di , 20/04/2023

L’insonnia, una condizione diffusa e poco trattata.

Con una prevalenza del 10-30 % nella popolazione adulta, l’insonnia è uno dei disturbi del sonno più comuni e rappresenta un problema rilevante per la salute pubblica.

Questa condizione, definita come la difficoltà nell’iniziare o mantenere il sonno per almeno 1 mese, può compromettere parametri clinici e cognitivi nonché interferire gravemente nella sfera lavorativa e sociale.

Spesso essa si accompagna a disturbi mentali: come confermato da recenti studi, infatti, l’insonnia è un fattore predittivo di depressione, ansia e suicidio.

In particolare, i disturbi del sonno sono stati riscontrati nel 90% dei pazienti con depressione clinica e chi soffre di insonnia ha una probabilità dieci volte maggiore di andare incontro alla suddetta patologia.

Nonostante ciò, tra le persone che soffrono d’insonnia, sono poche quelle che cercano una cura.

La terapia cognitivo-comportamentale (CBT)

Un trattamento non farmacologico che si è rivelato efficace nella gestione dell’insonnia è la terapia cognitivo-comportamentale (CBT).

Questo approccio, strutturato in più componenti, è considerato una misura di prima linea per favorire l’igiene del sonno e il rilassamento.

L’impiego della CBT è considerato, inoltre, importante anche nella gestione degli stati d’ansia e depressivi associati ai disturbi del sonno.

La gestione dell’insonnia mediante la CBT prevede l’utilizzo di diversi approcci

  • Educazionale: spiegare le differenze che esistono tra sonno normale e alterato. Rendere noti i comportamenti utili per favorire il sonno come lo stile di vita sano e l’importanza di alcuni accorgimenti (come dormire in una camera da letto buia e stabilire orari fissi per andare a letto).
  • Comportamentale: controllare gli stimoli (per esempio alzarsi dal letto quando si è svegli per più di 15-20 minuti e tornare invece solo quando ci si sente assonnati per ristabilire la connessione tra letto e sonno).
  • Cognitivo: imparare a gestire le preoccupazioni e i pensieri che impediscono di addormentarsi.
  • Additivo: tecniche di rilassamento e respirazione.

dCBT, il digital come supporto nei disturbi del sonno

Nonostante i risvolti positivi della terapia cognitivo-comportamentale nel trattamento dell’insonnia, questo approccio presenta diverse limitazioni soprattutto a livello di tempi e costi. Con l’avvento della tecnologia, la CBT si è avvalsa del digital e di conseguenza anche la gestione dei disturbi del sonno mediante questa tecnica.

I programmi di dCBT (digital CBT) non solo presentano l’impostazione della CBT ma forniscono anche livelli aggiuntivi di supporto personalizzato volti a migliorare il coinvolgimento dell’utente come, per esempio, l’uso di promemoria e avvisi. Inoltre, gli utenti possono fare una valutazione del loro stato di sonno attraverso diari, questionari o la sincronizzazione con altri dispositivi per tenere traccia di alcuni aspetti del sonno e monitorare l’andamento momentaneo.

La terapia cognitivo-comportamentale digitale può avere tre diverse declinazioni

  • Supportive dCBT: la componente digital viene utilizzata principalmente come supporto nel migliorare la terapia individuale o di gruppo in presenza.
  • Therapist-guided dCBT: i contenuti inerenti al percorso terapeutico ovvero testi, immagini, video e audio vengono veicolati al paziente mediante ausili digitali quali pagine web o applicazioni mobile sotto la guida di un professionista clinico.
  • Fully automated dCBT: lo schema terapeutico non prevede alcun intervento umano. La sua personalizzazione viene raggiunta mediante algoritmi che adattano all’utente tutti gli aspetti del programma.

Risultati e prospettive della dCBT

Diversi studi indicano come l’avvento del digital nel contesto della CBT abbia permesso non solo il miglioramento dell’insonnia e di vari parametri del sonno, ma anche degli stati d’ansia e depressivi che si associano.

Questo accade perché la digitalizzazione ha un potenziale innovativo che, anche all’interno di uno schema terapeutico di CBT, permette di:

  • personalizzare i contenuti e la sequenzialità degli elementi in base a ogni esigenza
  • ottenere risultati basati sull’evidenza per chiunque, ovunque e in qualsiasi momento grazie alla sua riproducibilità.

La gestione dell’insonnia può avvalersi, quindi, di uno spettro di soluzioni digitali e non solo che, unite nella combinazione più adatta alle caratteristiche di ogni utente, possono rappresentare uno strumento per ridurre notevolmente l’impatto di questa condizione sulla vita di coloro che ne soffrono.  

Bibliografia:

Lee S, Oh JW, Park KM, Lee S, Lee E. Digital cognitive behavioral therapy for insomnia on depression and anxiety: a systematic review and meta-analysis. NPJ Digit Med. 2023 Mar 25;6(1):52.
Luik AI, van der Zweerde T, van Straten A, Lancee J. Digital Delivery of Cognitive Behavioral Therapy for Insomnia. Curr Psychiatry Rep. 2019 Jun 4;21(7):50.