Le piattaforme dei social media sotto accusa per la disinformazione sui vaccini

Gli esperti di salute pubblica puntano il dito contro le piattaforme dei social media, colpevoli di “supportare” la diffusione di notizie false sui vaccini.

Sostengono, infatti, che la diffusione della disinformazione sui vaccini che avviene sui social media, è dannosa perché può portare le persone a non vaccinarsi, con la possibilità di contrarre malattie mortali come il tetano, la poliomielite e il morbillo.

L’approccio di Facebook

Facebook userà la tecnologia del machine learning per gestire le bufale sui vaccini.

Stiamo cercando modi per fornire informazioni più accurate sui vaccini nelle ricerche, sulle pagine e sugli inviti a unirsi ai gruppi sull’argomento.

L’approccio scelto è di

  • non eliminare i post incriminati, ma piuttosto renderli meno prominenti
  • eliminare la possibilità di targeting per l’adv usando tag come “controversie sui vaccini”
  • condividere informazioni corrette sui vaccini quando gli utenti trovano post-bufale
  • rimuovere l’accesso agli strumenti di raccolta fondi per le pagine che fanno disinformazione sui vaccini

E sul più popolare Instagram?

Gli scienziati hanno ripetutamente e costantemente sfatato il più comune mito anti-vax: l’idea che ci sia un legame tra le vaccinazioni e lo sviluppo dell’autismo nei bambini.

Nonostante ciò, continuano a proliferare su Instagram contenuti anti-vax.

È recente la notizia che Instagram comincerà a nascondere i risultati della ricerca di quegli hashtag che restituiscono costantemente false informazioni sui vaccini.

Se l’hashtag fosse #vaccines1234, se contenesse un’alta percentuale di disinformazione nota sul vaccino, bloccheremmo completamente quell’hashtag, ha detto Karina Newton, Global Head of Public Policy di Instagram.

Il termine “disinformazione nota sui vaccini” si riferisce a quelle informazioni identificate come false dall’OMS, dai Centers for Disease Control e da altre organizzazioni simili.

Altri messaggi che esprimono opinioni contrarie ai vaccini ma non identificate come false, potrebbero non essere esclusi dalla visualizzazione.