Sul sito dell’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (AGENAS) è stato reso disponibile il “Documento di indirizzo per il Metaprogetto della Casa di Comunità”, una pubblicazione realizzata in collaborazione con il Dipartimento di Architettura, ambiente costruito e ingegneria delle costruzioni (ABC), Design & Health Lab del Politecnico di Milano, con cui vengono fornite delle indicazioni progettuali e funzionali utili per la realizzazione delle Case della Comunità (CdC).
Obiettivo del documento
Come intuibile dal titolo, il documento concentra la sua attenzione sull’Investimento 1.1 “Case della Comunità e presa in carico della persona”, parte della Componente 1 “Reti di prossimità, strutture intermedie e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale” della Missione 6 “Salute” del PNRR. Tale obiettivo prevede l’attivazione di 1.288 Case della Comunità, che potranno utilizzare sia strutture già esistenti che di nuova realizzazione. Inoltre, esso tiene conto anche degli strumenti legislativi adottati per dare concreta attuazione al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, in particolare il DM 77 “Regolamento recante la definizione di modelli e standard per lo sviluppo dell’assistenza territoriale nel Servizio Sanitario Nazionale”.
L’intento di questa pubblicazione è definire un metaprogetto capace di dare supporto alle direzioni strategiche, gli uffici tecnici e i progettisti, nella programmazione e progettazione delle Case di Comunità, in modo da rendere queste strutture il vero riferimento per l’assistito che deve o vuole entrare in contatto con il sistema di assistenza sanitaria.
Nello specifico il metaprogetto mette a sistema i modelli organizzativi rilevanti, gli standard esistenti e le principali tematiche connesse agli interventi previsti nell’ambito della Missione 6 Componente 1. […] Questo documento approfondisce il Metaprogetto delle Case della Comunità (CdC).
Proprio per la sua natura, il Metaprogetto delle CdC riporta anche le varie correlazioni che vedono coinvolte le diverse Missioni del PNRR, fra le quali quella tra la Missione 6 salute con la Missione 1 digitalizzazione, innovazione competitività, cultura e turismo. In tale cornice, quindi, rientra anche tutto ciò che riguarda la progettualità relativa all’innovazione digitale.
Un Digital Innovation Healthy Hub
Nello specifico, nel quadro complessivo che viene delineato è prevista l’integrazione delle nuove funzioni digitali, volte a definire un vero e proprio Digital Innovation Healthy Hub basato sulla telemedicina, al fine di favorire l’interoperabilità delle informazioni e il trasferimento delle informazioni sanitarie.
Possibili indicatori di prestazione da considerare sono:
- presenza di servizi per l’innovazione digitale e uffici preposti;
- telemedicina per la condivisione sicura di informazioni sanitarie tra specialisti della presa in carico del paziente, telemonitoraggio o monitoraggio da remoto, ecc.;
- portale digitale o app sanitarie (meglio se coordinato a livello regionale o nazionale) con servizi sanitari (prenotazioni, consultazioni referti, ecc.);
- piattaforme o app per il teleconsulto.
Nel documento viene anche sottolineato che il tema della digitalizzazione e della formazione è oggetto di promozione da parte dei piani per la ripresa Next Generation EU e dal piano nazionale PNRR (Missione 1 e 4), attraverso specifici finanziamenti che incoraggiano una rete europea di Hub digitali.
La digitalizzazione per la gestione del ciclo di vita degli edifici
Altro aspetto che viene trattato è quello relativo alla digitalizzazione del progetto e della gestione degli edifici, che le attuali normative in merito prevedono sia esteso al loro intero ciclo di vita. Con la metodologia del Building Information Modeling (BIM) i professionisti in architettura, ingegneria e delle costruzioni (AEC) possono generare un modello digitale in grado di immagazzinare tutte le informazioni sull’intero ciclo di vita dell’opera, dal progetto alla costruzione fino alla sua demolizione e dismissione. In tal modo, la digitalizzazione diverrà un elemento fondamentale anche per la gestione durante l’intero ciclo di vita degli edifici in cui avranno sede le CdC. Ciò permetterà, in particolare, il controllo efficace della manutenzione degli impianti, con ricadute significative sia economiche che di performance.