di , 12/05/2022

Siamo in un momento storico in cui la maggior parte delle organizzazioni sanitarie è in piena trasformazione digitale. L’avvento del Covid-19, tra le altre cose, ha portato alla profonda integrazione di internet, e della tecnologia in generale, in questo settore. Non a caso, digitalizzazione e salute sono tra le aree di intervento previste nell’ambito delle sei missioni del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza).
Nel campo della sanità pubblica, la digitalizzazione riguarda l’aggiornamento dell’interezza delle infrastrutture sanitarie nazionali allo scopo di fornire assistenza personalizzata e un’efficace gestione dei dati di salute.

In questo contesto, una delle innovazioni di maggior successo è l’utilizzo del Cloud Computing, per garantire la disponibilità di accesso a informazioni mediche in tempo reale e da qualsiasi luogo. L’adozione di un gestionale in cloud si pone, ormai, come necessità per supportare le esigenze – in continua espansione – di archiviazione, condivisione e analisi dei dati. Altri vantaggi riguardano la possibilità di usare gli algoritmi per individuare eventuali relazioni tra patologie e l’opportunità di fornire ai pazienti un accesso rapido, anche via mobile, ai principali servizi sanitari.

Grazie all’introduzione e sviluppo di diversi tool digitali dedicati alla Salute (ricetta elettronica, Cartella Clinica Elettronica, fascicolo sanitario elettronico, referti online) e alla grande mole di informazioni disponibili, diventa così possibile non solo accelerare l’accesso alle informazioni, ma anche effettuare analisi approfondite e predittive sullo stato di salute globale. Un vantaggio indiscutibile sia per gli specialisti sia per i pazienti che, in caso di necessità, avranno più velocemente a propria disposizione la loro intera storia medica.

Le realtà sanitarie che scelgono di adottare questo approccio tecnologico potranno, inoltre, liberarsi dagli oneri di gestione di server interni, riuscendo a dedicare maggiore attenzione ai processi.

Ma quali tipi di sistemi “Cloud-based” esistono?

Cloud pubblico: Si tratta della tipologia più comune, grazie alla notevole riduzione dei costi che comporta. In questo caso, le risorse cloud non vengono acquistate ma rimangono di proprietà di terze parti, che si occupano della loro gestione. Tutti i processi di accesso ai servizi avvengono esclusivamente online.

Cloud privato: La modalità maggiormente utilizzata dalle aziende, in quanto fa parte di una rete privata dedicata esclusivamente alla singola realtà. I server di riferimento, in questo caso, possono collocarsi fisicamente nel data center dell’organizzazione o essere situati da terze parti. Si tratta del cloud computing più flessibile, in quanto interamente personalizzabile.

Cloud ibrido: Questo terzo caso unisce le caratteristiche dei due precedenti, andando a costruire una piattaforma ibrida che offre la flessibilità di numerose opzioni per la distribuzione, la sicurezza e la conformità. Le associazioni possono mantenere i dati – altamente sensibili – nel proprio data center per soddisfare i clienti o i requisiti normativi, pagando unicamente per le risorse usate.

Il punto di vista dello specialista

I vantaggi che ha a disposizione il medico che sceglie la cartella clinica in cloud sono innumerevoli.
Tra i principali figurano:

  • un risparmio considerevole in termini di tempo e risorse,
  • la facilità d’uso grazie a interfacce semplici e intuitive,
  • l’accesso da remoto e la massima sicurezza nella gestione e nell’implementazione dei dati.

Inoltre, anche assistenti e operatori di segreteria avranno il pieno accesso ai dati per le mansioni di competenza, in maniera semplice e trasparente.

Soluzioni in Cloud: la base per il modello di sanità del futuro

In conclusione, l’adozione di servizi in cloud si conferma come la scelta migliore per la raccolta e la gestione di informazioni sanitarie, senza limiti di quantità e di condivisione. Diventa in questo modo possibile diminuire esponenzialmente i costi di hardware, aggiornamento e manutenzione – veicolando queste risorse nel miglioramento di altri servizi collaterali.