di , 02/07/2019

Che l’ambito delle Digital Therapies sia uno dei trend più promettenti della Digital Health è un dato di fatto.

Lo dimostrano i dati di crescita e le proiezioni sugli investimenti in Terapie Digitali da parte di tutti gli stakeholders in tutto il mondo.
E in Italia? Qual è la situazione attuale e a che punto si trova il bel Paese rispetto alla progettazione, allo sviluppo, all’approvazione e alla rimborsabilità dei Digiceutici, ovvero, delle Terapie Digitali?

Cosa è Terapia Digitale e cosa non lo è

Non tutto ciò che è digitale e ha a che fare con l’ambito della Salute è, ovviamente, una Digital Therapy.
Una possibile definizione, emersa durante lo scorso Digital Theraputics Day 2019, l’evento italiano dedicato alle DTx, inquadra le Terapie Digitali come

Patient-centric software (only or primarily) interventions able to provide a positive clinically mesurable effect, which is scientifically validated

Sarebbero così da considerare Terapie Digitali quegli strumenti basati su software che, da soli o in associazione con altri strumenti, siano in grado di apportare un qualche reale beneficio, clinicamente misurabile e scientificamente validato, su specifici need di salute dei pazienti.

Il contesto terapeutico in cui le DTx stanno avendo la maggiore espansione e in cui si stanno rivelando essere particolarmente efficaci è sicuramente quello legato alle patologie croniche e a quelle legate a fattori comportamentali e psicologici come, ad esempio, il diabete di tipo II, l’ipertensione, le patologie cardio-circolatorie, i problemi respiratori cronici come asma e BPCO, l’obesità e l’insonnia, l’Alzheimer, i vari tipi di demenza o di dipendenza (fumo, alcool, droghe), l’ansia, la depressione, l’autismo, i disturbi dell’apprendimento o i deficit di attenzione (ADHD) e di tutte quelle patologie che possono trarre beneficio da un controllo del comportamento e dello stato di salute in tempo reale.

Molte delle patologie su cui si concentrano gli investimenti delle Digital Therapies, come le malattie croniche o i disturbi neurologici, sono tra l’altro tra quelle più dispendiose per il Sistema Sanitario che non sempre è in grado di gestire in maniera adeguata.

In questo contesto, le terapie digitali potrebbero rappresentare una rivoluzione in positivo, perché sono potenzialmente più economiche rispetto alle terapie tradizionali (perché garantiscono una riduzione nella richiesta di assistenza medica tradizionale) e più accessibili.

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