Se c’è un’eredità buona lasciata dall’emergenza covid-19 è stata l’esplosione prevedibile delle lezioni di ‘digital fitness’ e la maggiore consapevolezza del mantenimento della salute fisica e mentale.

E così la pandemia ha accelerato l’adozione di un modello ibrido di servizi online/di persona trainati dai casi di successo americani, come Peloton e Mirror, che è probabile che rimanga anche ad emergenza conclusa: si stima infatti che la prossima normalità per il settore dello sport sarà definita da fattori come l’e-commerce, l’aumento della domanda di prodotti sostenibili e della partecipazione a una fruizione individuale dell’esercizio fisico.

Ma se per la maggiorparte dei consumatori si parla di uno o due anni costretti a trascorrere mesi rinchiusi a casa, facendo poco esercizio fisico e con le palestre chiuse, per le persone con disabilità questo scenario rappresenta la normalità: l’ultima rilevazione Istat ci ricorda che solo l’8,5% delle persone con disabilità in Italia pratica un’attività sportiva in maniera continuativa e l’emergenza non ha alterato le abitudini di vita quotidiana, se non peggiorate a causa dell’interruzione forzata di molti servizi legati alla salute, considerati differibili.

Le barriere all’ingresso e all’adozione di una buona pratica di movimento sono molteplici per le persone con disabilità e si evidenziano fin dalla prima infanzia: la difficoltà a seguire un programma di esercizi a casa con il proprio figlio, gli orari dei servizi dedicati che non coincidono mai con i ritmi della famiglia e del lavoro, la carenza di corsi e di professionisti non specializzati negli sport adattati, e ancora le strutture inaccessibili per distanza, barriere architettoniche o costi.

È da questi bisogni che nasce la ‘Palestra dei fighters’, un canale di potenziamento online disegnato da FTS in collaborazione con i fondatori di Fightthestroke, e da una rete di famiglie e professionisti che conoscono e vivono tutti i giorni le esigenze delle persone con disabilità.

Una palestra virtuale che coglie i trend emergenti della ‘Digital-enabled fitness’ e delle comunità online che si ritrovano per allenarsi da casa e che mette in pratica le evidenze scientifiche sull’esercizio motorio per le persone con disabilità: un trattamento individualizzato ed adattato può rappresentare un’alternativa valida e complementare alle attività sul territorio, e noi ti offriamo questa possibilità portando a casa tua i migliori esperti di settore.

Che cos’è la Palestra dei fighters?

È un ambiente di allenamento online con i migliori professionisti in attività adattate e per tutte le persone con disabilità permanente o temporanea, di ogni età.

Quali lezioni è possibile seguire oggi sulla Palestra dei fighters? Le lezioni disponibili al lancio della piattaforma sono con istruttori specializzati in Sport adattato, Danza e para-Taekwondo, Fisioterapia Neurologica, Terapia occupazionale e Musicoterapia; prevediamo di estendere il progetto a Logopedia, Psicologia e supporto genitoriale, Teatro.

Perchè la Palestra dei fighters è un servizio innovativo? 
Inclusione e valorizzazione delle diversità: è un servizio accessibile a persone di diverse età e con diversi tipi di disabilità, motorie, sensoriali o intellettivo-relazionali.
Prezzi democratici e sostenibilità sul mercato: è un modello direct-toconsumer finanziato grazie ad una campagna di raccolta fondi portata avanti in piena pandemia, che trova però la sua sostenibilità sul mercato ed offre lezioni a prezzi democratici, a partire da 25€.
Un segmento in crescita e a forte impatto sociale: gli ‘adaptive o parasports’ rappresentano un segmento di mercato ancora poco presente in Italia e un potenziale di 2 miliardi di consumatori di servizi adattati in tutto il mondo; la ‘Palestra dei fighters’ è un servizio disegnato per sostenere l’imprenditorialità di giovani professionisti ma anche per permetterne l’accessibilità economica alle famiglie con una persona con disabilità.
Coerente con la missione di Fightthestroke, la Palestra dei fighters risponde anche all’art. 30 della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, in cui si incoraggiano gli stati membri alla partecipazione delle persone con disabilità allo sport, indipendentemente dalle abilità di partenza.
Credibilità e ubiquità: anni di esperienza con la piattaforma di teleriabilitazione Mirrorable e con le attività del FightCamp hanno dimostrato che l’attività fisica adattata, sostenuta in maniera intensiva, può far corrispondere i punti di forza e gli interessi personali con le attività appropriate, promuovendo così la piena partecipazione all’attività fisica delle persone con disabilità, da qualsiasi parte del mondo e nella comodità della propria abitazione.
Una squadra agile, tutta al femminile, età media 30 anni, conoscenza di più lingue e con professionalità che vanno dalle diverse discipline sportive adattate fino alla terapia fisica, occupazionale o attraverso la musica.