Quando penso che dovrò andare dal dentista mi prende un senso di angoscia e timore che non so spiegare.
Lo so, la salute orale è importante, ma sarà la paura dell’anestesia, il divieto di mangiare cioccolata e dolci, il dolore e il mal di testa… insomma, non è proprio il mio posto preferito. E immagino di non essere sola.
C’è un però. E riguarda la possibile rivoluzione dell’odontoiatria grazie alla tecnologia.
Infatti, come accade già per altre aree della medicina, la tecnologia può guidare nella definizioni di soluzioni innovative disruptive che possono avere un impatto sulla pratica clinica e la cura di sé.
La pulizia del cavo orale si fa smart
Viviamo in un mondo in cui gli oggetti di uso quotidiano stanno diventando sempre più intelligenti: il telefono, la nostra casa, gli orologi e perfino il cuscino. Allora perché non utilizzare uno spazzolino intelligente collegato al telefono per migliorare la nostra salute orale?
Sul mercato esistono già da tempo gli spazzolini elettrici con applicazioni a corredo. I nuovi modelli sono dotati di sensori di pressione e si collegano a uno smartphone per scoprire tutto quello che c’è da sapere sulla propria routine di igiene orale. Per i bambini, l’applicazione offre giochi per motivarli e garantire una corretta pulizia di denti e gengive.
Tramite bluetooth, infatti, lo spazzolino si collega a un’app per controllare i tempi di spazzolamento (2 minuti per 2 volte al giorno), i diversi setting delle testine e su quali zone del cavo orale concentrarsi di più.
Lo svantaggio? Sicuramente il costo non accessibile a tutti. Qualche esempio:
- Philips Sonicare Diamond Clean Serie 9000, che, al momento della scrittura di questo articolo, è disponibile con sconti a partire dal 40% (da 249€ a 299,99€).
- Oral-B Genius X, lo spazzolino elettrico guidato dall’Intelligenza Artificiale, disponibile ora con sconto del 50% (149,99€).
- Sonico Oclean X Pro Elite con sensore che abbassa la soglia del rumore e app a corredo con report giornalieri, settimanali e mensili sulle abitudini di spazzolamento (89,90€).
La televisita
Aziende come The Teledenists e MouthWatch offrono negli Stati Uniti servizi di televisita (teledentistica).
Le aziende consentono un accesso più agevole ed economico alle cure orali e dentistiche, soprattutto per bambini e pazienti con ridotte abilità motorie.
Le piattaforme consentono di effettuare una visita da remoto, con la possibilità di inviare immagini e informazioni rilevanti al dentista ed effettuare un consulto.
Il dentista, infatti, avvia la video chat con il paziente e il suo care giver per valutare il bisogno effettivo di una visita in studio.
Realtà Virtuale e Aumentata
La realtà virtuale esiste dai primi anni ’90, quindi perché solo ora c’è tanto interesse nel settore odontoiatrico? Le ragioni sono molteplici, ma è possibile circoscrivere il tutto a costi, dimensioni dei visori e qualità.
L’applicazione di RA e RV è stata esplorata in molti campi chirurgici. Nel campo dell’odontoiatria diversi studi ne evidenziano l’importanza in relazione ad una maggiore accuratezza degli interventi. E soprattutto nell’ottica di alleviare il dolore, l’ansia prima di un intervento e migliorare la tolleranza al dolore.
Secondo una ricerca pubblicata su MDPI, i medici possono utilizzare la RV per mostrare ai pazienti i risultati attesi prima che si sottopongano ad un intervento. Inoltre, Realtà Aumentata e Virtuale possono essere implementate per superare l’odontofobia, comunemente sperimentata dai pazienti pediatrici.
In odontoiatria, l’uso della RA nella chirurgia orale e maxillo-facciale si è concentrato sul posizionamento di impianti dentali, sulla chirurgia cranio-facciale e sulla chirurgia ortognatica.
Intelligenza Artificiale
Negli ultimi anni l’intelligenza artificiale (AI) si è fatta strada nell’odontoiatria. Modelli di IA vengono utilizzati per rilevamento e diagnosi di carie dentali, fratture, lesioni apicali, cisti o malattie delle ghiandole salivari, e molto altro.
Uno studio del 2019 evidenzia come con l’aumento esponenziale dei dati sanitari e la maturazione dell’IA sanitaria, l’odontoiatria stia entrando in una nuova fase di digitalizzazione.
Questi algoritmi possono essere integrati nel sistema sanitario per analizzare i dati sanitari, i risultati della ricerca e i trattamenti disponibili per diagnosi e trattamenti personalizzati (qui ci muoviamo nel campo della genomica).
Le telecamere intraorale
A volte, per quanto possiamo aprire la bocca, seduti sulla poltrona del dentista, non sempre è facile per il professionista vedere chiaramente anche usando il fidato specchio dentale.
La situazione si fa scomoda e a volte dolorosa. E allora quale è la soluzione? La telecamera intraorale. Ovvero una video camera che permette di documentare lo stato del cavo orale e le terapie proposte in modo compresibile per il paziente e utile per il medico.
L’esclusiva tecnologia a lenti liquide delle telecamere funziona come l’occhio umano per garantire una cattura delle immagini senza sforzo e fornire immagini chiare e dettagliate alla portata dei pazienti.
Inoltre, anche nei periodi di emergenza sanitaria (leggi COVID-19), la video camera fornisce un ottimo supporto per mantenere le distanze fisiche e limitare contaminazioni e contagi.
I costi? L’acquisto di questo strumento ha un minimo impatto sull’economia dello studio.
In Italia, tra le aziende produttrici c’è Carestream Dental, con due soluzioni progettate per un utilizzo confortevole e con un alto livello di mobilità.
Medicina rigenerativa
Sì, avete letto bene. Qui non ci sono tessuti da riparare o rigenerare, ma il processo è lo stesso.
Ci sono due ricerche che attestano l’opportunità di sviluppare tecnologie per la promozione di terapie biologiche per denti danneggiati o da ricostruire.
I ricercatori dell’Università di Nottingham e dell’Università di Harvard hanno sviluppato otturazioni dentali che consentono ai denti di guarire da soli. Queste otturazioni stimolano le cellule staminali a promuovere la crescita della dentina, il principale componente dei nostri denti. Ciò consente ai pazienti di far ricrescere i denti danneggiati dalle malattie dentali e potenzialmente di eliminare la necessità di ricorrere ai canali radicolari.
Più recente, la scoperta dei ricercatori del Karolinska Institutet, che, nel 2020, sono riusciti a mappare i percorsi di differenziazione delle cellule che compongono i denti umani. Alcune scoperte spiegano i complicati aspetti del sistema immunitario dei denti e fanno chiarezza sulla formazione dello smalto dei denti, il tessuto più duro del nostro corpo.
Tutto questo mi fa ben sperare. Non sarà più necessario optare per ponti dentali (che indeboliscono almeno due denti sani) o devitalizzazioni lunghe e dolorose. Oppure sottostare a lunghe sedute di analisi per ottenere una diagnosi e cominciare il trattamento più adeguato.