Un nuovo sistema basato sull’intelligenza artificiale può prevedere se e quando un paziente rischia di morire a causa di un arresto cardiaco.
La morte cardiaca improvvisa causata da aritmia è una delle principali cause di mortalità in tutto il mondo.
Il Deep Learning e le aritmie cardiovascolari
Lo studio, sviluppato a cura della Johns Hopkins University, evidenzia che la tecnologia può prevedere aritmie più velocemente di un medico.
Questo approccio di deep learning (DL) fonde reti neurali e analisi di sopravvivenza per prevedere le curve di sopravvivenza specifiche del paziente, basandosi su immagini di risonanza magnetica cardiaca con contrasto e variabili cliniche per i pazienti con malattia cardiaca ischemica.
E ha il potenziale per transformare il processo decisionale clinico, offrendo previsioni accurate e generalistiche delle probabilità di sopravvivenza specifiche del paziente cardiologico.
I ricercatori della Johns Hopkins University sono stati i primi ad utilizzare questo approccio, il Survival Study of Cardiac Arrhythmia Risk, o SSCAR. Il nome allude alla cicatrizzazione cardiaca causata dalla malattia cardiaca che spesso si traduce in aritmie letali, ed è la chiave per le previsioni dell’algoritmo.
I risultati dello studio
Le misure utilizzate prevedono con alta precisione la possibilità di una morte cardiaca improvvisa nell’arco di 10 anni.
Le previsioni degli algoritmi non solo sono risultate significativamente più accurate rispetto a quelle dei medici, ma sono state convalidate da test con una coorte di pazienti indipendenti provenienti da 60 centri sanitari in tutti gli Stati Uniti, con diverse storie cardiache e diversi dati di diagnostica per immagini, suggerendo che la piattaforma potrebbe essere adottata ovunque.
Questo ha il potenziale per modellare significativamente il processo decisionale clinico per quanto riguarda il rischio di aritmia e rappresenta un passo essenziale per portare la prognostica della traiettoria del paziente nell’era dell’intelligenza artificiale”, ha detto Trayanova, co-direttore dell’Alliance for Cardiovascular Diagnostic and Treatment Innovation. “Rappresenta la tendenza a combinare l’intelligenza artificiale, l’ingegneria e la medicina per il futuro dell’assistenza sanitaria.
Nature Cardiovascular Research ha pubblicato i dati della ricerca la scorsa settimana, e più info sono disponibili anche qui.