Con la fine della pandemia in vista, ciò che la maggior parte delle persone desidera è di tornare alla normalità. Alla vita prima del Covid-19. Sarà possibile?

Almeno per la prima metà del 2021, dicono gli esperti, la nostra vita non cambierà molto. Poiché i vaccini potrebbero richiedere un po’ di tempo per essere distribuiti al grande pubblico, l’uso della mascherina e il distanziamento sociale devono continuare ad essere parte delle nostre vite.

Ma, come solo una crisi può fare, la pandemia ha anche aperto la possibilità di un cambiamento sistemico in un sistema sanitario in crisi.

Nel 2021, c’è il potenziale per tornare non solo alla normalità, ma forse anche a un mondo leggermente migliore di quello del passato.

La nostra capacità collettiva di ridurre o mitigare le problematiche del 2020 in questo nuovo anno dipenderà tanto dalle decisioni individuali (mascherina, igiene, distanziamento, vaccino) quanto dai Governi.
Il senso di responsabilità è quindi sia individuale che collettivo, come ben rappresentato da Roberto Ascione – CEO Healthware Group, nel keynote di apertura della scorsa edizione di Frontiers Health.

L’accelerazione della digital health in questi ultimi mesi è stata evidente e con il nostro blog ne abbiamo rappresentato le principali opportunità, che crediamo continueranno a presentarsi anche nel corso di quest’anno.

Terapie Digitali

Un anno fa, in Germania è stata approvata una nuova legge per supportare e incoraggiare l’utilizzo di app a finalità terapeutica (DVG).

Ma quale è lo stato dell’arte in Italia? Se ne è parlato al #DTxDay20, l’evento italiano dedicato alle terapie digitali, lo scorso 22 Ottobre. Si è discusso di quando e come le terapie digitali entreranno nella pratica medica nel nostro paese con esperti del settore, medici, ricercatori e alcune case farmaceutiche.
Secondo gli esperti intervenuti all’evento, bisogna essere pronti e sopratutto, come accaduto in Germania, lavorare ad un quadro normativo che possa supportare sviluppo, sperimentazione e approvazione delle App dedicate.

Il 13 Gennaio vedrà la luce un numero monografico intitolato “Terapie Digitali, opportunità per l’Italia” (oltre 200 pagine pubblicate su Tendenze Nuove) come conclusione di un percorso cominicato un anno fa dedicato all’aggiornamento dei percorsi di diagnosi e cura nel nostro Paese.

Il volume ha visto la partecipazione di 40 tra i magggiori esperti di settore tra cui anche Roberto Ascione, CEO di Healthware Group, Giuseppe Recchia, Direttore di Tendenze Nuove e promotore del progetto di Fondazione Smith Kline, Gualberto Gussoni, Direttore Scientifico di FADOI, Società Scientifica di Medicina Interna e Eugenio Santoro, Ricercatore presso Istituto di Ricerca “Mario Negri”.

Per approfondire l’argomento è possibile partecipare al live webinar Frontiers Health Deep Dive in partnership con daVinci Digital Therapeutics, FADOI, Fondazione Smith Klein e Healthware, che si terrà il prossimo 19 gennaio 2020, dalle ore 16:00 alle 17:30.

Sicuramente, questo, è un trend da tenere d’occhio.

Salute Mentale

Gli effetti della pandemia globale COVID-19 si stanno diffondendo a ritmi vertiginosi in tutto il mondo, e il tributo che il virus sta imponendo alla vita delle persone, alle economie dei continenti e alla società in generale è a dir poco sconcertante.

Ansia, solitudine, paura, associate alla preoccupazione di contrarre il virus, perdere il lavoro e, soprattutto, vivere isolati da amici e familiari, hanno contribuito all’aumento dei problemi di salute mentale. Preseravare la salute mentale è diventato un trend in crescita negli ultimi mesi.

Un numero crescente di persone disposte ad iniziare o continuare una terapia da una parte, e psicologi e health coach, impossibilitati a fornire i propri servizi dall’altra. Il passo successivo è stato ovvio: la consulenza a distanza. Medici e consulenti sono passati alle sessioni online con una velocità inimmaginabile, seguendo corsi e sperimentando piattaforme nel giro di pochi giorni.

App e servizi on line sono stati incrementati o messi al servizio del personale sanitario, fortemente provato dalla pandemia, e delle persone più deboli.

Ridurre ansia e stress durante i mesi di emergenza sanitaria

Intelligenza Artificiale e Data Science

Sicuramente in questo campo, abbiamo fatto passi da gigante nel 2020. Da BlueDot, la startup canadese che ha usato il suo algoritmo per analizzare le notizie e i dati provenienti da Wuhan, a tutte le ricerche che sono seguite per utilizzare sistemi basati sull’Intelligenza Artificiale anche nel campo della salute.

Abbiamo parlato di Epidemiologia Digitale qui

Al vaglio l’utilizzo dell’IA per analizzare, monitorare e valutare lo stato di salute dei pazienti COVID, supportare le strutture ospedaliere nell’allocazione delle risorse e, cosa non di poco conto, velocizzare lo sviluppo di vaccini. E non solo.

Diverse sono le aziende che offrono soluzioni in grado di classificare la documentazione medica per creare correlazioni tra sintomatologia e patologia, e per individuare anomalie durante il monitoraggio dei pazienti, tra tante ricordiamo anche Comarch Healthcare, focalizzata su gestione e monitoraggio a distanza dei pazienti.

L’introduzione di un sistema basato sull’Intelligenza Artificiale e Machine Learning potrebbe supportare sia l’azienza sanitaria nella fase di pianificazione (agenda, ottimizzazione risorse, monitoraggio del servizio offerto, classificazione delle prestazioni, dematerializzazione della documentazione cartacea) che il paziente in quella dell’esecuzione (comunicazione con la struttura, supporto nella fase di preparazione, accoglienza, follow-up e approfondimenti clinici), migliorando la qualità del servizio offerto, incrementandone l’efficenza.

Telemedicina, monitoraggio a distanza e virtual care

Il COVID-19 ci ha introdotto ad un modo completamente nuovo di ricevere cure. Il processo di digitalizazzione della salute è riuscito finalmente a superare quegli ostacoli infrastrutturali, operativi e culturali che ne rallentavano il successo.

Il monitoraggio a distanza è stato potenziato e reso disponibile anche per le visite di routine. La telemedicina è diventata vitale per rispondere alle esigenze di tutti i pazienti durante la pandemia. Tra le risposte virtuose in questo ambito, ricordiamo paginemediche che ha rilasciato a Febbraio un chatbot per il triage dei pazienti COVID, che è stato subito adottato dalle regioni Lombardia, Veneto e Campania.

Migliorare l’assistenza sanitaria con la telemedicina

I medici sono entusiasti di un mondo in cui possono avere una maggiore comunicazione con i pazienti in una più ampia varietà di modi, sia attraverso video in tempo reale o telefonate, sia attraverso e-mail.

Cosa ci aspetta?

Dal punto di vista epidemiologico, probabilmente abbiamo ancora avanti diverse ondate di contagi, finché non si finirà di vaccinare tutta la popolazione. Ma questo non significherà dire addio a mascherina e distanziamento sociale, né tanto meno si riprenderà a viaggiare come prima.

Dal punto di vista della Digitalizzazione dei processi e delle procedure sanitarie, non ci sarà certo un arresto. La domanda importante non riguarda la possibilità e la continuità di utilizzo delle tecnologie, ma come verranno usate nella pratica clinica.