La storia dell’umanità racconta di guerre, momenti di prosperità e… di pandemie ed epidemie.
Le pandemie hanno per lo più originale animale (zoonosi), mentre le epidemie sono determinate da virus e batteri sconosciuti al nostro sistema immunitario o che abbiamo imparato a conoscere e combattere nel tempo.
L’AIDS è ancora considerata dall’OMS una pandemia a tutti gli effetti, che ha provocato, ad oggi, oltre 33 milioni di vittime.
L’ultima devastante pandemia è stata causata dall’influenza spagnola (1918-20), che è un esempio di quanto possa essere pericolosa la collaborazione tra virus e batteri.
Ma grazie alla diffusione delle norme igieniche e lo sviluppo di antisettici, l’accesso gratuito alla cura per tutti, è diminuita la loro frequenza e, di conseguenza, anche il tasso di mortalità.
Di epidemie e pandemie si è parlato, però, anche in tempi più recenti. Nel 2009 con l’influenza A/ H1N1 (denominata anche suina) e in questi mesi con il Sars-CoV-2 (che ha causato la pandemia di Covid-19).
Pandemie ed epidemie ci accompagneranno per sempre, così come i virus e i batteri che le provocano.
C’è differenza tra questa pandemia e le precedenti, soprattutto nella gestione della cura e assistenza dei pazienti
Il Covid-19 ha messo a serio pericolo la salute di tutti, indipendentemente dalla loro appartenenza geografica. L’11 Marzo 2020 è stata dichiarata dall’OMS la pandemia globale. Lockdown e turni massacranti nelle strutture ospedaliere sono diventati realtà da subito.
Le istituzioni sanitarie, supportate dai canali media e social, hanno condotto campagne di sensibilizzazione dell’opinione pubblica sull’igiene personale e ambientale. E tutti, ancora oggi, indossiamo dispositivi di protezione individuali come le mascherine, abbiamo a portata di mano gli igienizzanti e pratichiamo il distanziamento fisico.
Non sono stati però gli unici cambiamenti. A lungo abbiamo parlato di telemedicina, videoconsulti, cartelle sanitarie elettroniche, ma mai come lo scorso anno startup e aziende hanno saputo sfruttare al meglio gli strumenti digitali messi a disposizione per migliorare i percorsi di cura e la diagnostica.
In tempi molto brevi, rispetto al passato, è stato possibile eseguire il sequenziamento genomico del virus e così sviluppare il vaccino.
Va, però, detto che gran parte delle strutture sanitarie ha dovuto rimandare o annullare operazioni pianificate già da tempo, limitare l’accesso alle cure specialistiche e ai test diagnostici, e, a volte, licenziare parte del personale.
Ma come si è evoluta la relazione medico-paziente?
I video consulti, considerati pratiche di nicchia, sono balzati da subito alle luci della ribalta. Si sono resi necessari software e strumenti appropriati per garantire la possibilità di consulti medici a distanza.
I software di video consulto (come, ad esempio, Comarch MedCall) permettono ai medici di connettersi in video con i propri pazienti, garantendo la riservatezza e la sicurezza dei dati condivisi. Alcune applicazioni permettono anche la condivisione delle informazioni fra medico e paziente (vedi Comarch HealthNote, un vero e proprio libretto sanitario mobile del paziente).
Approfondisci le modalità di comunicazione virtuale fra medico e paziente nel White Paper Sanità: prima e dopo la pandemia di Comarch Healthcare
L’assistenza sanitaria territoriale oltre le strutture mediche
La maggior parte dei focolai sono avvenuti negli ospedali e nelle cliniche, e hanno paralizzato il lavoro dei medici, obbligando l’introduzione di restrizioni e nuove procedure di ammissione dei pazienti nei reparti.
Per questo, è necessario pensare a nuove modalità di assistenza sanitaria che oltrepassino le barriere territoriali, come l’attivazione di punti diagnostici sul territorio (come Comarch Diagnostic Point) attraverso i quali l’utente può rilevare alcuni parametri vitali in completa autonomia. Basta installare il punto diagnostico completo di dispositivi di misurazione integrati dove si ritiene utile (in centri commerciali, aeroporti, stazioni, palestre, hotel, aziende…); l’applicazione guida l’utente nel procedimento di auto-rilevazione dei parametri passo dopo passo attraverso i dispositivi medici integrati (termometro, stetoscopio, otoscopio, misuratore ECG, …).
La salute non è solo responsabilità degli ospedali e dei centri medici, ma di tutta la società: datori di lavoro, dipendenti, fornitori di servizi, istituzioni culturali, settore dei trasporti e, soprattutto, del singolo cittadino.
Il monitoraggio di persone fragili e malati cronici
Durante la pandemia, il 45% dei decessi avvenuti negli Stati Uniti si sono verificati in case di cura. Ma anche gli ospedali sono entità a rischio.
Come si può allora razionalizzare e migliorare la qualità delle cure dei pazienti a maggiore rischio? Con il monitoraggio a distanza.
Basta una piattaforma di telemedicina, come Comarch HomeHealth, con un’interfaccia dedicata ai pazienti e una all’elaborazione dei dati raccolti da dispositivi di misurazione integrati.
Se gli utenti sono pazienti cardiologici, allora sono disponibili anche due applicazioni dedicate: Comarch CardioNow e Comarch CardioVest.
É l’intelligenza artificiale alla base delle piattaforme che rileva e indica le irregolarità nell’ECG, facilitando la diagnosi di altre patologie o disturbi cardiaci.
Tali tecnologie possono sembrare controverse, ma di fronte a una crisi epidemiologica globale si rendono purtroppo necessarie.