di , 11/04/2022

L’Agenzia per l’Italia Digitale ha condotto la seconda edizione dell’indagine “La spesa ICT nella Sanità territoriale – Rapporto 2021”, un focus specifico che rientra nella rilevazione più generale, a cadenza annuale, dedicata alla spesa complessiva ICT nelle Pubbliche amministrazioni centrali e locali. L’obiettivo dell’indagine non è solo quello di aggiornare l’andamento della spesa ICT, ma anche di fornire una panoramica sullo stato della digitalizzazione della sanità pubblica territoriale e sulle relative tendenze in atto, evidenziando le differenze a livello geografico. 

I trend della spesa ICT della sanità territoriale

Questa seconda edizione ha rilevato una crescita nel trend della spesa ICT della sanità territoriale anche nel 2021, che si stima abbia raggiunto i 768 milioni di euro, mentre il dato per il 2022 è stimato essere pari a 874,6 milioni (equivalente ad un tasso di crescita del 14%).  

Tali considerazioni sono il frutto di un’indagine effettuata tra il mese di ottobre e quello di dicembre del 2021, alla quale hanno preso parte un totale di 153 strutture sul territorio fra ASL, Aziende Ospedaliere, AO universitari, Policlinici e Istituti di cura a carattere scientifico (pari al 76% di tutte le strutture pubbliche sanitarie del territorio italiano, al 72% del bacino di utenza, e al 74% dei posti letto per la sanità pubblica.). 

La spesa ICT relativa a questo medesimo campione di strutture indagate è stata pari a 674 milioni di euro nel 2020 (in crescita del 13% rispetto al 2019), in uno scenario caratterizzato dalla persistenza dell’emergenza sanitaria ma che ancora non caratterizzato, in maniera esaustiva, dagli investimenti che le strutture sanitarie sul territorio dovranno realizzare in ottica Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). 

Tuttavia, come ben noto, il contesto sanitario territoriale è attualmente soggetto ad una profonda trasformazione, anche di tipo gestionale e organizzativo. In ragione di ciò, i dati e le informazioni raccolte hanno permesso di analizzare il quadro d’insieme della spesa ICT e di approfondire aspetti attinenti al Piano Triennale ed alle disposizioni del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). 

Va, però, specificato che al momento della rilevazione persisteva ancora dell’incertezza a riguardo, in quanto il 61% dei rispondenti non aveva ancora provveduto a stimare nelle proprie previsioni di budget eventuali fondi per progetti riconducibili agli obiettivi inseriti nel PNRR. Solo il 33% aveva incluso l’impatto del PNRR sui dati previsionali a partire dal 2022 e, ancora, solo un 2% aveva stimato gli impatti già nei dati relativi al 2021. Il restante 4% aveva già stimato i fondi previsti ma non li ha inclusi nella spesa ICT o è in attesa di ricevere autorizzazione da parte della Regione. 

La tipologia di acquisto

Molto interessanti i dati relativi alla natura di acquisto, poiché in questi ultimi anni si sta assistendo ad un aumento della spesa in conto capitale e ad un conseguente calo della spesa corrente. Le ultime stime per il 2022 quantificano la spesa per investimenti al 28% del totale, mentre ancora al 2019, tale quota è stata pari al 19%. 

Per quanto riguarda la tipologia di acquisto, ad oggi circa l’80% della spesa complessiva è destinata a mantenere e garantire il funzionamento dei sistemi esistenti; tuttavia, a testimonianza di come l’esigenza di intraprendere un processo di digitalizzazione si stia progressivamente concretizzando in progettualità, si osserva uno spostamento della spesa verso l’acquisto di licenze software, di servizi di sviluppo software e di hardware. Infatti, per il 2022 la spesa per manutenzione e servizi è stimata essere pari al 72% del totale. 

Complessivamente, sul fronte dei canali di acquisto, il ricorso alla gara diretta evidenzia un trend in netto calo, in continuità con quanto già rilevato nella prima edizione dell’indagine. Anche nel corso del 2020, gli acquisti per beni e servizi ICT sono passati attraverso le Centrali di committenza regionali e Consip in modo consistente. Per il 2022 si stima che gli acquisti via Consip saranno il 40% del totale (contro il 35% del 2019) e quelli per mezzo delle Centrali di committenza regionali si attesteranno al 26% (contro il 21% del 2019). 

Progetti in ambito ICT

Rispetto alla progettualità in ambito ICT, in cui persistono iniziative su ambiti infrastrutturali, soluzioni clinico/ospedaliere e documentali e sulla gestione dell’accoglienza, si assiste al potenziamento dei sistemi di cartella clinica elettronica e all’affermazione della telemedicina come principale driver di investimento, con l’avvio di un numero significativo di progetti nel 2020, primo anno di pandemia, e una crescita progressiva prevista negli anni a seguire. 

Oltre ai dati di spesa e alle progettualità, sono stati oggetto di analisi il livello di digitalizzazione dei processi interni e esterni, il grado di adozione del cloud computing, l’introduzione delle piattaforme abilitanti, l’utilizzo di indicatori per misurare l’efficacia dei servizi erogati nonché il livello di sicurezza informatica; tema quest’ultimo in cui persiste una carenza di risorse e competenze in materia, che si riflette anche nell’entità ancora marginale dei budget dedicati.