come portare la soluzione sul mercato.
  3. Validare la soluzione in modo scientificamente robusto confrontandosi con esperti del settore.

Gran parte del successo dipende dai quadri regolamentari, che devono essere adattati per facilitare l’accesso al mercato delle DTx. Inoltre, la crescente fiducia del pubblico e le prove dell’impatto positivo delle soluzioni per la salute digitale svolgeranno un ruolo cruciale nella loro adozione.


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