di , 02/12/2019

Dimostrata l’efficacia e individuati gli strumenti terapeutici della CBT (Cognitive Behavioral Therapy) somministrata via Internet

Il trattamento delle varie forme di ansia e depressione è routine quotidiana per decine di migliaia di psicoterapeuti di vari indirizzi, che da decenni continuano a contendersi il primato di qualità, efficacia e persistenza nel tempo delle proprie psicoterapie.

Mentre le varie scuole dibattono senza trovare una base d’accordo, ricercatori pragmatici forniscono nuovi importanti dati che dovrebbero far riflettere anzitutto gli stessi psicoterapeuti1.
Oggi presentiamo uno studio di grande interesse pubblicato recentemente da Jama Psichiatry2.

Una premessa importante, per comprendere le potenzialità ed i limiti dello studio, è che esso ha preso in esame la psicoterapia cognitivo-comportamentale (CBT), che è attualmente l’indirizzo terapeutico più diffuso negli USA e nel Nord Europa, in quanto si presta, più di altri indirizzi, a studi di verifica che utilizzano le metodologie adottate dalla larga parte degli studi clinici.

Nei paesi del Sud Europa e del Sud America, invece, sono ancora molto diffuse scuole ad indirizzo psicodinamico (riconducibili a Freud e ai suoi successori) che, tuttavia, per i loro principi teorici e per il tipo di pratiche adottate, mal si prestano ad indagini categoriali e, quindi, a valutazioni sui processi e sui risultati.

Lo studio che presentiamo è stato effettuato da ricercatori di Cambridge e si è potuto realizzare grazie al fatto che il National Health Service inglese, da vari anni, ha approvato e finanziato protocolli di psicoterapia somministrati via Internet da terapisti esperti per ansia e depressione.

I ricercatori hanno potuto, quindi, attingere ad una enorme quantità di materiale che il servizio sanitario inglese aveva registrato in server protetti.

Metodologia Utilizzata

I ricercatori hanno dapprima individuato una serie di elementi concernenti l’atteggiamento e gli “input” del terapeuta, ritenuti qualificanti in precedenti studi e raggruppati in scale validate pubblicate su riviste specializzate;nel nostro studio sono stati esaminati 24 tipi di “strumenti comunicativi” in grado di caratterizzare le sedute psicoterapeutiche cognitivo-comportamentali3,4.

Va segnalato che questo tipo di approccio non risulta applicabile alle terapie psicodinamiche.

I ricercatori hanno esaminato 290 sessioni psicoterapeutiche, verificando la presenza o l’assenza delle caratteristiche selezionate.

Le valutazioni dei pazienti, all’inizio ed alla fine della terapia, sono state effettuate mediante le scale PHQ-9 per la depressione e GAD-7 per l’ansia5,6.

Scopri i risultati dello studio leggendo l’articolo originale pubblicato qui

Bibliografia

  1. Barth J, Munder T, Gerger H, et al. : Comparative efficacy of seven psychotherapeutic interventions for patients with depression: a network meta-analysis. PLoS Med. 2013;10(5):e1001454.doi:10.1371/journal.pmed.1001454
  2. Ewbank M P, Cummins R and others: Quantifying the Association Between Psychotherapy Content and Clinical Outcomes Using Deep Learning JAMA Psychiatry. doi:10.1001/jamapsychiatry.2019.2664
  3. BlagysMD, Hilsenroth MJ.: Distinctive activities of cognitive-behavioral therapy: a review of the comparative psychotherapy process literature. Clin Psychol Rev. 2002;22(5):671-706. doi:10.1016/S0272-7358(01)00117-9
  4. Mulder R, Murray G, Rucklidge J. Common versus specific factors in psychotherapy: opening the black box. Lancet Psychiatry. 2017;4(12):953-962.doi:10.1016/S2215-0366(17)30100-1
  5. Kroenke K, Spitzer RL, Williams JB. The PHQ-9:validity of a brief depression severity measure.J
    Gen Intern Med.2001;16(9):606-613. doi:10.1046/j.1525-1497.2001.016009606.x
  6. Spitzer RL, Kroenke K, Williams JB, Löwe B: A brief measure for assessing generalized anxiety disorder: the GAD-7. Arch Intern Med. 2006;166 (10):1092-1097.  doi:10.1001/archinte.166.10.1092