di , 08/05/2023

Il metaverso non è il futuro dell’ambito healthcare, ma il presente. Non si tratta di una dichiarazione retorica, ma di una constatazione di fatto che riassume, in estrema sintesi, i contenuti del webinar dal titolo “Il metaverso per il futuro della sanità: scenari e applicazioni” realizzato da Assolombarda lo scorso 9 marzo.

Si tratta della prima tappa di un percorso che vuole testimoniare l’attenzione dell’associazione che rappresenta le imprese industriali della Lombardia verso l’innovazione digitale che sta rivoluzionando il settore delle scienze della vita, come confermato da Giuliano Faliva, Presidente della Sezione Terapie e tecnologie per la vita di Assolombarda:

Quello della digital health rappresenta un settore in forte crescita. Secondo i dati di Grand View Research il valore del settore è stato pari a 211 miliardi nel 2022 e dovrebbe aumentare ad un tasso del 18,6% fino al 2030. Importanti sono anche gli investimenti pubblici a livello italiano per la creazione di un’infrastruttura nazionale di telemedicina. È per questo motivo che, come Sezione terapie e tecnologie per la vita di Assolombarda, abbiamo deciso di impegnarci su questo tema che per le aziende pharma e medtech sarà sempre più strategico, realizzando un programma di workshop che ha visto diverse centinaia di partecipanti nel 2022, anche grazie alla partecipazione di importanti aziende e istituzioni come FADOI, Farmindustria, Fondazione Smith Kline, Fondazione RES, Politecnico di Milano, parte dell’ecosistema life science.

A questo interessante evento, moderato da Felice Lopane, hanno preso parte:

  • Roberto Ascione, CEO & Founder di Healthware Group;
  • Roberta Minerva, Senior Tech Advisor & Responsabile NextGen Fabrique Metaverse di NTT Data;
  • Lino Mari, Head of Technology di Healthware Group.

Attraverso i loro contributi, non solo sono state approfondite le caratteristiche del metaverso e le sue applicazioni nel prossimo futuro, ma si è offerta, soprattutto, una prospettiva reale del suo impiego nel settore delle life sciences.

La misura di quanto il metaverso oggi sia un importante aspetto nell’innovazione del settore delle scienze della vita è data dai numeri. Infatti, i dati di alcuni studi del 2022 dimostrano che ad oggi il valore economico del “metaverso” supera i 7 miliardi di dollari, e nel 2030 probabilmente varrà più di 70 miliardi.

Ma, quale può essere una definizione di metaverso che indichi cosa sia in concreto. Roberta Minerva lo ha definito in questo modo:

È un nuovo layer esperienziale 3D (da non intendere però limitato alla sola realtà virtuale) che viene posizionato su internet. Il metaverso quindi è un ecosistema di diversi spazi interconnessi ed immersivi che grazie alla convergenza di diversi ambiti innovativi possono portare gli utilizzatori in una nuova versione della realtà.

Si tratta quindi di un nuovo paradigma che, a partire dai device di virtual e extended reality, sta rivoluzionando il concetto di identità. Infatti, le persone si stanno spostando sempre più sul digitale, associando sempre di più questa nuova declinazione della propria identità a quella reale. L’identità digitale, quindi, determina un cambio di interazione sociale non solo fra i singoli utenti.

L’alternanza e la complementarietà fra digitale e reale rivoluzionerà anche l’erogazione dell’assistenza sanitaria, andando a modificare il rapporto fra medico e paziente. Un primo limitato esempio di quello che potrà essere il futuro è stato offerto dall’introduzione della teleassistenza durante il lockdown, ma questo cambio di paradigma è parte di un’evoluzione ancora più grande che porterà alla cosiddetta assistenza 3.0, dove il metaverso giocherà un ruolo fondamentale.

Il metaverso è uno strumento facile da utilizzare, facilmente accessibile, persistente ma soprattutto mette a disposizione degli spazi illimitati che, uniti ai concetti di engagement e gamification, permettono di cooperare ancora più rapidamente e più efficacemente con il paziente.

Ma quali sono le aree del life science nelle quali è possibile occupare il metaverso? Per prima cosa occorre premettere che le applicazioni dei metaversi nelle scienze della vita in futuro saranno molto numerose, anche in ambiti ad oggi ancora non coinvolti da questa rivoluzione. Attualmente le aree nelle quali si stanno concretizzando i primi veri progetti di metaverso sono le seguenti: medical educational, telemedicina, malattie croniche, ricerca medica, riabilitazione e salute mentale.

Proprio prendendo come riferimento le aree di intervente indicate qui sopra, Lino Mari con il suo intervento offerto degli esempi concreti di applicazioni di alcuni tipi di metaverso.

Nell’ambito della medical education il metaverso può essere utilizzato per creare delle esperienze di formazione medica interattiva, molto più coinvolgente. I destinatari di questa modalità innovativa di attività formativa, fatta di simulazioni virtuali e di ambienti di apprendimento collaborativi, non sono solo studenti ma anche operatori sanitari.

Il metaverso può poi essere impiegato utilmente in telemedicina, attraverso delle piattaforme che offrono l’opportunità di gestire i pazienti cronici senza che questi si muovano dalla loro abitazione. Un esempio avanzato di come ciò possa avvenire è offerto da Paginemediche, che ha messo a disposizione dei pazienti un vero e proprio ambulatorio digitale. Attraverso questa applicazione, infatti,  è possibile offrire un’ampia gamma di servizi digitali: dall’agenda online con i medici, al triage covid-19 automatico basato sull’intelligenza artificiale; dalle videovisite, al monitoraggio costante dei pazienti da casa utilizzando anche dei sistemi di realtà virtuale.

Sempre in relazioner alla gestione delle malattie croniche, attraverso il metaverso è possibile offrire servizi come il coaching virtuale, risorse educative e sistemi di monitoraggio a distanza. Un’applicazione interessante in questo ambito è Rohkea: si tratta di un progetto il cui scopo è il trattamento di pazienti affetti da dolore cronico attraverso l’utilizzo di terapie cognitivo-comportamentale (CBT) e di sistemi di gamification. Grazie a questi strumenti il paziente viene invogliato ad eseguire degli esercizi fisici con il supporto della realtà virtuale.

Anche la ricerca medica può beneficiare delle potenzialità offerte dal metaverso: con esso, infatti, è possibile emulare e modellare dei sistemi biologici complessi, e quindi aiutare i ricercatori a comprendere alcuni meccanismi che sono alla base di alcune malattie, così da essere in grado di sviluppare nuovi trattamenti.

Ancora, due importanti elementi che rientrano nell’implementazione del metaverso, come la realtà virtuale e quella aumentata sono alla base di numerosi esempi relativi alla riabilitazione. Infatti, attraverso di esse è possibile ricreare ambienti realistici in modo che i pazienti, con lesioni o reduci da interventi chirurgici, interagiscano con oggetti in un ambiente virtuale protetto, offrendo così un’esperienza più coinvolgente.

Infine, la mental health: in questo campo la realtà virtuale consente di fornire delle terapie ai pazienti che hanno disturbi di ansia, fobie, disturbi del movimento. Infatti, anche in questo caso è possibile creare un ambiente virtuale sicuro e controllato nel quale i pazienti possono confrontarsi direttamente con le loro paure.

Infine, Roberto Ascione con il suo intervento ha voluto condividere lo schema del Future Health Trends, il modello che pone l’innovazione al centro della strategia aziendale. Innovazione, sia tecnologica che di processo, che, applicata in ambito del life science, è possibile declinare in sei grandi direttrici.

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Nello specifico Ascione si è voluto soffermare, in particolare, sull’area legata alla trasformazione digitale delle operations, che comprende tutta questa serie di ambiti nei quali il metaverso potrà favorire l’adozione di nuovi modi di interazione e di nuove modalità di lavoro. Inoltre, le potenzialità del metaverso determineranno una rinnovata centralità del consumatore, attraverso anche una capacità di analizzare i dati in modo multidimensionale resa possibile e accessibile dalle tecnologie oggi in uso.

Alcune delle applicazioni del metaverso presentate in precedenza richiederanno una trasformazione dei modelli di business. Questo perché con esse si passerà da un modello fondato sull’acquisto e sul rimborso di un farmaco, ad uno basato su un abbonamento ad una piattaforma che eroga poi il trattamento. Appare quindi del tutto evidente che questo tipo di tecnologie, una volta validate scientificamente, introdurranno di fatto dei modelli di business del tutto innovativi.

Infine, Ascione ha voluto poi mettere in risalto l’importanza della convergenza fra i diversi tipi di tecnologie (come ad esempio l’intelligenza artificiale), poiché la vera innovazione è la capacità di utilizzare lo strumento adatto per soddisfare un ben determinato bisogno.