Le tecnologie digitali stanno rivoluzionando la salute mentale. Offrono strumenti innovativi per prevenire e trattare disturbi psicologici. Tra questi, le app di auto-aiuto basate sulla terapia cognitivo-comportamentale (CBT) si stanno affermando come un’opzione promettente per prevenire la depressione nei giovani.
Un nuovo studio internazionale, l’ECoWeB PREVENT trial, ha analizzato l’efficacia delle app mobili per prevenire la depressione nei giovani tra i 14 e i 24 anni. Questo studio si inserisce in un contesto di crescente preoccupazione per l’aumento dei tassi di ansia e depressione nei giovani e l’esigenza di interventi digitali efficaci e scalabili.
Struttura dello studio ECoWeB PREVENT
Lo studio ECoWeB PREVENT, parte di un progetto europeo più ampio, ha coinvolto 1.262 giovani con elevata vulnerabilità alla depressione. I partecipanti sono stati suddivisi in tre gruppi: uno ha utilizzato un’app basata sulla competenza emotiva, uno ha utilizzato un’app CBT e un gruppo di controllo ha utilizzato un’app di automonitoraggio. Il follow-up è stato condotto a 3 e 12 mesi per valutare gli effetti delle diverse applicazioni.
La dimensione del campione è stata calcolata sulla base di una differenza clinicamente significativa nell’outcome primario, con una potenza del 90% e un livello di significatività dello 0,05. A causa di un’interruzione della piattaforma ospitante le app dovuta a un incendio in un data center in Francia nel 2021, il protocollo statistico è stato rivisto per compensare la perdita di partecipanti.
L’analisi statistica ha utilizzato modelli di regressione lineare per confrontare i gruppi, tenendo conto di variabili come il punteggio basale, l’età, il genere e il paese di appartenenza. Sono state condotte analisi di sensibilità per valutare l’impatto della pandemia da COVID-19 e dell’interruzione del servizio sulle misure di esito.
I risultati dello studio
Dei 1.262 partecipanti, il 50,2% non ha completato le valutazioni a 1 mese, il 55,4% a 3 mesi e il 57,5% a 12 mesi. Il gruppo CBT ha mostrato un miglioramento significativo nei sintomi depressivi rispetto al gruppo di automonitoraggio (differenza media nel punteggio PHQ-9: -1,18; p=0,006). Non sono state rilevate differenze significative tra il gruppo della competenza emotiva e gli altri due gruppi.
A 3 mesi, il numero di casi di depressione maggiore nel gruppo CBT era inferiore rispetto al gruppo di automonitoraggio (31% contro 43%, OR=0,50). Tuttavia, a 12 mesi, non sono state osservate differenze significative tra i gruppi.
Dal punto di vista dell’uso dell’app, il 79% dei partecipanti ha attivato l’account per l’app di automonitoraggio. Il tasso di adesione per le app CBT e competenza emotiva è stato rispettivamente del 46% e del 41%. L’interruzione della piattaforma ha causato la perdita di alcuni dati sull’uso delle app.
Implicazioni e limiti
I risultati hanno evidenziato che l’app CBT ha mostrato una riduzione significativa dei sintomi depressivi e un miglioramento della qualità della vita a tre mesi, ma senza effetti sostenibili a 12 mesi.
Dopo un anno, infatti, il vantaggio della CBT nel ritardare l’aumento dei sintomi depressivi era svanito. Questo suggerisce che gli effetti benefici potrebbero essere temporanei senza un intervento più strutturato nel tempo.
Il basso livello di engagement rappresenta una sfida per il successo di queste soluzioni digitali. Miglioramenti nella progettazione delle app, come maggiore interattività e strategie di coinvolgimento, potrebbero aumentare l’efficacia dell’intervento.
Lo studio presenta alcuni limiti, tra cui l’elevato tasso di abbandono nel follow-up e la preponderanza di partecipanti di sesso femminile e di etnia caucasica. Questi fattori potrebbero limitare la generalizzabilità dei risultati. Inoltre, la mancanza di un gruppo di controllo senza intervento impedisce di valutare appieno l’effetto specifico delle app rispetto all’assenza di trattamento.
Non sono state osservate differenze significative tra l’app di competenza emotiva e le altre due app. Questo suggerisce che, sebbene le app basate sulla CBT possano offrire benefici nel breve termine, sono necessarie ulteriori ricerche per migliorare la sostenibilità degli effetti e valutare il ruolo della personalizzazione nei programmi di prevenzione digitale.
Implicazioni per la salute mentale digitale
Lo studio ECoWeB PREVENT fornisce evidenze importanti sull’uso delle app di auto-aiuto basate sulla CBT per prevenire la depressione nei giovani vulnerabili. Sebbene i benefici siano limitati nel tempo e l’adesione agli interventi sia variabile, questi strumenti digitali potrebbero rappresentare un’opzione scalabile ed economicamente sostenibile per la salute pubblica. Studi futuri dovrebbero esplorare strategie per migliorare l’engagement e valutare l’efficacia di interventi personalizzati basati su intelligenza artificiale o altre tecnologie emergenti.
Per approfondire, è possibile consultare l’articolo completo su The Lancet Digital Health.