L’esperienza della pandemia di Covid-19 ha reso evidente la necessità di avere un rapido ed omogeneo accesso alle cure sanitarie, e la prima esigenza è quella di sapere dove si trovano le strutture che erogano servizi sanitari. Per rispondere a tale bisogno, l’UN Statistical Commissione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ha lanciato il Global Health Facilities Database (GHFD), un database globale delle strutture sanitarie.
Come illustrato durante un live conference di presentazione dedicata a questo strumento di digital health, il GHFD sarà strutturato come un repository standardizzato e ad accesso aperto delle informazioni sulle strutture sanitarie, ricorrendo al posizionamento geospaziale per mappare le strutture sanitarie sul territorio. Inoltre, il sistema garantirà la disponibilità di informazioni in grado di fornire assistenza sanitaria di base, soprattutto durante le emergenze.
Nel dettaglio, il database, aggiornato regolarmente dall’OMS, fornirà nome, posizione, tipo, codice univoco di identificazione per ognuna delle strutture sanitarie in esso inserita.
In una prima fase, che terminerà a fine 2022, il GHFD conterrà i dati delle strutture sanitarie di 46 Paesi, la cui popolazione sarà pari al 40% della popolazione mondiale, mentre l’obiettivo finale è quello di includere nel database i dati delle strutture sanitarie di tutti i 194 stati membri dell’OMS entro il 2027.
Come ben comprensibile, il GHFD è considerato uno strumento strategico da parte dell’OMS, in quanto la sua implementazione rappresenta un passo essenziale per poter affrontare più efficacemente le sfide sanitarie globali e regionali e ottenere una copertura sanitaria globale.
Infatti, una volta implementato, esso consentirà ai Ministeri della Salute degli Stati membri dell’OMS di aumentare la loro capacità di utilizzare dati, e sviluppare applicazioni compatibili con le finalità dell’Agenda 2030 e gli obiettivi Oms del Triple billion targets.