di , 30/06/2022

Tentare di descrivere in modo conciso i temi trattati durante il panel intitolato “Evoluzione dei servizi di sanità integrativa e dei servizi di salute digitale” che ha avuto luogo durante Frontiers Health Italia lo scorso 10 maggio è meno semplice da quello che possa sembrare dal titolo. Infatti, il dibattito, che ha avuto come relatori Ilaria Catalano, Amministratore Delegato, Poste Welfare Servizi; Andrea Veltri, Deputy CEO, BNP Paribas Cardif; Lorenzo Wittum, Amministratore delegato, AstraZeneca Italia e membro del Comitato di Presidenza di Farmindustria; ha trattato numerosi aspetti, non solo relativi all’organizzazione del nostro sistema sanitario nazionale, ma anche alle imprese private che fanno parte dell’ecosistema della sanità italiana. 

Tuttavia, analizzando i vari interventi che si sono succeduti durante questa tavola rotonda, è possibile individuare due keyword principali che hanno caratterizzato il dibattito, e che a loro volta sono la genesi di altre parole chiave emerse durante il confronto.

#Collaborazione e #Prossimità

In particolare, il termine “collaborazione”, in diverse declinazioni, è stato ripreso negli interventi di tutti i relatori.  

Infatti, nella prima parte della sua presentazione, Ilaria Catalano, dopo aver mostrato alcuni dati relativi alla spesa sanitaria italiana e condiviso le stime sulle tendenze sanitarie e demografiche della popolazione italiana, ha voluto sottolineare che:

I dati condivisi illustrano la situazione odierna ma anche quello che dovrebbe essere il futuro su cui cominciare a lavorare in anticipo già da oggi. Ciò può essere possibile attraverso un modello di collaborazione pubblico e privato perché per rispondere ai bisogni di salute del cittadino servono dei modelli flessibili, delle collaborazioni e dei nuovi modelli sanitari basati sulla prossimità. 

La collaborazione pubblico-privato si rende necessaria poiché tutta una serie di prestazioni (diagnostiche, ambulatoriali, odontoiatriche), a causa delle manchevolezze del sistema pubblico, sono pagate off-pocket dal cittadino. Per ridurre parte della spesa sanitaria pagata direttamente dal paziente occorrerebbe, quindi, avvalersi del supporto di un sistema di sanità integrativa strutturato. 

Questa posizione trova sostegno anche nelle parole di Andrea Veltri, che rileva come in ambito assicurativo esiste un approccio suppletivo del SSN, basato sull’erogazione di un sostegno economico per curarsi meglio. Detto ciò, l’innovazione digitale sta facendo evolvere la domanda del cittadino rivolta alla industry assicurativa, la quale, si è adeguata adottando come suo approccio il proposito: ti aiuterò a stare bene. 

Tale meccanismo accende un sistema virtuoso che sposta il centro dell’assicurazione dalla cura alla prevenzione. In tale ambito, l’assicurazione può giocare il suo lavoro tradizionale che è la misurazione dei rischi, e ciò che non si può monitorare non si può migliorare: questo sta a significare che il primo passo da compiere per migliorare qualcosa è saperla misurare. La statistica consente di classificare prima, e di pianificare poi, dei percorsi di prevenzione per i nostri clienti. 

Si tratta però di percorsi che richiedono il coinvolgimento e la cooperazione con altri soggetti dell’ecosistema sanitario, ed in particolare con le aziende farmaceutiche. Ecco quindi che, con il suo contributo Lorenzo Wittum, ha voluto inquadrare le modalità con le quali questa collaborazione possa avvenire, e come occorre agire per migliorarla. 

Infatti, non deve essere presa in considerazione solo la collaborazione fra aziende, o quella fra aziende e settore pubblico, ma occorre anche analizzare in che modo i differenti soggetti pubblici che, a vario titolo, sono coinvolti nei processi regolatori e di erogazione della sanità pubblica possano cooperare fra loro. Wittum ha riassunto questo suo pensiero individuando due keyword: #collaborazionefradiverseindustrieprivate #collaborazioneconilpubblico 

#collaborazione con il pubblico 

Un primo passo, molto importante, compiuto al fine di impiegare in modo efficace i fondi del PNRR, è stato quello di affidare ad AGENAS il ruolo di agenzia digitale, con il compito di definire, per tutti gli ambiti che rientrano nella telehealth (telemedicina, telemonitoraggio, televista), quelli che sono gli standard tecnici che consentano alle varie piattaforme regionali di interoperare con i diversi sistemi di salute regionali. 

Un secondo passo, ancora da compiere, sarà quello di definire le tariffe, le remunerazioni per l’erogazione dei servizi digitali sanitari. Infine, occorre che tali decisioni siano ricomprese nei LEA, in modo che le regioni possano adottare e rimborsare le soluzioni di digital medicine, soprattutto nel caso delle terapie digitali. Solo agendo in tal modo sarà possibile instaurare un’efficace partnership pubblico-privato in grado di supportare la gestione territoriale del paziente. 

Si tratta di uno sforzo di collaborazione che è possibile riscontrare anche nella posizione di Ilaria Catalano che, con la finalità di rendere l’accesso alla salute il più democratico possibile, ritiene essenziale implementare una piattaforma ecosistemica in grado di connettere gli erogatori dei servizi di salute, oggi molto frammentati, con i fruitori di questi servizi: pazienti, cittadini e caregiver.  

Tuttavia, Catalano mette l’accento su un altro aspetto, ben identificato con la keyword #prossimità, che è il vero obiettivo perseguito oggigiorno dall’innovazione digitale in sanità 

La prossimità riguarda non solo la riorganizzazione di tutta la rete territoriale ma anche lo spostamento di alcune erogazioni dall’ospedale (e, in particolare dal paziente anziano e cronico, dalla RSA) al domicilio del paziente. 

#collaborazione fra diverse industrie private 

Oltre al valore della partnership pubblico-privato, Wittum ha voluto sottolineare l’importanza della collaborazione fra le aziende che rientrano nell’ecosistema della digital health 

É fondamentale che le aziende imparino a lavorare fra di loro per capire gestire il paziente. Occorre partire dal presupposto che un paziente cronico non si sveglia pensando di essere un “paziente”, bensì un cittadino che vuole avere servizi di tutti i tipi. Il nostro compito di aziende è quello di identificare qual è il problema del cittadino e definire delle soluzioni adatte a risolverlo che rientrino nell’ambito del SSN. 

Una posizione quest’ultima, condivisa appieno da Andrea Veltri che, indicando #connetingthedots come sua keyword, ha voluto sottolineare come sia necessario collegare fra loro le varie progettualità aziendali ancora oggi sviluppate in modo autonomo ed indipendente. 

Infine, tutti i relatori hanno concordato sull’importanza che i dati ottenuti dall’utilizzo delle applicazioni di digital health e quelli disponibili sulle grandi piattaforme sanitarie siano resi interoperabili: solo così sarà possibile effettuare tutte quelle attività di ricerca clinica necessarie per dimostrare il valore che le aziende della salute generano. Inoltre, occorre individuare KPI e indicatori che consentano di stabilire i livelli di performance degli operatori sanitari e il grado di soddisfazione dei pazienti. 

Ciò senza integrazione dei dati non è possibile, ed è necessario superare queste barriere: la tecnologia oggi c’è, occorre la volontà di intraprendere questo percorso – Lorenzo Wittum 


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