La rivoluzione digitale degli ultimi anni ha progressivamente interessato tutti gli ambiti della vita moderna, ed ha trasformato il modo in cui gli esseri umani si rapportano al mondo che li circonda. La ricerca di informazioni, la presa di decisioni, l’acquisizione di prodotti e servizi, persino la costruzione di progetti collaborativi, sono state completamente trasformate dagli strumenti digitali, che sono diventati rapidi, ubiqui, pervasivi.
Tale rivoluzione ha rapidamente interessato anche l’ambito della salute, esercitando i propri effetti trasformativi in primo luogo sugli aspetti tecnici dell’arte medica. La condivisione di informazioni tra colleghi distanti anche decine di migliaia di chilometri, la rapidità con cui le informazioni vengono valutate, e l’efficienza dei processi di apprendimento di nuove tecniche e possibilità, hanno accelerato il progresso dell’arte medica, e favorito la sempre maggior professionalizzazione di quanti vi lavorano.
Se da un lato il settore professionale medico ha raccolto grandi benefici dall’avvento delle tecnologie dell’informazione, dall’altro, anche il grande pubblico ha avuto per la prima volta la possibilità di accedere, valutare e condividere informazioni sul proprio stato di salute come mai prima. In questo contesto, è diventata rapidamente evidente la riduzione dell’asimmetria informativa tra medico e paziente, non senza una serie di problematiche inerenti l’affidabilità delle fonti, e soprattutto la capacità di pazienti e caregiver di interpretare correttamente le informazioni a loro disposizione.
Il ruolo delle Associazioni Pazienti
In questa fase di transizione, il ruolo delle Associazioni Pazienti è estremamente importante, dato che esse hanno da un lato il compito istituzionale di difendere le necessità dei propri associati; dall’altro, possono fungere da interpreti funzionali della miriade disomogenea di informazioni che internet mette a disposizione. Per passare anch’esse alla fase successiva del proprio processo evolutivo come attori fondamentali del panorama healthcare, le Associazioni Pazienti hanno a loro volta bisogno di comprendere i meccanismi che sottendono alla rivoluzione digitale: cogliere le opportunità che essa offre e saper esercitare il giusto ruolo di mediatori culturali tra la scienza medica e il linguaggio delle persone comuni.
La Digital Health al servizio dei pazienti
Al fine di facilitare questa transizione, Fondazione MSD ha supportato la creazione di un corso intitolato “La Digital Health al servizio dei pazienti“, in partnership con la Digital Health Academy, la prima Accademia di Digital Health in Italia; ed Healthware International, azienda di consulenza globale in campo healthcare. Il corso, articolato su sei giornate, si è svolto a Roma tra il 19-21 Ottobre e il 9-11 Novembre. Esso ha coinvolto, in qualità di partecipanti, una trentina di Associazioni Pazienti attive nel campo della diabetologia, dell’immunologia, delle malattie respiratorie, delle patologie reumatiche e delle malattie rare.
Negli ultimi cinque anni – ha sottolineato Goffredo Freddi, Direttore della Fondazione MSD – la Fondazione MSD ha promosso un percorso di formazione, partendo dai bisogni espressi dalle Associazioni di Pazienti, per rafforzare il potenziale innovativo e strategico del loro ruolo e della loro comunicazione sia nell’ambito dell’advocacy che del counselling ai loro associati. Siamo felici di contribuire, ancora una volta, alla costruzione di “patients skill” nell’area della Salute Digitale e dell’innovazione.
Coerentemente al fine di fornire ai partecipanti un panorama articolato e dettagliato dei diversi filoni di innovazione attivi in area healthcare, e della loro valenza per le Associazioni Pazienti, il corso si è sviluppato in giornate monografiche, durante le quali esperti di settori apparentemente disparati, come medicina personalizzata, medicina narrativa, comunicazione, innovazione, tecnologie avanzate e pianificazione, hanno offerto la propria esperienza.