Bisogna uscire dalla logica “uomo vs macchina” per abbracciare la logica “uomo e macchina”
Sempre più spesso e con maggiore enfasi si pensa alle macchine come rivali o addirittura come nemici. Questo è dovuto a molteplici ragioni, tra le quali, la continua crescita delle capacità delle macchine di sostituire gli uomini nel proprio lavoro e la conseguente paura che questo comporta.
Che le macchine possano sostituirci nel nostro lavoro è vero e lo sarà sempre di più in futuro, ma, a mio avviso, dobbiamo vedere tutto questo come una enorme opportunità per l’uomo di accrescere le sue potenzialità, soprattutto a livello creativo ed entrare in una nuova fase di sinergia tra uomini e macchine.
L’Intelligenza Artificiale (Machine Learning e Deep Learning) viene utilizzata in tantissime realtà, non solo industriali, ma anche nell’advertising, nel customer care, nella salute. In quest’ultima i progressi sono davvero incredibili e promettono un salto di qualità enorme nella diagnosi e nella gestione delle terapie.
Continuare a pensare con la mentalità di “uomo contro macchina” è sbagliato perché c’è molto da guadagnare nell’abbracciare queste tecnologie, soprattutto per focalizzarci maggiormente sulle nosttre capacità creative ed umane. Infatti, se da un lato ci sono sempre più attività che le macchine sono in grado di fare meglio dell’uomo, ce ne sono altre dove invece possono essere di supporto alla più grande capacità umana, ovvero la creatività e l’intuizione.
Pattern recognition e lo spazio per le intuizioni umane
Le macchine possono elaborare milioni di dati grezzi o strutturati, immagini e video in tempi brevissimi. Possono identificare contesti e correlare elementi con risultati che possiamo definire sorprendenti. Questi dati per quanto efficaci, non possiamo definirli esperti. Infatti, pur avendo capacità immensa, non possiamo considerare i risultati allo stesso modo come quelli ottenuti da un esperto umano.
Ad esempio, nella diagnosi di malattie attraverso l’analisi delle immagini di una risonanza magnetica o di una TAC, i risultati che si ottengono in pochi secondi sono principalmente di supporto al medico e non in sostituzione. Questo lavoro da parte delle macchine lascia più spazio al medico di concentrarsi su attività basate sull’esperienza umana, sulle relazioni e sulle intuizioni.
Percorsi diagnostici in oftalmologia
Un recente progetto di Google Research, ad esempio, ha utilizzato oltre 120.000 immagini della retina per addestrare una rete neurale per rilevare la retinopatia diabetica (DR), una delle principali cause di cecità e l’edema maculare diabetico (DME). La capacità della macchina risultano vicine alle prestazioni degli oculisti.
In questo progetto, l’algoritmo ha raggiunto una sensibilità del 97% e una specificità del 93%. Questo è paragonabile alla capacità di un medico specialista e l’analisi può essere effettuata in qualsiasi luogo. I risultati poi verranno analizzati da un oftalmologo per confermare la diagnosi e prescrivere il trattamento.
Medicina di precisione e genetica
Un nuovo campo per l’applicazione delle macchine intelligenti è sicuramente la genomica. Grazie a queste macchine è possibile sequenziare in tempi rapidi l’intero genoma identificando dei pattern specifici all’interno di una quantità enorme di dati.
Grazie a questa potenza di elaborazione e capacità di riconoscere alcuni pattern è possibile fare delle previsioni, con una elevata probabilità, sui pazienti che svilupperanno una data patologia. Sempre grazie a queste capacità è possibile individuare delle cure genetiche che verranno adattate al singolo individuo.
Le macchine libereranno la nostra creatività come mai prima
Come abbiamo visto, le macchine sono in grado di imparare e di essere impegnate in molteplici attività. Abbiamo visto che sono immensamente più performanti dell’uomo in queste attività e abbiamo visto anche che non sono in grado di sostituire l’uomo nella sua esperienza e soprattutto nella sua capacità creativa basata su intuizioni e sulla emotività.
Quindi lasciamo che la tecnologia continui la sua ascesa e smettiamo di considerarla come rivale dell’uomo. Invece, abbracciamo l’idea che le macchine sono dei collaboratori eccellenti e che possono aiutarci ad accelerare le nostre capacità umane e permetterci di esplorarle più che in ogni altra epoca.