di , 22/03/2022

Il sangue, un prezioso dono di cui c’è un incessante bisogno.
La carenza dei donatori di sangue è un problema che si riscontra a livello globale e impedisce di soddisfare il crescente bisogno di sangue ed emocomponenti. La causa è dovuta principalmente all’aumento dell’età media della popolazione per la quale l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stima la richiesta di un minimo di 10 donazioni ogni 1000 persone.

Un importante parametro da valutare al fine di trovare una soluzione a questa richiesta è capire quelle che sono le motivazioni che spingono i donatori di sangue al loro gesto. Diversi studi si sono incentrati su questo scopo classificando le motivazioni in tre gruppi principali: altruismo, interesse personale e risposta a un appello diretto o sociale.

L’altruismo, che risulta la leva più diffusa, è stato collegato alla consapevolezza del bisogno, alla predisposizione alla donazione di sangue, alla pressione sociale e alle relazioni di legame familiare.

Pandemia e disastri naturali: condizioni che hanno peggiorato la situazione

Sia in Europa che negli Stati Uniti la scarsa affluenza dei donatori di sangue, oltre a essere dovuta all’aumento dell’età media della popolazione, è causata anche da una serie di criteri di selezione che sono diventati sempre più rigidi. Tutto ciò si è reso particolarmente allarmante di fronte a disastri, tragedie naturali, epidemie e pandemie. 

Durante l’emergenza sanitaria da COVID-19, per esempio, le restrizioni alla mobilità e i numerosi casi positivi hanno fatto in modo tale che i donatori percepissero molta paura del contagio e pertanto già nei primi 4-5 mesi della pandemia si è registrato che circa la metà di queste persone ha ridotto le donazioni.  

Nonostante i centri abbiano adottato ulteriori misure di sicurezza e si siano verificati appelli pubblici in tutta Europa per incoraggiare queste preziose donazioni, la pandemia da COVID-19 ha causato un impatto senza precedenti sulla trasfusione e la raccolta di sangue determinando un’interruzione su larga scala sia dell’offerta che della domanda di sangue.

Tuttavia, fortunatamente, un piccolo numero di donatori ha fatto uno sforzo speciale e ha donato in queste circostanze più di quanto avrebbe fatto normalmente.  Probabilmente queste persone sono state spinte dalla volontà di aiutare in un momento di bisogno e hanno risposto quindi agli appelli pubblici.

Alla luce di tutto questo, gli enti che si occupano della raccolta di sangue dovrebbero prendere in considerazione campagne specializzate che, oltre ad incentrarsi sull’ altruismo dei donatori, rassicurino queste persone sulle misure di sicurezza in atto nei loro centri.

L’era digital può fornire gli strumenti giusti per tutti coloro che sono coinvolti nella donazione del sangue.

L’era in cui viviamo, grazie all’avanzamento tecnologico, ci fornisce una serie di strumenti che possono rivelarsi validi aiuti nel favorire una risposta alla crescente richiesta di sangue.

La digitalizzazione della sanità può rappresentare in questo contesto un processo fondamentale. L’OMS, infatti, promuove un accesso semplice agli interventi di salute digitale, ovvero interventi mediante i quali le tecnologie digitali e mobili sostengono le esigenze del sistema sanitario. Questi ultimi possono essere diretti a diversi utenti, tra cui gli operatori sanitari. Per tali figure professionali, la tecnologia può risultare indispensabile nelle operazioni di tracciamento che vanno dalla raccolta fino all’utilizzo del sangue donato.

Per aumentare invece l’affluenza dei donatori, molti enti preposti hanno incentrano le proprie campagne sui social media, un contesto che potrebbe risultare particolarmente utile nell’ approfondire le opinioni circolanti online su questo tema. In tal modo è possibile identificare argomenti e tendenze verso cui proiettare le strategie di comunicazione.

Potrebbe essere sfruttato, inoltre, il crescente utilizzo delle piattaforme digitali collaborative le quali possono risultare uno strumento molto utile per incoraggiare la donazione di sangue, soprattutto tra i giovani.

Infatti, i donatori talvolta non hanno accesso alle richieste di sangue nel loro territorio. A tal fine in Canada, per esempio, è stata ideata una piattaforma che risolve questo problema creando un canale di comunicazione con le cliniche autorizzate. In presenza di pazienti che necessitano di una donazione imminente, questo strumento è utile per trovare donatori compatibili, i quali ricevono apposite richieste mediante messaggi. Tutto ciò genera una serie di dati che possono essere utilizzati per analisi di vario tipo e aumentare la consapevolezza su questo delicato tema.

Alla luce di quanto riportato appare evidente che l’era che stiamo attraversando è caratterizzata da una serie di condizioni che riducono l’affluenza dei donatori di sangue. Tuttavia, questo momento storico ci offre uno sviluppo tecnologico tale da poter cercare in vario modo di sopperire a tale fenomeno.

Bibliografia:
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WHO/RHR/18.06