Lo scorso 18 Aprile si è tenuta presso la sede centrale della ASL Roma 1 la Digital Health Executive Conference dal titolo “Le nuove Progettualità tecnologiche e organizzative nell’area della Sanità” promossa da The Innovation Group, durante la quale si è fatto il punto sulle direzioni di sviluppo in atto nel Servizio Sanitario Nazionale e sui nuovi modelli di sviluppo per il territorio basati sullo stato della raccolta, digitalizzazione, standardizzazione e integrazione dei dati sanitari.
Nel corso della conferenza sono intervenuti Rappresentanti delle Regioni e delle Pubbliche Amministrazioni, Responsabili delle varie organizzazioni del SSN e delle Aziende operanti nella fornitura di tecnologie e servizi digitali per la Sanità illustrando una panoramica delle innovazioni tecnologiche e organizzative che stanno prendendo forma.
Tecnologie digitali e salute pubblica
Gli anni della pandemia hanno incrementato notevolmente l’integrazione tra tecnologie digitali e sistema sanitario: il distanziamento sociale ha accelerato lo sviluppo della telemedicina e delle tecnologie come cloud, 5G, collaboration e AI, dando un ruolo di rilievo ai dati, aprendo una nuova epoca digitale.
Abbiamo vissuto un’escalation mai vista prima nell’uso degli strumenti digitali a beneficio dell’assistenza primaria, in particolar modo quella domiciliare. Nell’ultimo triennio sono stati realizzati vari progetti di telemedicina, principalmente negli Ospedali e spesso in collaborazione con aziende, per un valore aggiunto rispetto agli anni precedenti la pandemia del 70% circa solo in questo settore.
L’investimento da parte di enti sanitari territoriali (ASL/AOSL) per tecnologie digitali supera i 900 milioni, con un focus incentrato sullo sviluppo di progetti di digitalizzazione dei dati sanitari attraverso cartelle cliniche elettroniche. Anche l’ausilio delle televisite è triplicato tra i Medici di Medicina Generale e tra gli specialisti.
Così Roberto Ascione, CEO e Founder di Healthware Group, ha commentato lo stato dell’innovazione digitale della Sanità, con particolare attenzione alle tecnologie per monitorare e assistere i pazienti a distanza e favorire la prevenzione:
“Le tecnologie digitali ci danno l’opportunità di attivare processi innovativi per migliorare la qualità di vita e salute dei pazienti, la produttività e il lavoro del medico. Anche il monitoraggio remoto gioca un ruolo molto importante nel garantire un’esperienza utente di qualità nell’ambito salute. E un aspetto da non sottovalutare è quello della raccolta di dati, continua, passiva e distribuita, che favorisce l’abilitazione dell’intelligenza artificiale con un’architettura aperta non solo negli studi clinici ma nella pratica di tutti i giorni tramite l’elettronica di consumo che tutti abbiamo a disposizione.”.
Integrazione dei servizi e nuovi modelli organizzativi per il territorio
La Missione 6 del PNRR ha come obiettivo principale il rafforzamento dell’assistenza territoriale, attraverso le Case e gli ospedali di Comunità: si mira a creare delle strutture sanitarie di potenziamento dell’assistenza domiciliare attraverso l’integrazione dei servizi. La centralità del cittadino nel sistema sanitario nazionale è un punto chiave raggiungibile solo con un reale cambio di rotta nel rapporto tra ospedale e territorio, sanità pubblica e privata. Altri aspetti di grande rilievo sono il rinnovamento del parco tecnologico e la riprogrammazione e riorganizzazione a livello regionale e nazionale della gestione delle aziende sanitarie e ospedaliere.
A chiarire le prospettive future circa il rapporto tra Medici di Medicina Generale e Case di Comunità e la visione del Medico come lavoratore autonomo all’interno di una funzione pubblica è intervenuto Nicola Calabrese, Vice Segretario Nazionale, Federazione Italiana Medici di Medicina Generale: “Le Case di Comunità individuate dal PNRR sono ancora da comprendere. Sicuramente possiamo immaginarle come un’opportunità in un sistema assistenziale territoriale funzionale per cui sono un punto di riferimento per l’erogazione di alcuni servizi, ma non possono essere il punto di riferimento unico dell’assistenza territoriale. La rete di prossimità degli studi dei Medici di Medicina Generale è un punto di riferimento, un capitale, un presidio fondamentale all’interno del Sistema Sanitario Nazionale e tale presidio, correlato ai processi di innovazione digitale dei processi assistenziali, diventa la risposta vincente in un modello organizzativo che vedrà una sinergia sempre maggiore tra pubblico e privato. Il rapporto con il libero professionale resta parallelo al rapporto fiduciario ma sono necessari finanziamenti pubblici per supportare i professionisti affinché possano svolgere al meglio la loro funzione pubblica“.
Dati sanitari e rivoluzione digitale
I dati sanitari rappresentano il fulcro della rivoluzione digitale in atto nel settore della Salute. Da un lavoro di collaborazione tra Agenas, Ministero della Salute e Ministero della Trasformazione Digitale, sono state formulate delle linee guida nazionali per creare un sistema di interconnessione di dati pensato come evoluzione del Fascicolo Sanitario Elettronico.
Su questo argomento tra i vari relatori si è espresso Giuseppe Seghi Recli, Componente Giunta, Farmindustria: “Dobbiamo lavorare su un sistema salute Data Driven, ovvero con al centro i dati sanitari, che possa essere non la soluzione ma una delle soluzioni possibili, affinché i sistemi – sia pubblici che privati – accettino, nell’interesse del paziente, le soluzioni innovative a disposizione comprendendole, valutandole e soprattutto monitorandole. È necessaria una Health Data Strategy, una visione del quadro d’insieme a lungo raggio e a lungo termine, attraverso un patto per la salute digitale che riunisca tutti gli stakeholders per giungere alla condivisione del percorso di rivoluzione digitale”.