L’innovazione digitale è stata una parte importante del discorso della Relazione del Presidente Massimo Scaccabarozzi esposta durante l’Assemblea Pubblica di Farmindustria dello scorso giugno.
La digital transformation sta acquisendo un’importanza sempre maggiore nelle strategie perseguite dalle aziende farmaceutiche. Infatti, un forte segnale in questo senso, oltre alle numerose pubblicazioni che si sono avvicendate su questo argomento negli ultimi anni, è offerto dalla Relazione del Presidente di Farmindustria, il Dottor Massimo Scaccabarozzi, in occasione dell’Assemblea Pubblica che ha avuto luogo lo scorso mese di giugno a Roma.
La rilevanza del digitale e dell’innovazione tecnologica nell’ambito dell’industria farmaceutica è testimoniata dal rilievo che il Presidente Scaccabarozzi ha dedicato a questi argomenti, facendo notare come già oggi gli investimenti a livello nel settore digitale per la salute raggiungono la ragguardevole cifra di 6,5 miliardi di Euro.
Altro numero impressionante è la quantità di dati relativi alla salute che vengono generati nel mondo ogni giorno: 2,5 exabyte. Ma questo numero crescerà ancora in quanto
Il genoma di una persona occupa 4 gigabyte di memoria, figuriamoci oggi che “macchine” e sistemi potentissimi servirebbero per processare i dati dei 60 milioni di italiani.
Ciò significa che i dirigenti delle industrie farmaceutiche hanno ben chiaro, almeno in linea generale, quali sono e saranno le implicazioni che la rivoluzione digitale sta imponendo loro di affrontare. Tuttavia, questa sfida per l’intera industry non deve essere solamente interpretata come una fonte di nuovi problemi, ma al contrario come occasione per cogliere nuove opportunità.
Secondo un’indagine congiunta condotta da Farmindustria e Bain & Company, nei prossimi tre anni ben l’88% delle aziende farmaceutiche italiane investiranno nella digitalizzazione in ambito produzione, mentre il 71% nel digital dedicato alla ricerca e sviluppo.
Per quel che riguarda la digitalizzazione del processo di R&S di prodotto, già oggi una buona percentuale di aziende farmaceutiche (circa il 75%) investe nella gestione digitalizzata degli studi clinici, ma nei prossimi tre anni molte di esse indirizzeranno i loro sforzi sia nella simulazione virtuale dedicata alla progettazione di nuovi farmaci sia nell’utilizzo dei big data. Non a caso, nel prossimo triennio si prevede che l’80% delle industrie del farmaco svolgeranno attività di ricerca in collaborazione con le imprese ICT.
Sono proprio le aziende digital a supporto di quelle pharma che nel prossimo futuro avranno un ruolo sempre più rilevante. A tal proposito, il Presidente Scaccabarozzi ha fatto riferimento a IBM Watson Health, una realtà che, grazie allo sviluppo dell’intelligenza artificiale e al suo enorme database, già oggi contribuisce a supportare la ricerca e la diagnosi, e quindi a migliorare l’appropriatezza delle cure.
Ma la vera sfida che il digitale sta imponendo all’intera pharma industry è quella del superamento dell’ormai limitato concetto di farmaco inteso come mero prodotto, per approdare ad una visione che lo vede invece come parte dell’intero processo di diagnosi e cura del paziente. Muovendosi in quest’ottica, le aziende farmaceutiche si indirizzeranno sempre più verso la medicina personalizzata, risultato che sarà possibile attraverso una maggiore integrazione fra genomica e big data.
Le imprese saranno sempre più human centred, offrendo ai pazienti non solo un farmaco, ma soluzioni integrate e servizi che li supportino durante tutto l’arco della vita e ne migliorino la qualità. E sotto questo profilo le alleanze con la filiera della robotica, della fisica e dell’ingegneria biomedica assumeranno un’importanza sempre crescente.
Infine, il Presidente Scaccabarozzi nella sua relazione ha dedicato un’attenzione particolare all’organizzazione e ai processi aziendali, oltre alla necessità di abbracciare il modello dell’industria 4.0. Ciò comporta lo sviluppo dell’automazione e di un sempre maggiore utilizzo della tecnologia digitale nell’organizzazione dell’azienda, aspetti necessari per poter mettere in atto tutte quelle attività che caratterizzano il modello della smart factory.
Nei prossimi tre anni, la quasi totalità delle imprese farmaceutiche prevedono di rinnovare gli impianti, e una buona percentuale di esse ha in programma sia di sviluppare dei software di gestione integrata della fabbrica sia di applicare modelli di logistica intelligente. Le attività di additive manufacturing, come ad esempio la stampa 3D o la prototipizzazione virtuale, rientrano nei piani solamente per una limitata minoranza di aziende farmaceutiche (25%). Tuttavia, tale dato rappresenta un risultato incoraggiante in quanto ad oggi quasi nessuna delle imprese del farmaco ha ancora provveduto ad implementare questo tipo di innovazioni.
La rivoluzione digitale quindi promette di stravolgere i tradizionali modelli di business che l’industria farmaceutica ha adottato fino ad oggi. Una prima parte di questa rivoluzione è già in atto, ma anche ai vertici della industry appare chiaro che occorre allentare anche di poco la tradizionale cautela nei confronti delle innovazioni che caratterizza l’industria del farmaco. Solo così sarà possibile permettere il progresso della tecnologia digitale nel pharma e offrire nuove opportunità di crescita alle aziende del settore.
Fonti Principali
Next Generation Pharma – Relazione del Presidente Massimo Scaccabarozzi
Indicatori Farmaceutici – Giugno 2017 – Farmindustria