Un’indagine approfondita condotta su 8 paesi europei e Israele ha rivelato disparità significative nei rimborsi per le soluzioni digitali.
La ricerca, pubblicata a settembre 2023, ha esaminato le strategie di rimborso di terapie digitali in Belgio, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Svezia, Regno Unito e Israele.
Secondo lo studio, condotto attraverso una revisione della letteratura e la mappatura delle politiche, l’Italia emerge come un leader nella promozione delle soluzioni digitali nel sistema sanitario nazionale.
Infatti, mentre la maggior parte dei paesi studiati consente il rimborso delle soluzioni digitali, l’Italia si distingue per la sua politica di parità di rimborso. Ciò significa che i fornitori di assistenza sanitaria ricevono un pagamento fisso per paziente, indipendentemente dai servizi forniti e dalla modalità di erogazione.
Quadro di Mappatura delle Politiche
Utilizzando una revisione esplorativa e un framework di mappatura delle politiche, i ricercatori hanno esaminato le strategie di rimborso disponibili, avvalendosi di database come MEDLINE, Embase, Global Health, Web of Science, Google Scholar e consulenze con esperti nazionali.
La Ricerca
Queste soluzioni digitali sono rimborsabili in tutti i paesi studiati, tranne la Polonia. Tuttavia, il meccanismo di rimborso varia significativamente tra i paesi, con discussioni tra comitati nazionali o regionali e i produttori di soluzioni sanitarie digitali che determinano i prezzi in mancanza di meccanismi di valutazione basati sul valore.
Inoltre, mentre alcuni paesi utilizzano quadri di prezzo basati sul valore, per le negoziazioni di prezzi delle terapie digitali, altri determinano i prezzi nel contesto del processo sanitario in cui vengono impiegati.
Ruolo dell’Italia
Il Paese ha implementato un sistema di parità per il rimborso, assicurando che i fornitori siano retribuiti in modo uniforme, indipendentemente dalla modalità di erogazione delle cure. Questo approccio riflette l’impegno dell’Italia nel promuovere l’innovazione nel settore sanitario e nell’integrare le soluzioni sanitarie digitali nel sistema nazionale di assistenza sanitaria.
Inoltre, l’Italia ha adottato tariffe per la telemedicina e procedure di rimborso corrispondenti per tutti i modi di erogazione dei servizi, integrando le soluzioni sanitarie digitali nel processo di erogazione delle cure. Questi sforzi sono supportati da progetti pilota all’interno del sistema sanitario nazionale, che promuovono l’integrazione delle soluzioni sanitarie digitali nei servizi sanitari pubblici.
Scopo e limiti dello studio
Come è comune nelle revisioni esplorative, la qualità degli studi inclusi non è stata valutata, il che dovrebbe essere considerato nell’interpretazione dei risultati.
Tuttavia, poiché lo scopo di questo studio non era quello di convalidare il rigore metodologico, ma piuttosto raccogliere informazioni sui processi di rimborso in diversi paesi, l’assenza di una valutazione della qualità non ne compromette la validità.
Inoltre, c’è il riconoscimento della possibilità di un bias di selezione e di non aver catturato tutti gli studi rilevanti, poiché sono state utilizzate solo 3 basi di dati accademiche e Google Scholar, e la strategia di ricerca non era esaustiva.
Questo studio si è concentrato su 9 paesi della regione OMS/Europa, il che potrebbe non riflettere le realtà di altre regioni o paesi. Inoltre, la mancanza di una definizione e classificazione uniforme della sanità digitale tra i paesi potrebbe aver influenzato l’interpretazione e il confronto dei percorsi di rimborso. Pertanto, bisogna fare attenzione nell’interpretare e generalizzare i risultati di questo studio.