Growth Capital, la banca di investimento in ambito tech, ha di recente pubblicato una nuova edizione dell’Osservatorio sul Venture Capital in Italia con i dati relativi all’ultimo trimestre 2023 e i dati aggiornati in termini annuali. Il documento, realizzato in collaborazione con Italian Tech Alliance, mostra come l’anno appena trascorso sia stato, tutto sommato, positivo per gli investimenti in startup e imprese innovative in Italia.
Il quadro complessivo dell’ecosistema italiano dell’innovazione che viene delineato nel documento non è certo esaltante, poiché l’ammontare di investimenti in startup e imprese innovative nel 2013 è stato pari a 1,17 miliardi. Si tratta di una cifra inferiore del 37% rispetto a quella del 2022, ma occorre anche precisare che quello stesso anno è stato registrato un livello record di investimento. Un certo ottimismo, poi, è indotto dall’andamento del Q4 del 2023, che con 383 milioni di euro di fondi raccolti è stato il miglior ultimo trimestre degli ultimi cinque anni.
La “tenuta” del venture capital italiano è in controtendenza rispetto ad un contesto europeo che nel 2023 ha sperimentato una certa sofferenza. Infatti, il valore complessivo degli investimenti elargiti a livello continentale è stato pari a 55 miliardi di euro, in diminuzione del 44% rispetto al dato del 2021 e del 48% rispetto a quello del 2022. Sempre nel 2023 il numero dei round è stato 10.740, in diminuzione rispetto ai 13.425 del 2022 e ai 14.254 del 2021.
Il contributo del settore life science
Il contributo del settore life science al raggiungimento di questi risultati è stato decisivo. Infatti, nel 2023, i fondi raccolti dalle imprese innovative che rientrano in questo segmento di mercato sono stati pari a 186 milioni di euro, ovvero il maggior volume di raccolta registrato negli ultimi cinque anni. Grazie ad esso, che in termini relativi rappresenta il 16% del totale, il comparto delle scienze della vita si è posizionato al terzo posto, dietro solamente a quelli del deeptech e del software.
Inoltre, anche per quanto riguarda i risultati del quarto trimestre del 2023, il life science ha ottenuto un buon risultato, piazzandosi al secondo posto per fondi raccolti che sono stati pari a 79 milioni di euro, pari a poco più del 20,5% in termini relativi.
Nel 2023 il numero di round di raccolta totalizzati dal settore delle scienze della vita è stato di 34, pari a poco meno del 10,5% sui 325 totali realizzati nel corso dell’anno. Questo numero è in contrazione rispetto a quello registrato nel 2022, ma si mantiene comunque su livelli alti se viene preso in considerazione l’ultimo quinquennio.
Da segnalare che la size media dei singoli round per il settore life science è pari a circa 3,8 milioni di euro. Anche nel caso di questa metrica le scienze della vita si posizionano al secondo posto in graduatoria, seppure ben lontane dal risultato ottenuto dalla DeepTech.
Infine, le prospettive del venture capital italiano per il 2024 sono improntate ad un certo ottimismo, poiché si prevede che la criticità rappresentata dalla crescita dell’inflazione si considera ormai sostanzialmente superata e, di conseguenza, che nel corso dell’anno i tassi di interesse comincino un percorso di discesa. In particolare si stima che la raccolta per il 2024 supererà i risultati di ammontare investito del 2023.
La previsione di tale aumento è basata, oltre che sull’allentamento dell’effetto dei fattori macro economici avversi sopra descritti, anche sull’incremento della capacità di attrarre gli investitori internazionali e sulle potenzialità di disrpution dell’AI come driver per la creazione di nuovi modelli di business. Tenendo in considerazione i dati degli ultimi cinque anni, è ipotizzabile che una parte importante di questa crescita futura sarà il frutto degli investimenti di venture capital dedicati al settore delle life sciences.