Giunto alla settima edizione, l’evento si è affermato tra i principali appuntamenti internazionali sull’innovazione in ambito salute, con una forte attenzione su temi quali trasformazione digitale del settore life-sciences, tecnologie innovative, terapie digitali, investimenti e sviluppo dell’ecosistema.
La conferenza si configura come una piattaforma unica di discussione e confronto su come le innovazioni nei diversi ambiti stanno convergendo, trasformando radicalmente il mondo della salute.
Il programma è curato dal Chairman della Conferenza, Roberto Ascione, in collaborazione con lo Steering Committee e il team di Healthware Group, Global Co-Host & Main Partner della Conferenza.
Questa settima edizione globale di Frontiers Health 2022, illustra Roberto Ascione, CEO di Healthware Group, con oltre 800 persone in presenza e centinaia collegate on line da 36 Paesi è la più grande di sempre, al secondo anno in Italia, si conferma, ancora una volta, un appuntamento al quale tutti coloro che si occupano di digital health non possono mancare. Sono presenti una nutrita rappresentanza di aziende farmaceutiche e di dispositivi medici oltre ad aziende della digital health che contribuiscono all’ecosistema della salute. Sono presenti anche istituzioni ed enti di ricerca, come Federated Innovation @ MIND, Gemelli Digital Medicine & Health – GDMH ed altri, ciò significa che tutto il comparto sta maturando e connettendo tutti i vari attori dell’ecosistema salute. Inoltre, è interessante vedere la presenza massiccia di medici e di dirigenti di ospedali, alcuni con interventi in conferenza, in quella che definisco la “fase due” della medicina digitale”.
Nel corso delle due giornate, i partecipanti, sia in presenza che in remoto, sono impegnati in sessioni plenarie (giorno 1) e attività in parallelo (giorno 2), e sono coinvolti in workshop, dibattiti, sessioni demo altamente immersive, coordinati da una nutrita schiera di relatori di fama globale, espressione del variegato ecosistema Salute.
Ampio risalto è riservato anche alle nuove soluzioni digitali proposte da promettenti startup, pronte a presentarsi ai più attivi fondi d’investimento del settore e attori corporate, con cui esplorare opportunità di collaborazione.
All’interno della conference è allestita una demo dedicata alla VR in ambito pain e una lounge area per incontrare il team della Digital Therapeutics Alliance (DTA).
Il panel “Digital Health and the Italian Life-Sciences Ecosystem” ha voluto approfondire le dinamiche attuali e future di cambiamento del settore italiano del life-science attraverso il punto di vista di Roberto Ascione, CEO e Founder di Healthware Group, Marcello Cattani, Presidente di Farmindustria, Valentino Confalone, Presidente e Managing Director di Novartis, e Lorenzo Wittum, Amministratore Delegato di AstraZeneca.
L’industria farmaceutica in Italia con le sue capacità di ricerca, di produzione e di logistica è strategicamente posizionata al centro del Mediterraneo – afferma Marcello Cattani, Presidente Farmindustria – e rappresenta un hub per partnership internazionali che vanno dagli USA al Giappone, dal nord Africa al Medio Oriente fino all’Asia.
In questo quadro il PNRR è una straordinaria opportunità per accelerare la digitalizzazione dell’ecosistema salute, rappresentato dalla sua industria e dai servizi sanitari pubblici e privati. Con circa 6 miliardi di euro destinati alla digitalizzazione del SSN il PNRR, infatti, è un boost per tutto il sistema.
Sotto il profilo regolatorio l’esperienza della pandemia ci ha insegnato che occorre velocizzare le procedure, come fatto con la rolling review, che dovrebbe diventare la norma, e come si sta facendo con i nuovi sistemi digitali delle sperimentazioni cliniche decentralizzate: in Italia già oggi il 60% degli studi clinici ha almeno una componente digitale. Grazie agli investimenti delle aziende – continua Cattani – in network innovation cresce anche l’ecosistema delle start-up italiane: un esempio sono i nuovi fondi di Cassa Depositi e Prestiti dedicati esclusivamente al pharma.
L’industria farmaceutica è una realtà radicata nel territorio con circa 200 siti produttivi e di ricerca; 67.000 dipendenti, molti giovani e donne; 34,4 miliardi di produzione per l’85% destinati all’export, grazie alla qualità anche della catena di approvvigionamento e dei servizi connessi. E con 3,1 miliardi di euro di investimenti annui, di cui 1,7 in R&S e 1,4 euro in impianti hi-tech e macchinari digitali.
Un settore quindi – conclude il Presidente di Farmindustria – che può giocare nei prossimi anni un ruolo ancora più strategico come piattaforma logistica tra i diversi continenti per attrarre sempre più investimenti internazionali.
Il mercato della digital health ed in particolare quello delle terapie digitali (DTx) è una grande opportunità strategica del momento, perché in alcuni Paesi stanno arrivando, in altri già sono presenti ed il tempo che intercorre per disporre di queste soluzioni, validarle e introdurle nella pratica è superiore al tempo di maturazione delle regolazioni. Quindi il momento di investire è sicuramente questo. – Afferma Roberto Ascione – L’Italia, come altri mercati locali: Francia e Germania, ha tutto il potenziale per produrre delle soluzioni di digital health per la presenza della R&D, degli skill tecnologici ed anche del design, una vera opportunità per il sistema paese.
Frontiers Health lancia, inoltre, la nuova track Frontiers Science con l’obiettivo di raccontare le frontiere della scienza biomedica e della medicina, con approfondimenti di esperti italiani e internazionali sulle ricerche all’avanguardia con un impatto significativo sulla comprensione, la diagnostica, il trattamento e la prevenzione delle patologie.
Nella sessione dedicata del 21 ottobre ampio spazio è riservato anche al mondo delle startup con la possibilità di ascoltare storie di successo e esperienze emergenti di start-up e scale-up durante le diverse sessioni di Start-up Discovery, iconico format di Frontiers Health per dare visibilità globale a imprese innovative emergenti, e scoprire gli ultimi aggiornamenti di VITA, l’acceleratore Digital Health della Rete Nazionale CDP.
Come organizzatori della conferenza, rimarca Ascione, abbiamo voluto portare il nostro contributo sull’innovazione non solo come trasformazione digitale del mondo pharma, ma anche dal punto di vista dei modelli da accelerare e scalare l’innovazione. Un conto è fare un progetto che riguarda cento persone ed un solo ospedale, meglio fare qualcosa che impatta con decine di migliaia di persone, di medici e con molti ospedali.
Dopo 10 anni di sperimentazione, siamo molto impegnati come Healthware Group in questa seconda fase, a scalare l’innovazione e portare al paziente, sui grandi numeri, queste soluzioni digitali. Anche supportando nuove soluzioni che si affacciano, impegnandoci con l’acceleratore CDP (Cassa Depositi e prestiti) VITA che permette all’Italia di avere supporto per star up molto precoci, che un domani diventeranno soluzioni digitali. In questo ambito siamo presenti sia nella prima fase del percorso, sia nella fase in cui ci sono soluzioni già validate clinicamente ed affermate, ma che devono scalare per sopravvivere”. Ha concluso Roberto Ascione.