La riforma dei servizi sanitari territoriali è uno dei pilastri della Missione 6 Sanità del PNRR, e all’interno di tale progettualità le nuove Centrali Operative Territoriali (COT) rappresentano uno dei fulcri necessari per il coordinamento delle varie strutture sanitarie presenti sul territorio.
Proprio in relazione alle COT, AGENAS, in collaborazione con il Dipartimento di Architettura, ambiente costruito e ingegneria delle costruzioni (ABC), Design & Health Lab del Politecnico di Milano, ha pubblicato il Quaderno di Monitor “La Centrale Operativa Territoriale: dalla realizzazione all’attivazione“.
Come spiega il DM 77, le Centrali Operative Territoriali (COT) sono un nuovo innovativo modello organizzativo di Centrale che svolge funzioni di coordinamento sia della presa in carico della persona, che diventa integrata e coordinata, che del raccordo tra servizi e professionisti coinvolti nei diversi setting assistenziali: attività territoriali, sanitarie e sociosanitarie, ospedaliere e dialoga con la rete dell’emergenza-urgenza.
Il documento sul Metaprogetto delle COT
L’intento del documento pubblicato dall’Agenzia è, dunque, quello di definire, sulla base delle normative esistenti, del quadro esigenziale dei servizi previsti e delle best practice presenti a livello nazionale ed internazionale (evidence based experience), indicazioni metaprogettuali e organizzative che possano supportare le direzioni strategiche, gli uffici tecnici e i progettisti nella programmazione, progettazione e attivazione delle nuove Centrali Operative Territoriali.
Il documento pubblicato dall’Agenzia è diviso in due parti: la Parte Prima è costituita da quattro sezioni che forniscono indicazioni di indirizzo per il Metaprogetto della Centrale Operativa Territoriale, mentre la Parte Seconda è dedicata alla definizione del modello organizzativo delle COT. Comprese in questa ultima parte, sono presenti: la Dimensione organizzativa, la Dimensione Informatica, relativa alla struttura ICT da implementare per garantire il funzionamento delle Centrali e il suo raccordo con le strutture cliniche territoriali, e la Dimensione Giuridico-Amministrativa, che tratta in particolare della gestione e della protezione dei dati.
Le caratteristiche e i compiti delle COT
Le Centrali Operative Territoriali sono state pensate per avere un bacino di utenza di circa 100.000 abitanti ed essere operative 24h 7 giorni su 7. Il loro compito primario sarà il coordinamento dei servizi tra utenti, Case di Comunità, Ospedali di Comunità, e altre strutture sociosanitarie presenti sul territorio. L’obiettivo principale della singola COT è quello di assicurare continuità, accessibilità e integrazione dell’assistenza sanitaria e sociosanitaria, erogando i seguenti servizi:
- coordinamento della presa in carico della persona tra i servizi e i professionisti sanitari coinvolti nei diversi setting assistenziali;
- coordinamento/ottimizzazione degli interventi attivando soggetti e risorse della rete assistenziale;
- tracciamento e monitoraggio delle transizioni tra diversi luoghi o livelli clinico assistenziali;
- supporto informativo e logistico ai professionisti della rete;
- monitoraggio dei pazienti in assistenza domiciliare, anche attraverso strumenti di telemedicina.
La Dimensione Informatica delle COT
L’implementazione dell’infrastruttura informatica a supporto delle COT dovrà, a livello logico-funzionale, mettere a disposizione degli operatori presenti nelle COT, nel rispetto delle disposizioni vigenti in materia di trattamento dei dati personali e sicurezza, i seguenti strumenti:
– la mappatura aggiornata di tutti i servizi della rete territoriale ed ospedaliera, con tutte le informazioni necessarie (es. tipologia e classificazione delle strutture, disponibilità effettiva posti letto/risorse, capacità e modalità di erogazione prestazioni, referenti dei servizi sanitari attivabili, ecc.)
– funzionalità di accesso agli archivi di presa in carico, gestiti a livello aziendale, che forniscono l’informazione di quali servizi sanitari sono attivi per coloro per i quali è richiesta una transizione o è in corso o è stata completata con informazioni anagrafiche, contatti del paziente e/o famiglia/caregiver, e stato del soggetto all’interno del setting assistenziale proprio;
– cruscotto di gestione e monitoraggio delle transizioni di setting assistenziale con informativa sullo stato e sulle caratteristiche delle stesse (ad esempio trasportabilità paziente, necessità di presidi, necessità di accompagnamento), con possibilità di effettuare programmazione delle transizioni e di ricevere alert a fronte di eventuali scostamenti;
– sistema di ricezione e invio notifiche integrato con il cruscotto delle transizioni.
L’elemento cardine della strategia espressa dal documento pubblicato da AGENAS è il potenziamento delle integrazioni delle infrastrutture a livello regionale, e in esso viene sottolineato come la disponibilità di un insieme di dati pertinente e non eccedente sia elemento abilitante per:
- l’interoperabilità tra aziende (ad esempio con l’eventuale presa in carico distribuita tra più aziende, la trasmissione di richieste verso servizi cross-azienda);
- il monitoraggio in tempo reale su scala regionale (tramite strumenti di Business Intelligence).
Inoltre, nel documento si raccomanda di prevedere un sistema informatico comune, segmentato a livello aziendale (per quanto attiene le informazioni relative alle prese in carico dei pazienti) e dotato di rigorose policy di accesso a garanzia del rispetto del principio di pertinenza e non eccedenza, a tutte le COT di una specifica Regione. Un sistema informatico unificato a livello regionale per quanto concerne la user experience e la logica applicativa, ma segmentato a livello aziendale per la gestione e l’archiviazione delle informazioni, favorisce economie di scala e l’interoperabilità delle COT a livello aziendale, salvaguardando al tempo stesso gli investimenti già effettuati dalle Regioni/Province Autonome.
L’architettura di riferimento proposta per il sistema informatico a supporto della COT adotta un approccio event-driven ed è stata individuata sulla base di tre direttrici principali che derivano dalle funzioni che questa deve svolgere. Queste direttrici sono:
- sistemi con cui la COT deve interfacciarsi (anagrafica strutture, anagrafica pazienti…) per ottenere le informazioni necessarie a governare le transizioni di setting assistenziali (posti letto, capacità di erogazione prestazioni per le strutture territoriali, fabbisogni individuali derivanti dalla storia clinica del paziente, presenza di supporto socio-assistenziale, ecc.);
- livello di interfacciamento (inter-distrettuale, inter-aziendale, inter-regionale): quello proposto è un livello di interfacciamento almeno inter-aziendale, e quindi regionale, con informazioni che vengono scambiate in modalità near real-time;
- modalità di interoperabilità con i soggetti coinvolti nei processi relative alle funzioni svolte dalla COT. Le linee guida raccomandano di utilizzare modalità di interfacciamento con i soggetti esterni alla COT che contemplino l’utilizzo di standard di interoperabilità consolidati anche in ambito sanitario.