La Fondazione GIMBE ha annunciato che, nell’ambito delle attività del suo Osservatorio sul Servizio Sanitario Nazionale, continua il monitoraggio indipendente dello status di avanzamento della Missione Salute del PNRR.
Secondo i dati resi pubblici il 20 aprile 2024 sul portale del Ministero della Salute, sono state rispettate tutte le scadenze europee fissate per gli anni 2021-2023. Per quanto riguarda i target nazionali, sono stati raggiunti tutti quelli previsti nel 2021 e 2022. Tuttavia, per il 2023, sono stati differiti tre target.
Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione GIMBE, ha sottolineato che il rispetto delle scadenze future sarà condizionato dalle criticità di attuazione della riforma dell’assistenza territoriale nei 21 servizi sanitari regionali. In particolare, il ruolo dei medici di famiglia e la grave carenza infermieri, figure chiave nella riorganizzazione dell’assistenza territoriale, oltre alle differenze regionali che non pongono tutte le Regioni sulla stessa linea di partenza per raggiungere gli obiettivi del PNRR e che, inevitabilmente, rischiano di essere amplificate dall’autonomia differenziata.
La rimodulazione della Missione 6, secondo quanto riportato dalla Quarta Relazione sullo stato di avanzamento del PNRR e quanto disposto dal DL PNRR, approvato lo scorso 23 aprile, ha portato a variazioni significative. Tra queste, la riduzione di posti letto di terapia intensiva (-808) e semi-intensiva (-995), e l’aumento degli over 65 da prendere in carico in assistenza domiciliare (da almeno 800 mila a 842 mila) e dei pazienti assistiti in telemedicina (da almeno 200 mila a 300 mila).
Questo monitoraggio rappresenta un importante passo avanti per fornire un quadro oggettivo sui risultati raggiunti, informare i cittadini ed evitare strumentalizzazioni politiche.
Ulteriori dettagli sullo stato di avanzamento della Missione Salute del PNRR
L’articolo 1 del DL PNRR ha dirottato circa € 1,2 miliardi destinati all’ammodernamento degli ospedali dal Piano Nazionale per gli investimenti complementari al fondo generico per l’edilizia sanitaria (ex. art. 20). Questo spostamento di risorse non avviene tra “vasi comunicanti” e gli interventi espunti sono rimandati a data da destinarsi perché non dovranno più rispettare la scadenza del giugno 2026 fissate dal PNRR.
Riguardo l’imponente carenza di personale infermieristico, nel 2021 il numero di infermieri in Italia è pari a 6,2 per 1.000 abitanti, rispetto ad una media OCSE di 9,9, con rilevanti differenze regionali. Una carenza che stride con il fabbisogno di infermieri di comunità/di famiglia stimato da Agenas per attuare la riforma dell’assistenza territoriale: tra 19.450 a 26.850. Inoltre, negli ultimi 20 anni il potere di acquisto dei loro stipendi si è ridotto sia nel periodo 2000-2019 (-1,5%), sia nel periodo 2019-2021 (-1%), più che in ogni altro paese OCSE.
Cartabellotta conclude: “La Missione Salute del PNRR è indubbiamente una grande opportunità per potenziare il SSN, ma solo nell’ambito di un rilancio complessivo della sanità pubblica. Ovvero, non può essere la “stampella” per sostenere un SSN claudicante. E, se da un lato la sua attuazione deve essere sostenuta da coraggiose azioni politiche, rinviare le scadenze e rimodulare al ribasso gli obiettivi del PNRR senza chiarire la distribuzione regionale dei “tagli”, l’entità e la disponibilità delle risorse necessarie e la definizione di nuove scadenze per quanto rimasto fuori dal piano di rimodulazione, indebolisce ulteriormente il potenziale impatto del PNRR sul rilancio del SSN”.