Quando le regole e la scienza incontrano l’innovazione
Tante volte si è affrontato il tema della Digital Health e delle possibili motivazioni che frenano l’adozione dei tool digitali e di Mobile Health nei protocolli ufficiali di cura e nel sistema sanitario.
Tra le possibili spiegazioni, sicuramente non vanno sottovalutate la complessità del campo e l’eterogeneità degli attori che vi ruotano attorno:
- Startup e innovatori, che si adoperano freneticamente nella ricerca di fondi per poter finanziare le proprie idee e tecnologie;
- Le Pharma Industries, che lavorano inarrestabilmente in ricerca scientifica, scontrandosi spesso con i dettami regolatori che ne frenano la spinta all’innovazione;
- Gli enti regolatori, quelli del “No”, del “Rejected” e del “Not approved”, che hanno il compito di garantire elevatissimi standard di sicurezza ma che sempre più fortemente chiedono di diventare parte attiva nel processo di innovazione e trasformazione digitale;
- Medici e pazienti, i destinatari ultimi e, al contempo, fonte di ispirazione, origine e spinta propulsiva di tutte le attività che hanno un impatto sulla salute personale e collettiva.
Un ecosistema tuttavia ancora frammentato, quello della DigitalHealth, che in sé racchiude fermento scientifico, tecnologico e innovazione e che rappresenta un trend nel campo della Salute che nessuno può, né vuole lasciarsi sfuggire.
Ne è consapevole l’Agenzia Europea del Farmaco che, pur mantenendo saldo il suo ruolo di garante dell’immissione sicura sul mercato dei farmaci, ha da tempo aperto una finestra sul mondo della Digital Health e manifestato la volontà di diventare un partner e un facilitatore d’innovazione.
Pharmaceutical industry loves innovation but hates uncertainty, which in itself is a contradiction. We, as Regulatory Agency, we are very happy to reduce uncertainty and look at digital tools to improve real life
Questo è quanto ha affermato Marisa Papaluca, Senior Scientific Advisor per l’European Medicines Agency nel suo intervento durante la conferenza Frontiers Health, nel quale ha sottolineato proprio come l’EMA non solo si sia dotata di strumenti digitali per migliorare tutte le fasi del lavoro quotidiano*, ma abbia addirittura messo in piedi una vera e propria strategia di Digital Health.
Una strategia che, grazie a strumenti quali gli Innovation Task Force Briefing meetings, punta a supportare la ricerca, lo sviluppo e l’innovazione, a promuovere la cooperazione internazionale, a garantire la distribuzione e a facilitare l’adozione dei nuovi strumenti tecnologici nella vita reale.
Gli enti regolatori sono aperti all’innovazione, ha afferma la Papaluca, vogliono essere parte attiva nell’evoluzione e vanno quindi coinvolti.
No more excuses!
La Digital Health sembra essere il territorio ideale in cui tutti gli stakeholders del sistema Salute possono incontrarsi.
Big data, sensors, biomarkers and methods, digital endpoints, sono solo alcuni dei temi caldi in cui il digitale si è rivelato il collante tra le diverse entità dell’ecosistema e il fattore “sine qua non” dell’integrazione tra scienza e vita reale.
L’attivazione di uno scambio costante e reciproco di dati, informazioni, conoscenze e know-how, magari standardizzato e replicabile, potrebbe rappresentare il prossimo passo per costruire un virtuoso ecosistema che armonizzi rigore scientifico, innovazione e sviluppo tecnologico.
*EU Telematics Strategy and Implementation Roadmap (2015 – 2017)