Il colosso dell’e-commerce Amazon negli ultimi anni sta investendo in moltissimi settori, anche grazie ai punti di forza che lo contraddistinguono
- Modelli di business non tradizionali (che portano circa 5 milioni di venditori sulla piattaforma);
- Infrastruttura logistica con distribuzione diretta per oltre 300 milioni di clienti attivi;
- Servizi informatici che rendono disponibile a basso costo tecnologia avanzata e innovazioni di processo ad aziende di qualsiasi fatturato (citiamo Adobe Systems, Airbnb, Alcatel-Lucent, Aon, Autodesk, BMW, Bristol-Myers Squibb, Canon, Capital One, GE, Hitachi, HTC, Johnson & Johnson come i più importanti e oltre 1 milione di clienti attivi);
- Attenzione e cura per il cliente che si traducono in oltre 100 milioni di abbonamenti Prime.
Amazon alla conquista del mondo della salute
Tra i diversi ambiti, è sempre più evidente la volontà di Amazon di farsi strada nel mondo dell’assistenza sanitaria. Già alla fine degli anni ’90 l’azienda aveva tentato di entrare nel mondo della distribuzione dei farmaci investendo in Drugstore.com, ma l’operazione subì una battuta d’arresto a causa delle regolamentazioni degli intermediari.
Oggi Amazon ci riprova affrontando il settore da diversi punti vista e spingendo molto sui suoi punti di forza grazie ai quali potrebbe svolgere il ruolo di vero outsider e gamechanger rispetto ai suoi grandi competitor, che stanno da tempo investendo nel mercato della sanità.
Apple sta puntando in modo sempre più forte sulla cura diretta del paziente sfruttando la sua posizione dominante nel settore device, dove è riuscita a creare una nicchia di mercato nel mondo wearable e renderlo remunerativo per esempio con il lancio di Apple Watch 4 (a differenza dei suoi competitor). Google continua con il percorso sull’intelligenza artificiale, applicabile a qualsiasi cosa, dai dispositivi alle soluzioni di gestione. Microsoft punta al mondo dei dati aprendo Azure alla gestione delle cartelle cliniche. IBM compete su un terreno misto tra Microsoft e Google, con soluzioni di intelligenza artificiale e piattaforme cloud.
Come ha risposto Amazon negli ultimi mesi?
Ricapitoliamo velocemente una serie di decisioni che l’azienda ha preso per competere ed affermarsi nel mercato della sanità:
- All’inizio di giugno l’azienda ha annunciato una joint venture con JPMorgan Chase e Berkshire Hathaway proprio in ambito sanitario. Sarà una organizzazione no profit «libera dalle restrizioni di generare utili», che suona come un vero e proprio “atto di guerra” al settore della sanità;
- Pochi giorni dopo Amazon ha acquistato la farmacia online PillPack per quasi $ 1 miliardo;
- Da tempo sta finanziando l’Alexa Diabetes Challenge, un contest per lo sviluppo di tecnologia in grado di supportare i malati di diabete con la piattaforma di app Alexa attraverso applicazioni dirette per alcune istituzioni nel settore sanitario come Mayo Clinic e Libertana;
- La società ha recentemente assunto Martin Levine, l’ex direttore medico di Iora Health, una società concentrata sull’apertura di cliniche e servizi di assistenza primaria;
- Recentemente la società ha annunciato una partnership con Xealth, piattaforma che permette ai medici di ordinare forniture mediche per conto dei propri pazienti;
- Amazon ha partecipato al round B di finanziamento di Grail, che sta tentando di identificare il cancro monitorando il DNA del tumore nel flusso sanguigno;
- Da poco Amazon ha lanciato Amazon Basic Care, la sua linea di farmaci Otc (over the counter ovvero “da banco”) che include oltre 60 prodotti, tra cui l’immancabile ibuprofene. Benché Amazon non abbia né la proprietà né la licenza produttiva, i medicinali verranno prodotti su commissione dall’americana Perrigo, leader nella produzione di farmaci generici e private label.
Queste sono solo alcune delle operazioni che il colosso di Jeff Bezos ha portato avanti nell’ultimo periodo. Le partite che Amazon potrebbe giocare e vincere sono ancora molte.
Amazon ha ora la possibilità di cimentarsi in diverse aree del settore sanitario e le operazioni descritte in precedenza fanno pensare ad almeno altrettanti scenari di sviluppo, in particolare legati a temi come:
- La filiera della farmacia
- Fulfillment by Amazon, disponibile per produttori e distributori di farmaci
- Gestione delle prestazioni sanitarie, ticketing, fatturazione
- Medicare, Medicaid e lifestyle management
- Alexa per l’assistenza domiciliare
- Cliniche Amazon, Whole Foods? Perchè no
- Amazon services per ottimizzare la supply chain sanitaria
- Alexa come supporto al medico
- AWS, cloud per la sanità e il laboratorio.
Gli ostacoli però sono molti e gli attuali leader di mercato stanno già reagendo. Bisognerà poi che l’azienda faccia i conti con processi consolidati, che in ambito sanitario denotano una forte avversione degli acquirenti verso i nuovi attori del mercato, con normative e regolamentazioni internazionali molto diverse e con le grandissime differenze che caratterizzano tutti i processi e le strutture proprie del mondo sanitario. Tuttavia, l’ingresso di Amazon in questo filone porterà sicuramente a modifiche sostanziali del settore sanitario così come oggi è conosciuto (soprattutto in America), oppure costringerà gli attuali attori a diventare sempre più competitivi ed evolvere.