Eccomi qui, di rientro dalla due giorni milanese dedicata all’innovazione digitale nella e per la salute. Quest’anno Frontiers Health ha visto l’Italia padrona di casa: nella città meneghina si è svolta l’edizione 2021 nella sua nuova modalità ibrida e poter esserci di persona è stato formidabile!
Non tanto per una necessità di formazione e aggiornamento (perché bisogna dirlo, quel futuro che negli anni passati abbiamo intravisto dalla lente di ingrandimento messaci a disposizione durante eventi come #FH21, oggi è un presente, oggi è già qui!), ma soprattutto per una voglia indefinita di poter incontrare nuovamente persone con cui questo futuro lo hai immaginato, lo hai discusso in tante occasioni. Per quella voglia di fare networking. Di nuovo.
L’agenda degli appuntamenti con esperti, startup e professionisti di settore è stata fitta, un flusso continuo di esperienze, osservazioni e visioni portate sul palco reale e virtuale di Frontiers Health a cui ho avuto l’onore e l’immenso piacere di prendere parte per raccontare il punto di vista di Paginemediche.
Nel corso del panel The new front door to healthcare: Is tele-everything the answer?, moderato da Eugene Borukhovich, Co-Founder & COO at YourCoach Health e Senior Advisor di Healthware Group, ho avuto modo di condividere l’impatto anche “positivo” che la pandemia ha avuto sulle nostre vite.
Sì, perché se da un lato il Covid19 ha posto delle significative sfide al sistema sanitario – non solo in Italia ma in tutto il resto del mondo – è anche vero che il Covid19 ha creato delle nuove opportunità di relazione e connessione medico – paziente, di accesso alla salute e di gestione della stessa.
La Pandemia in sostanza ha di fatto definito un nuovo tipo di assistenza che possiamo definire “ibrida” e questa considerazione, che è in realtà un dato di fatto, assume ancora di più significato e valenza se si considera che entro il 2030 il 50% delle visite mediche sarà realizzato attraverso il digitale.
Non solo, ma se guardiamo al nostro Paese, emerge che le persone sono orientate verso soluzioni digitali per la gestione della propria salute: una recente indagine condotta da Censis, per esempio, ha evidenziato che oltre il 70% degli Italiani vorrebbe più accesso alla telemedicina e la telemedicina, come ben sappiamo, è un punto centrale del PNRR, soprattutto se intesa con lo scopo di ridurre le barriere geografiche e di garantire un accesso più equo alla salute.
La risposta a questa domanda è senza dubbio legata al fatto che con l’attuale scenario il processo di digitalizzazione del sistema sanitario va inteso come la possibilità di avere nuovi e più inclusi metodi per migliorare la qualità delle nostre vite e la stessa aspettativa di vita.
“Happy Human” era scritto sulla felpa indossata da Eugene durante la nostra chiacchierata e non ho potuto fare a meno di notarla, di osservare e condividere con tutti i presenti che la salute è un business che appartiene a tutti, un business per la felicità di tutti.
Aver avuto la possibilità di condividere queste riflessioni con una platea di grande spessore come quella che prende parte a Frontiers Health è stato di grande impatto emotivo oltre che di profonda soddisfazione dell’essere parte di una realtà come Paginemediche, di contribuire ogni giorno a creare connessione medico-paziente attraverso una serie di servizi di salute digitale.
Sì, perché Paginemediche è la piattaforma italiana di salute digitale con oltre 12.000 medici già attivi in telemedicina, che utilizzano i servizi di salute digitale non solo per meglio gestire la propria attività professionale ma anche per monitorare i propri pazienti affetti da cronicità.