La maggior parte dei pazienti affetti da ictus sperimentano difficoltà prolungate nell’uso del braccio e della mano paretica necessari per completare anche la più semplice delle attività giornaliere.
Molti pazienti non possono, tuttavia, accedere a terapie comportamentali/motorie intensive e complete, e quindi non riescono a progredire, o addirittura diminuiscono funzionalmente, dopo la dimissione ospedaliera.
Le principali barriere includono la posizione geografica (per esempio, le disparità rurali), gli oneri di viaggio, le restrizioni assicurative e il costo in termini di tempo degli interventi comportamentali e motori. La riduzione delle barriere legali/regolamentari alla teleriabilitazione dopo il COVID-19 pone un’opportunità unica per esplorare modelli di cura accessibili ed efficienti.
Il modello di cura prevalente, inoltre, pone l’accento sulla pratica motoria, con una scarsa attenzione ai cambiamenti di comportamento (behavioural change).
Riabilitazione con videogiochi per l’ictus: lo studio controllato randomizzato multi-sito
Lo studio è stato condotto in contesti di neuroriabilitazione ambulatoriale sociogeograficamente diversi in tre centri medici accademici e due cliniche di riabilitazione comunitarie negli Stati Uniti.
Le commissioni di revisione interna dell’Ohio State University, Missouri University, Providence Medford Medical Center, University of Alabama Birmingham e OhioHealth hanno garantito la supervisione etica della ricerca (protocollo di ricerca).
Sono stati reclutati 224 pazienti per la sperimentazione. Ciascun individuo aveva superato un ictus da più di sei mesi e soffriva di limitazioni croniche da lievi a moderate dell’arto superiore.
Sin dalla prima visita, ai pazienti è stato dato accesso a tecnologie di video giochi interattivi, disponibili già sul mercato e a un costo accessibile. Tutti i trattamenti sono stati supervisionati da terapisti fisici o occupazionali autorizzati.
Risultati
La maggior parte dei partecipanti ha aderito completamente ai trattamenti guidati dal terapeuta, mentre l’aderenza al trattamento autogestito è stata variabile.
Il gruppo con accesso a video giochi e contatto più frequente con il terapeuta ha avuto un’aderenza significativamente migliore alla video terapia, rispetto al gruppo autogestito. Il gruppo autogestito, infatti, ha completato una media di 7 ore delle 15 ore prescritte (46%) di pratica di gioco, mentre l’altro gruppo ha completato una media di 12 ore (81%)
La ricerca ha evidenziato come questo tipo specifico di terapia basata sui videogiochi sia efficace tanto quanto i metodi tradizionali di riabilitazione. Lo studio, infatti, ha dimostrato che questa terapia riduce dell’80% la necessità di un incontro faccia a faccia con il terapista.