Una campagna di sensibilizzazione in cui il principale mezzo di comunicazione sono state le persone
Bere alcolici in gravidanza sottopone il feto a una serie di gravi rischi per la salute.
Come mostrare a tutti, e in particolare alle future madri, che l’alcool è una minaccia così grande?
Questa la sfida che l’organizzazione non-profit internazionale European FASD Alliance ha presentato a un’agenzia di comunicazione italiana, Fabrica. E la soluzione è stata molto creativa: il fotomontaggio di un neonato immerso in una bottiglia di una bevanda alcolica, come se si trattasse di liquido amniotico, e il titolo “Troppo giovane per bere“.
Dal momento che il pubblico da coinvolgere non era limitato a un singolo Paese, ma esteso a tutta l’Europa, l’agenzia ha pensato di valorizzare le tradizioni locali scegliendo un diverso tipo di bottiglia per ogni area: il vino per l’Italia, lo champagne per la Francia, il whisky per Gran Bretagna e Irlanda, la vodka per l’Europa dell’Est e il brandy per i Paesi balcanici.
Alle ore 9:09 del 9 settembre 2014, in occasione della Giornata Mondiale per la Sindrome dell’Alcool Fetale, le principali organizzazioni che si occupano dell’argomento e gruppi di volontari hanno portato questa campagna di sensibilizzazione nelle strade esponendo striscioni con l’immagine più adatta al loro Paese e il testo nella loro lingua.
La comparsa improvvisa di questi striscioni ha portato sia all’interessamento dei media, dando all’evento grande copertura mediatica a costo zero, sia al coinvolgimento di passanti e semplici curiosi, che sono stati invitati dai volontari a scattare foto, video e selfie con lo striscione per condividerli sulle principali piattaforme social.
L’importanza di credere nelle persone
A una creatività di grande impatto, Fabrica ha abbinato una strategia di marketing basata sulla forza delle notizie, degli eventi, delle persone che si uniscono, della condivisione sui social.
Questa strategia di pubblicazione è davvero interessante ed efficace: invece di investire in spazi pubblicitari, si è scelto di credere nelle persone e di valorizzare il loro impegno, lanciando tanti eventi locali notiziabili e coinvolgendo volontari e organizzazioni che hanno dato inizio a un passaparola che si è amplificato sul web.
Una scelta decisamente azzeccata per una campagna mirata a sensibilizzare, a creare conversazioni, a unire le persone per una causa che tutti abbiamo a cuore: la salute dei nostri figli, ovvero il nostro futuro.