di , 19/10/2021

Siamo tutti consapevoli di come il recente e forte sviluppo della digital health abbia fornito un accesso facilitato a diversi servizi sanitari. Un numero crescente di app e di digital therapeutics arricchisce uno scenario dai confini in espansione, aggiungendosi ai servizi di telemedicina, teleconsulto e lifestyle attualmente disponibili. Tuttavia, queste soluzioni dovrebbero essere introdotte con attenzione affinché diventino realmente simbolo della rivoluzione sanitaria che stiamo vivendo.

Un aspetto che suscita molto interesse è quello dell’equità: disparità economica, sociale e di genere sono solo alcune delle barriere che potrebbero impedire un utilizzo equo e giusto di servizi e soluzioni di salute digitale.

Le barriere dell’equità

Fattori economici, etnici e sociali influiscono spesso sull’accesso alle cure e pongono persone anziane, disabili, appartenenti a minoranze etniche o vicine alla soglia di povertà in una posizione marginale, in cui risulta difficile usufruire di servizi che dovrebbero essere distribuiti equamente. La digital health non fa eccezione: anche se un numero crescente di servizi sono veicolati attraverso smartphone, wearable e altri dispositivi, è ancora presente una certa disuguaglianza nell’accesso per i fattori precedentemente menzionati.

Oltre alle barriere di accesso, le stesse app e soluzioni digitali sembrano non aver raggiunto un’equità soddisfacente:

  • Molte app per la salute usano un linguaggio e un design di genere. La maggior parte delle soluzioni rivolte agli uomini sono neutre dal punto di vista del genere, mentre quelle per le donne hanno design femminili più stereotipati (colori rosa, cuori e fiori). Inoltre, le app e i servizi di lifestyle dedicati agli uomini si concentrano principalmente su caratteristiche specifiche come forza e muscoli, mentre quelli rivolti alle donne su magrezza e femminilità, ignorando la diversità delle utenti (sono incluse quasi esclusivamente donne bianche, magre, giovani e della classe media).
  • Gli individui non binari sono poco rappresentati a causa degli stereotipi di genere, che possono influire negativamente anche su uomini cisgender ed eterosessuali o appartenenti alla comunità LGBTQI+. Le norme sulla mascolinità causano una minore offerta in alcuni ambiti come la salute mentale (gli uomini non possono soffrire di depressione). Inoltre, l’incapacità della società di distinguere tra sesso biologico e identità di genere pone le persone, il cui stile di vita è ritenuto non conforme alle convenzioni sociali, in una posizione di svantaggio – colpendo in particolare persone transgender, non binarie, e intersessuali.

Abbattere le barriere

Per abbattere le barriere e ottenere una maggiore equità, bisogna introdurre più donne e persone appartenenti alle diverse minoranze sia nella creazione di soluzioni di digital health che negli studi relativi alla loro progettazione. L’intenzione non è sufficiente: per realizzare il loro potenziale, queste soluzioni devono essere guidate da una strategia che integri leadership, risorse finanziarie, organizzative, umane e tecnologiche.

Su questi presupposti la “Global strategy on digital health 2020-2025” dell’OMS, mira a sostenere l’equità di accesso alle risorse digitali in modo che nessuno sia lasciato indietro, promuovendo la protezione delle persone e degli operatori sanitari dalla disinformazione, attività informatiche dannose, razzismo e violazioni dei diritti umani. Anche l’Unione Europea ha l’obiettivo di conseguire una maggiore equità di genere, territoriale e generazionale attraverso il Next Generation EU, un programma che prevede investimenti e riforme per accelerare la transizione ecologica e digitale.

La digital health è essenziale per creare sistemi di gestione della salute che siano sostenibili, equi e universali. Affinché ciò avvenga è necessario implementare i sistemi informativi e le competenze digitali, tutelando la privacy e creando soluzioni che siano adatte a tutti gli utenti (senza alcuna esclusione), ma anche flessibili per adattarsi ai bisogni del singolo individuo.

Bibliografia
Associazione Scientifica per la Sanità Digitale. Libro Bianco: Fragilità e tecnologie dell'informazione e della comunicazione ICT. Il paziente, la fragilità e la tecnologia. Come riabilitare il sistema salute. www.assd.it 
Crawford A, Serhal E. J Med Internet Res. 2020 Jun 2;22(6):e19361.
Figueroa CA et al. Lancet Digit Health. 2021 Aug;3(8):e526-e533.
World Health Organization. Global strategy on digital health 2020-2025. ISBN 978-92-4-002092-4.