di , 18/10/2022

Un hub internazionale capace di sviluppare e validare tecniche innovative basate sull’intelligenza artificiale, che rendano anonime le informazioni cliniche e biologiche dei pazienti e che nel contempo sia in grado di generare dati sintetici, così da superare la scarsità e la frammentazione delle informazioni disponibili oggi per la ricerca. Il tutto nel rispetto delle norme sulla privacy e in conformità con il GDPR.

Questi sono gli obiettivi di SYNTHEMA, il progetto che ha ottenuto un finanziamento di 7 milioni di Euro, nell’ambito del programma Horizon Europe, da parte della Commissione Europea. Nello specifico, il progetto, che partirà a inizio 2023, si concentrerà sulle malattie ematologiche rare come l’anemia a cellule falciformi e la leucemia mieloide acuta.

Sono 16 gli istituti di ricerca e le università che fanno parte di questo maxi-consorzio europeo coordinato dal Politecnico di Madrid. Fra questi vi sono anche l’Irccs Istituto Clinico Humanitas, l’Università di Bologna, l’Università di Padova e l’azienda di consulenza Datawizard. La partecipazione di Humanitas si concretizza attraverso il coinvolgimento dei suoi Cancer Center e AI Center, oltre ad avere la responsabilità dell’attività di sviluppo e validazione clinica del progetto nella figura del Prof. Matteo Della Porta, responsabile leucemie e mielodisplasie di Humanitas, e docente di Humanitas University.

Le malattie ematologiche derivano da anomalie quantitative o qualitative delle cellule del sangue, degli organi linfoidi e dei fattori di coagulazione. Nonostante la maggior parte di queste malattie sia rara, il numero complessivo di pazienti che ne è affetto in tutto il mondo è importante. Se pensiamo all’ambito dei tumori (che comprendono malattie del sangue come la leucemia mieloide acuta), in Italia circa il 20% dei pazienti è affetto da una forma di neoplasia rara. Negli ultimi anni sono sorti numerosi gruppi di ricerca collaborativa a livello nazionale e dell’UE per studiare le malattie ematologiche rare, e tuttavia i progressi della ricerca clinica e traslazionale sono spesso rallentati a causa del numero relativamente basso di pazienti affetti e dalla dispersione delle informazioni in centri clinici e di ricerca non collegati tra loro (e dunque non comunicanti) – Prof. Matteo Della Porta, responsabile leucemie e mielodisplasie di Humanitas, docente di Humanitas University

Infatti, i dati sintetici possono accelerare le sperimentazioni, poiché grazie ad essi, negli studi che necessitano di confrontare due popolazioni diverse, sarà sufficiente arruolare un gruppo di persone anziché due, con evidenti benefici anche dal punto di vista economico.

Primo ospedale in Italia ad avere un centro di ricerca sull’Intelligenza Artificiale integrato, l’Humanitas AI Center, l’Istituto Clinico Humanitas potrà essere estremamente utile nell’affrontare questo contesto poiché da tempo è impegnato nello studio sistemi sicuri e anonimi per generare conoscenze dai dati dei pazienti.

In particolare, Humanitas può mettere a disposizione la sua esperienza maturata nell’applicazione dell’Intelligenza Artificiale in vari ambiti: dalla prevenzione dei tumori del colon e del retto alla diagnostica per immagini e all’ematologia. Nel 2021, è stato avviato il progetto GenoMed4All, a cui partecipa il centro, finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma Horizon 2020 e il cui obiettivo è la creazione di una piattaforma che faciliti la condivisione e l’analisi dell’enorme quantità di dati genomici e clinici sulle malattie ematologiche.