Fra i vari approfondimenti che si sono susseguiti durante l’edizione 2022 di Frontiers Health, che si è tenuta a Milano nei giorni 20 e 21 ottobre, ci sono state alcune sessioni che hanno riguardato espressamente l’Italia e l’evoluzione dell’innovazione digitale del suo ecosistema delle scienze della vita.
Proprio quest’ultimo è stato il tema portante del panel “Digital Health and the Italian Life-Sciences Ecosystem”, durante il quale Roberto Ascione, CEO e Founder di Healthware Group; Marcello Cattani, Presidente di Farmindustria; Valentino Confalone, Presidente e Managing Director di Novartis Italia; e Lorenzo Wittum, Amministratore Delegato di AstraZeneca Italia, moderati da Jessica DaMassa, Founder & Host di WTF Health, hanno approfondito le dinamiche attuali e future di cambiamento in senso digitale del settore italiano del life science.
Investire nell’innovazione in sanità
Di particolare interesse è stato l’intervento del Presidente Cattani che, nella sua veste istituzionale di rappresentante dell’associazione che riunisce le imprese del farmaco italiane, ha voluto sottolineare come le aziende farmaceutiche attive nel nostro paese siano fortemente determinate ad investire nell’innovazione digitale
L’Italia rappresenta una delle principali opportunità di attrazione di investimento nell’ecosistema europeo della digital health. Negli ultimi due anni abbiamo fatto un salto di qualità importante: il mercato della digital & connected care è aumentato a quasi due miliardi e mezzo e potrebbe arrivare a sfiorare i 4 miliardi a fine 2022 considerando anche la componente dei devices, quali apparati medicali e robotica chirurgica connessi ed equipaggiati da sistemi per la raccolta e l’analisi dei dati, con tool di intelligenza artificiale o augmented reality. Grazie agli investimenti delle aziende in network innovation cresce anche l’ecosistema delle start-up italiane: un esempio sono i nuovi fondi di Cassa Depositi e Prestiti dedicati esclusivamente al “digital” pharma.
Un investimento nell’innovazione in sanità che è complementare ai fondi previsti per la messa a terra del PNRR, i cui obiettivi sono: garantire la prossimità, ovvero tenere i cittadini a casa grazie all’utilizzo di app, wearable e anche, nel futuro prossimo, digital therapeutics.
In questo quadro il PNRR è una straordinaria opportunità per accelerare la digitalizzazione dell’ecosistema salute, rappresentato dalla sua industria e dai servizi sanitari pubblici e privati. Con circa 6 miliardi di euro destinati alla digitalizzazione del SSN il PNRR, infatti, è un boost per tutto il sistema. Oltre a ciò, va anche evidenziato che il mercato della digital health ed in particolare quello delle terapie digitali (DTx) è una grande opportunità strategica del momento, perchè in alcuni Paesi stanno arrivando, in altri già sono presenti ed il tempo che intercorre per disporre di queste soluzioni, validarle e introdurle nella pratica è superiore al tempo di maturazione delle regolazioni.
Il Presidente Cattani ha poi evidenziato l’impegno profuso dalle imprese farmaceutiche italiane nella ricerca scientifica, oltre all’importanza e alla centralità dell’Italia e della sua industria farmaceutica nel panorama europeo e globale
Oggi siamo un hub in costante crescita che attraverso la forza della filiera della salute garantisce una produzione scientifica e tecnologica che proietta le aziende italiane verso il manufacturing 4.0. L’industria farmaceutica è una realtà radicata nel territorio con circa 200 siti produttivi e di ricerca; 67.000 dipendenti, molti giovani e donne; 34,4 miliardi di produzione per l’85% destinati all’export, grazie alla qualità anche della catena di approvvigionamento e dei servizi connessi. E con 3,1 miliardi di euro di investimenti annui, di cui 1,7 in R&S e 1,4 euro in impianti hi-tech e macchinari digitali.
A conclusione del suo intervento, il Presidente Cattani ha descritto l’industria farmaceutica italiana come un settore in grado di giocare nei prossimi anni un ruolo ancora più strategico come piattaforma logistica tra i diversi continenti per attrarre sempre più investimenti internazionali
L’industria farmaceutica in Italia con le sue capacità di ricerca, di produzione e di logistica è strategicamente posizionata al centro del Mediterraneo e rappresenta un hub per partnership internazionali che vanno dagli USA al Giappone, dal nord Africa al Medio Oriente fino all’Asia.
Ruolo fondamentale della ricerca e della sostenibilità del SSN
Nel confermare l’analisi del Presidente Cattani, Confalone ha focalizzato il suo intervento sulla grande opportunità che il PNRR rappresenta per favorire l’innovazione digitale nella sanità italiana
Per la prima volta è stato indicato l’ammontare delle risorse da investire per la modernizzazione il paese, soprattutto per ciò che riguarda l’innovazione digitale in sanità. Infatti, il piano Next Generation EU ha messo a disposizione dell’italia più di 15 miliardi di Euro da dedicare all’innovazione e alla digitalizzazione del sistema sanitario, in particolare per far sì che venga implementata la connected care a livello territoriale e la continuità assistenziale fra ospedale e territorio, come anche l’innovazione tecnologica degli ospedali attraverso lo sviluppo della telemedicina.
Nel suo intervento Wittum ha approfondito l’importanza che la ricerca scientifica ha per l’ecosistema del lifescience italiano e come attualmente si stia assistendo ad un aumento degli investimenti in tal senso, non solo per quel che riguarda lo sviluppo di farmaci ma anche quello di soluzioni digitali. Riguardo quest’ultimo punto Wittum ha poi condiviso una notizia molto importante per la diffusione delle terapie digitali in Italia
Agenas, nel suo ruolo di Agenzia Digitale per la Sanità, ha iniziato a confrontarsi con tutti gli stakeholder dell’ecosistema della sanità digitale per definire un percorso regolatorio per arrivare all’approvazione delle terapie digitali, al pari di altri paesi europei come ad esempio la Germania.
Progetti di innovazione digitale
Infine, con il suo intervento Ascione ha voluto mettere l’accento sulle azioni che devono essere intraprese per avviare progetti di innovazione digitale in sanità che siano in grado cogliere le opportunità presenti sul mercato. In particolare, Ascione, prendendo come riferimento gli esempi fatti in proposito da Confalone e Wittum, che vedono direttamente coinvolte le aziende da loro guidate, ha voluto approfondire ulteriormente il tema delle partnership.
Per ottenere delle soluzioni di digital health, e in particolare questo discorso vale per le terapie digitali, occorrono certamente partenariati che coinvolgano soggetti pubblici e privati, e fra soli soggetti privati. Ma su questo punto occorre allargare il proprio orizzonte: bisogna costituire partnership anche fra aziende che sono parte di diverse industry, accordi fra industria e terzo settore, fra aziende ed enti di ricerca ed università. Solo in questo modo sarà possibile ottenere delle innovazioni digitali rivolte veramente ai bisogni del paziente.
Inoltre, sulla scia delle affermazioni del Presidente Cattani, Ascione ha voluto esprimere tutta la sua fiducia nelle capacità del sistema-paese di diventare uno dei protagonisti della digitalizzazione in sanità
L’Italia, al pari di Francia e Germania, ha tutto il potenziale per produrre delle soluzioni di digital health per la presenza della R&D, degli skill tecnologici ed anche del design: una vera opportunità per il sistema paese. Quindi il momento di investire è sicuramente questo.