di , 12/10/2021

Diagnosi precoce e trattamento personalizzato sono essenziali nel percorso di cura del tumore al seno. E la tecnologia diventa strumento importante nella fase di diagnosi così come in quella del trattamento.

Tra le donne, il cancro al seno è quello più diagnosticato e la principale causa di morte per cancro in tutto il mondo. La fase più difficile per una paziente è quella che segue l’intervento chirurgico.

E la paziente ha sempre la sensazione di essere poco pronta e preparata. Bisognerebbe preparare adeguatamente le pazienti, e aiutarle a scegliere il trattamento migliore per la propria condizione fisica e sociale.

Nuove modalità di accesso alle informazioni

Negli ultimi 10 anni, alcune informazioni utili rispetto al trattamento del tumore al seno sono state condivise tramite materiale video.

I video potevano essere accessibili dove e quando il paziente ne sentisse il bisogno e, soprattutto, potevano essere visti più volte con i propri cari e caregiver.

Una nuova modalità di accesso è fornita dalla Realtà Virtuale.

La VR ha il potenziale intrinseco di essere interattiva perché il suo contenuto è generato in tempo reale, rendendo l’esperienza ancora più coinvolgente.

Uno studio recente ha evidenziato gli aspetti positivi dell’utilizzo della realtà virtuale con le pazienti con cancro al seno.

Migliora, infatti, la conoscenza del trattamento di radioterapia a cui devono sottoporsi per ridurre il rischio di recidive.

E, inoltre, aiuterebbe le pazienti a sconfiggere l’ansia e arrivare agli appuntamenti con maggiore consapevolezza e serenità.

Più info sullo studio alla base di questa ricerca qui

Un alto tasso di sopravvivenza al tumore al seno è garantito dall’aderenza alla terapia, ma molto spesso le pazienti faticano a stare al passo.

Con la diffusione delle nuove tecnologie (tramite app, portali e piattaforme specializzate), le pazienti possono beneficiare del supporto di applicazioni per migliorare la gestione della malattia e l’aderenza alla terapia nel post-operatorio.

Fino al 2018, circa 600 app sono state progettate per la prevenzione e la gestione del cancro al seno.

Secondo uno studio pubblicato sul Journal of Medical Internet Research le App, inoltre, potrebbero migliorare l’aderenza alla terapia multidisciplinare.

I ricercatori, infatti, hanno sviluppato un app in grado di supportare una comunicazione interattiva tra pazienti e infermieri specializzati, con la possibilità di risolvere tempestivamente qualsiasi problema durante il ciclo di trattamento.

Più info sullo studio qui

Il movimento Europa Donna Italia, che tutela i diritti alla prevenzione e alla cura del tumore al seno, ha lanciato il chatbot Edi.

Edi è un’assistente digitale sviluppata per rispondere, a qualunque ora del giorno, alle domande di pazienti e familiari. 

Dalla diagnosi alle terapie, dalla riabilitazione agli effetti collaterali delle cure passando per la localizzazione del centro di senologia e dell’associazione di sostegno più vicini a casa.

Il servizio è un primo soccorso per le donne che vivono per la prima volta l’esperienza di tumore al seno, e non si propone di sostituire la visita dal medico o una consulenza specialistica.

Centri oncologici e telemedicina

Più dell’80% dei pazienti è pronto a usare piattaforme digitali e il fascicolo sanitario elettronico. Servono però progetti concreti per far decollare il digitale. Un esempio è WelCare presentato nell’ambito dell’evento ‘La salute connessa’, promosso da Novartis.

L’esperienza maturata durante i mesi dell’emergenza ci ha dimostrato il grande valore di questo strumento e ci ha portato oggi ad ampliare questa piattaforma per la gestione di altre malattie oncologiche ed ematologiche. – spiega Luigi Boano, General Manager di Novartis Oncology Italia – Un impatto, quello di WelCare sulla gestione sanitaria dei pazienti oncologici, che ci stiamo impegnando a valutare concretamente, per analizzare a fondo il reale contributo della sanità digitale al miglioramento del Sistema Salute.

Un passo importante per “combattere le diseguaglianze di accesso alle cure che la telemedicina rende possibile erogando servizi in luoghi difficili da raggiungere. – osserva Antonio Gaudioso, Presidente di Cittadinanzattiva – Stiamo facendo delle cose per migliorare la qualità della vita di tutti: operatori e cittadini”.