di , 01/12/2019

Nei giorni 13-15 Novembre si è tenuta a Berlino l’edizione 2019 di Frontiers Health, il principale evento mondiale sulla Digital Health.

È stata la prima edizione a cui ho partecipato, consapevole della trasformazione che la medicina e la salute stanno intraprendendo grazie al supporto delle tecnologie digitali.
E per un medico di medicina generale come me – che è abituato a scontrarsi con i problemi quotidiani della pratica clinica vecchio stile – è stato molto stimolante poter vedere in anteprima soluzioni innovative che si prefiggono l’obiettivo di trasformare il modo di essere pazienti e di lavorare come medici.

Le soluzioni della Digital Health

Startup, dirigenti di aziende farmaceutiche e assicurative, fondi di investimento, ma anche pazienti e colleghi medici, sono stati invitati a raccontare la loro esperienza.

In alcuni casi, avrei voluto avere a disposizione subito anche io gli strumenti che stavano presentando, in altri mi sono reso conto di come alcune innovazioni non fossero facilmente e immediatamente integrabili in una realtà come la nostra, e che probabilmente andrebbero adattate o ripensate.

L’impressione generale è che sempre più soluzioni all’estero puntino sull’empowerment digitale del paziente, mirando, in alcuni casi, anche ad ottenere delle modifiche comportamentali utili alla prevenzione, sia primaria che secondaria.

Livongo

È l’esempio di Livongo, una piattaforma dedicata ai pazienti cronici che attraverso l’integrazione di molteplici servizi (tecnologici e professionali) e device, ha l’obiettivo di migliorare gli standard di cura e di qualità della vita dei pazienti.

Soluzione che sta avendo un enorme successo negli Stati Uniti, anche grazie alla velocità con cui le compagnie assicurative hanno visto un effettivo beneficio di salute ed economico nell’implementare questo tipo di supporto nei servizi offerti ai pazienti.

Sonde

Un altro progetto ambizioso che mi ha colpito è Sonde, un software capace di analizzare la voce umana e di fornire un supporto alla diagnosi di alcune patologie, fisiche e mentali.
Pensate a come la validazione e l’implementazione di uno strumento simile possa aiutare a portare alla luce situazioni patologiche molto prima che queste inizino a dare sintomi.

L’esperienza italiana

Da medico, abituato a trattare pazienti con patologie croniche tutti i giorni, mi viene da pensare che probabilmente anche chi gestisce i sistemi sanitari regionali Italiani dovrebbe iniziare a guardare a questo tipo di tecnologie, che permetterebbero di risparmiare grandi quantità di risorse.

Un passo in tal senso è stato fatto con la presa in carico dei pazienti cronici della regione Lombardia, un modello che, però, mi sembra essere nato vecchio ancora prima di aver raggiunto risultati tangibili su larga scala.

Terapie digitali vs tradizionali

Con la stessa value proposition di Livongo, nel mondo, esistono centinaia di aziende produttrici di digital therapy, software che da soli o in ausilio con le terapie tradizionali portano ad ottenere dei benefici di salute scientificamente misurabili e con protocolli di approvazione per l’immissione in commercio molto simili a quelli delle terapie tradizionali.

In paesi come Germania e Francia queste tecnologie sono anche rimborsabili dal sistema sanitario nazionale, sotto prescrizione medica, tanto quanto altri tipi di terapie.

Per la sua trasversalità e universalità, la medicina generale è la branca che potrebbe maggiormente beneficiare di queste tecnologie, già presenti nella vita quotidiana, di semplice utilizzo e a basso costo.

La nostra attività di medici sarà sempre più legata alle nuove tecnologie, così come la nostra crescita professionale dipenderà dalla capacità di adattamento e integrazione della pratica clinica tradizionale con l’innovazione digitale.