Future Health e Digital Therapeutics: i due grandi temi trattati nell’incontro sulla Digital Health organizzato di Assolombarda
Temi davvero molto interessanti quelli trattati nel corso dell’evento live intitolato ‘‘Digital Health: principi fondamentali e prospettive di sviluppo nello scenario internazionale”, il primo degli otto appuntamenti del ciclo di incontri “Digital Health Revolution Observatory“, organizzato da Assolombarda, che si è tenuto lo scorso 24 marzo.
Durante l’incontro sono intervenuti Roberto Ascione, CEO & Founder di Healthware Group, e Giuseppe Recchia, Vicepresidente di Fondazione Smith Kline e CEO di daVinci Digital Therapeutics S.r.l., che si sono alternati nel fornire un quadro introduttivo di come la digital health sta evolvendo (soprattutto dopo la pandemia da Covid-19) e delle opportunità di business che essa può offrire.
L’incontro è stato introdotto da Giuliano Faliva, Presidente della Sezione Terapie e tecnologie per la vita di Assolombarda, che ha voluto sottolineare le finalità dell’iniziativa.
La Sezione Terapie e tecnologie per la vita rappresenta un punto di riferimento per tutte le imprese che lavorano nel settore pharma e metech, associate ad Assolombarda. Per questo motivo, grazie alla collaborazione di partner autorevoli come Healthware e aziende associate, abbiamo voluto mettere a disposizione delle nostre oltre 200 imprese un percorso di formazione e sensibilizzazione incentrato su un tema strategico per la filiera, quello della digital health.
Roberto Ascione: trasformazione digitale della Salute
Con il suo contributo, Roberto Ascione ha offerto ai partecipanti una visione di insieme dei profondi cambiamenti che l’innovazione digitale in sanità sta determinando nella quotidianità di tutti noi, sottolineando che, in questo ambito, la pandemia ha svolto un ruolo di catalizzatore di innovazioni già in essere prima della sua diffusione.
Attualmente, nella gestione della salute si sta assistendo ad un cambio di paradigma che sta favorendo il passaggio dalla Cura al Prendersi Cura. Questa trasformazione del modo di concepire la salute si basa quattro aree sulle quali la digital health sta esercitando un grande impatto:
- la realizzare i modelli value-driven in sanità, possibili grazie all’accessibilità e all’usabilità delle applicazioni;
- la focalizzazione sulla prevenzione, favorita dalla capacità di tracciamento e monitoraggio garantita dai dispositivi digitali;
- la personalizzazione e l’individualizzazione dei servizi;
- la costituzione di un habitat nel quale la medicina è connessa e data-driven.
Da tutto ciò sta determinando l’approdo ad un modello di “Future Health”, che mette al centro dell’attenzione la persona e il suo benessere, contornato da tutta una serie di interventi con caratteristiche diverse dalla sequenza della sanità come noi la conosciamo.
Il modello individua nell’ambito di tutte le categorie della digital health quelle che sono le tecnologie, i processi e gli interventi che possono alleviare i punti di frizione dell’attuale patient journey. Nel fare ciò si crea un grandissimo valore aggiunto per i pazienti, ma anche per medici, personale sanitario e erogatori di cure
Questa evoluzione sta chiaramente determinando una trasformazione dell’industria life science basata su una nuova equazione del valore percepito. Infatti, in questa nuova normalità si sta assistendo ad una ridefinizione delle modalità di interazione, favorite da innovativi dispositivi digitali, come testimoniato anche dalle relazioni medici-aziende farmaceutiche.
Dal punto di vista dell’offerta, le imprese farmaceutiche e di medical device sono chiamate a ridefinire la propria proposizione di valore: oggi, infatti, i player di questi settori devono inserire quest’ultima nell’ambito di un ecosistema di servizi, nel quale gli strumenti digitali complementano quella tradizionale. Tenendo conto di queste prospettive, le aziende che operano nel life science devono adottare alcuni interventi nei loro piani operativi. In particolare occorre agire su:
- lo sviluppo di skill e capabilities;
- il supporto agli operatori sanitari, in particolare medici, durante la transizione digitale;
- l’elaborazione di un’offerta di digital medicine/digital therapeutics;
- l’utilizzo a proprio vantaggio della remotizzazione della medicina;
- la capacità di cogliere le opportunità rese disponibili dal PNRR.
Infine, proprio per offrire alle aziende del comparto life science un supporto utile per affrontare con successo queste sfide, il Dottor Ascione ha presentato alcune delle iniziative intraprese da Healthware Group espressamente dedicate al contesto italiano:
- l’edizione italiana di Frontiers Health 2022, che si terrà il prossimo 10 maggio a Roma: un’occasione di incontro fra diversi mondi (istituzioni, innovatori e aziende farmaceutiche) che offrirà l’opportunità di fare il punto sullo stato di attuazione del PNRR, soprattutto dal punto di vista dell’innovazione tecnologica e di processo;
- l’Executive Programme in “Digital Health & Innovation”, un percorso di studi realizzato in collaborazione con il Politecnico di Milano e dedicato ai manager del settore delle life science. Il suo obiettivo è quello di contribuire alla formazione di professionisti e dirigenti che lavorano nell’ambito dell’innovazione sanitaria e della salute digitale;
- l’implementazione della Digital Health & Innovation Strategy “Gateway”, un modello dedicato alla creazione di partnership nell’ambito del PNRR. Si tratta di un percorso metodologico e di processo teso a far comprendere come l’innovazione possa integrarsi con il PNRR;
- la possibilità di avviare delle partnership con Paginemediche, una piattaforma digitale che permette non solo l’integrazione nei processi di telehealth ma anche la digitalizzazione dei Patient Journey;
- l’opportunità di aderire al Digital Medicine e Digital Therapeutics Partnership Programme, un programma studiato per consentire alle aziende di sviluppare strumenti certificati in questi ambiti, attraverso la collaborazione e il co-investimento nel capitale della piattaforma Healthware Therapeutics.
Giuseppe Recchia: digital medicine
L’intervento di Giuseppe Recchia, invece, ha riguardato soprattutto una specifica categoria di applicazione di digital health: la digital medicine. In particolare, dopo aver specificato che la medicina digitale è un piccolo sottoinsieme del gruppo molto più grande costituito dalle applicazioni di salute digitale, il Dottor Recchia ha voluto sottolineare quali sono le differenze che rendono le soluzioni di digital medicine differenti rispetto alle altre innovazioni di salute digitale.
Infatti, le applicazioni di digital medicine per essere classificate in tal modo devono:
- avere come target dei pazienti (mentre le app di digital health nella maggior parte dei casi sono rivolte a persone sane);
- essere (molto spesso) prescritte dal medico e quindi non essere liberamente scaricabili;
- dimostrare la loro efficacia attraverso apposite sperimentazioni cliniche, proprio come se si trattasse di veri e propri farmaci;
Inoltre, le soluzioni di digital medicine sono classificate come dispositivi medici, e come tali differenti dai farmaci perché basate su un algoritmo e non su un principio attivo. Nonostante ciò, anche esse richiedono una certificazione di efficacia, che è condizione necessaria, ma non sufficiente, per essere classificate come terapie digitali.
Sempre parlando delle caratteristiche della digital medicine, il Dottor Recchia ha sottolineato che i prodotti della medicina digitale possono rientrare in due differenti categorie di dispositivi: quella del monitoraggio, che raggruppa i “sensori”, e quella del trattamento, costituita dagli “attuatori”.
Concentrando l’attenzione sulle applicazioni dedicate al trattamento, le soluzioni più note che rientrano nell’area dei cosiddetti attuatori sono quelle di digital therapeutics
La digital therapeutic è un dispositivo medico digitale, disegnato per modificare i comportamenti errati e disfunzionali che sono i principali fattori a causare problemi di salute nel paziente. Infatti, il primo determinante della salute della popolazione sono i comportamenti delle persone e modificare questi comportamenti è estremamente difficile. È per tale motivo che le terapie digitali sono sviluppate con sperimentazioni cliniche, approvate da enti regolatori, rimborsate dal sistema sanitario o dalle assicurazioni private, e sono soggette a prescrizione da parte dei medici.
Questo significa che le digital therapeutics seguono lo stesso percorso di approvazione previsto per qualsiasi farmaco (fase pre-clinica, fase clinica, approvazione, farmacovigilanza e post-marketing), e l’efficacia delle terapie digitali approvate è inoltre dimostrata da numerosi studi clinici eseguiti sui dati di real world data raccolti dopo il loro utilizzo da parte dei pazienti.
Il Dottor Recchia ha poi fatto riferimento alle difficoltà, da parte degli enti regolatori e politici europei, nell’adeguamento delle normative e i loro processi alla realtà delle digital therapeutics. Più in generale, le terapie digitali devono affrontare molteplici ostacoli per accedere al mercato, e per superarli occorre agire su più fronti:
- adottando normative che regolino la loro commercializzazione e, soprattutto, il loro rimborso;
- favorendo le partnership fra aziende farmaceutiche e imprese che sviluppano terapie digitali;
- regolamentando la sperimentazione clinica;
- introducendo le terapie digitali nei processi sanitari;
- superando le barriere che impediscono al medico di prescrivere le digital therapeutics;
- coinvolgendo il paziente affinché non smetta di utilizzare le applicazioni digitali dopo i primi giorni di terapia.
Infine, per fare in modo che in Italia si acquisisca una piena consapevolezza dell’opportunità rappresentata dalla sviluppo della digital medicine, e in particolare le digita therapeutics, è importante:
- informare e sensibilizzare la cittadinanza a riguardo;
- investire sulla formazione da elargire a vari tipi di stakeholders (pazienti, medici, operatori sanitari, ricercatori, imprese);
- elaborare progetti verticali;
- fare ricerca, sia essa dedicata allo sviluppo di nuove soluzione terapeutiche o alla conduzione di studi clinici;
- favorire le reti di impresa e accordi di collaborazione;
- adottare una legge sulla Salute e la Sanità digitale (ispirata, per quanto possibile, a quella tedesca)
Molti dei temi che sono stati introdotti in questo primo appuntamento saranno trattati nel secondo incontro dal titolo “Governare la Digital Health nel sistema salute: l’impatto sulla governance del SSN” che si terrà sempre in modalità remota, il prossimo 21 aprile.