Siamo riusciti ad incontrare – on line – Cosmano Lombardo, Chairman del Web Marketing Festival, a pochi mesi dalla fine dell’ultima edizione del WMF, il festival dedicato all’innovazione Digitale e Sociale.
Come nasce il Festival?
Abbiamo organizzato il primo evento nel 2007, un tour di formazione gratuita sul digitale. Il festival nasce da lì, dal percorso fatto insieme a chi ha partecipato a quel primo evento e poi a tutti gli altri.
Dopo qualche anno, abbiamo pensato a questo “momento”, che andasse oltre il marketing e il digitale, che fosse non solo un evento, ma soprattutto uno strumento al servizio di tutti per provare a costruire comunità aperte, una società diversa. Abbiamo realizzato questo format, che anno dopo anno si è evoluto assieme alla società stessa e ai vari strumenti messi a disposizione dal digitale, con tutte le persone che hanno partecipato nel tempo.
C’è dietro tanta fantasia, tanti sogni. Il più grande è quello di essere utile agli altri e far convergere più mondi e saperi che possano coesistere e ragionare insieme per cambiare le cose.
Da uomo del Sud cosa porta della sua esperienza di vita al WMF! ?
Ce ne sono tante. Direi che forse una delle cose che mi ha segnato di più, rinforzando il mio carattere, è proprio l’essere cresciuto in una strada crogiuolo di razze, con persone che svolgevano i mestieri più disparati. Una sorta di spaccato di mondo racchiuso in una via piccolissima. Ho potuto osservare tanti spaccati di vita, i più disparati, dall’immigrante arrivato con la barca sulle nostre coste a quello che, invece, giungeva in questi luoghi per lavoro; ho guardato da lontano, e a volte da vicino, a quello che la ndrangheta orchestrava.
Crescere in una terra come questa ti spinge a lottare per portare a casa qualcosa di utile per le persone.
Questo è quello che abbiamo fatto anche con il Festival. Siamo partiti dal basso, abbiamo raggiunto risultati importanti, desiderandolo con forza e riuscendoci a tutti i costi.
Altra esperienza che mi ha segnato è quella del lavoro. Ho sempre lavorato e studiato, non sono mai rimasto fermo a guardare gli altri darsi da fare.
Infine, la nostra è una terra accogliente, e noi facciamo dell’accoglienza uno dei nostri punti di forza.
Va detto, però, che il Festival ha dentro di sé il vissuto di tutti i partecipanti, di tutte le persone che ci lavorano 366 giorni all’anno.
Quali sono i progetti per il futuro?
Abbiamo avviato da poco un nuovo percorso, un Innovation Plan, con il lancio di HUBitat, un progetto che punta a valorizzare innovazione e sostenibilità nei piccoli centri e borghi italiani. Abbiamo attivato il primo in Calabria, ma ce ne sono altri 12 da attivare in tutta Italia, per lavorare a diretto contatto con i territori e le rispettive società e comunità, coinvolgendo tutti gli attori.
Mentre parliamo, siamo in Calabria, a Monasterace, per la Summer School fino all’11 Settembre per parlare di Web Marketing, strategie digitali ma anche fare un’esperienza diversa di vacanza, tra relax, divertimento, cultura e formazione.
Ad Ottobre saremo in Grecia per il primo evento worldwide, a cui parteciperanno vari partner. Il progetto è stato rallentato dalla pandemia, ma non abbiamo mai smesso di programmare. Vogliamo portare l’innovazione italiana all’estero e fare rete, dando valore ai territori italiani.
Da poco è attiva anche la Call for Cities, per organizzare eventi WMF in diverse città, borghi e piccoli centri italiani (Firenze, Fabriano, Taranto,…) fino ad arrivare a Giugno 2022 a Rimini, per la prima volta in Fiera. (ndr. sarà questa la principale novità dopo tanti anni di Festival al Palacongressi).
Sarà una sfida non indifferente con ospiti super importanti. La track Health, a cui abbiamo sempre dato spazio al Festival, sarà potenziata tantissimo. Non è un caso che le startup vincitrici siano tutte operanti nel campo della Salute.
Sarà sempre più un contenitore all’insegna dell’innovazione.