di , 16/12/2022

L’ecosistema italiano della digital health è composto da un insieme variegato di attori con differenti responsabilità ed interessi. Il numero elevato di soggetti coinvolti nello sviluppo della sanità digitale nel nostro paese rende spesso difficoltoso approntare dei confronti che permettano la discussione sulle opportunità e le criticità relative all’innovazione digitale in sanità.

Per questo motivo, durante l’incontro “Una sanità equa, trasparente e facile” organizzato da Formiche in collaborazione con Doctolib, che si è svolto il 30 novembre a Roma alla presenza di esponenti istituzionali, rappresentanti delle professioni e associazioni di cittadini, Nicola Brandolese, CEO di Doctolib Italia, ha lanciato un appello affinché venga istituito un Tavolo di lavoro permanente sulla Sanità Digitale, guidato dal Ministero della Salute.

L’idea alla base di tale proposta, che richiama esperienze simili realizzate in altri paesi europei, è quella di coinvolgere le rappresentanze dei professionisti della salute, i pazienti, le istituzioni e gli operatori privati (ad esempio i fornitori di servizi tecnologici) in uno spazio comune di confronto. Tutto ciò con l’obiettivo di contribuire a rendere più efficiente il sistema sanitario italiano, migliorando il lavoro quotidiano dei medici e semplificando l’accesso alla sanità per i cittadini.

Per illustrare la sua idea, Brandolese ha fatto riferimento al Ségur du numérique en santé, progetto del governo francese intrapreso al fine di favorire la condivisione fluida e sicura di dati sanitari tra professionisti e utenti, così da efficientare i percorsi di cura. Attraverso questo esempio, si è voluto mettere in evidenza come la collaborazione tra enti pubblici, Stato e il know-how tecnologico degli attori privati abbia favorito la creazione di un ecosistema digitale a beneficio di cittadini.

Oltre a Brandolese, il convegno ha visto la partecipazione di altri relatori: Lorenzo Pregliasco, co-fondatore di Quorum/YouTrend; Nicola Calabrese, Vice Segretario Generale della FIMMG – Federazione Italiana Medici di Medicina Generale; Mariolina Castellone, Vice Presidente del Senato della RepubblicaFrancesco Gabbrielli, Direttore del Centro Nazionale Telemedicina e Nuove Tecnologie Assistenziali dell’Istituto Superiore di Sanità; Anna Lisa Mandorino, Segretaria Generale di Cittadinanzattiva; Nico Stumpo, Membro della Camera dei Deputati; Elena Bonetti, Membro della Camera dei Deputati ed ex Ministro per le Pari Opportunità e la Famiglia; e Francesco Silvestro, Membro del Senato della Repubblica.

Un contributo molto interessante è stato offerto dall’intervento di Lorenzo Pregliasco che ha presentato i dati dell’indagine “L’opinione di cittadini e medici sull’utilizzo di soluzioni digitali in sanità” condotta da Quorum/YouTrend per Doctolib.

Dalla survey è emerso che per un’ampia fetta dei pazienti intervistati la sanità è il settore sul quale è più importante investire anche e soprattutto dopo la pandemia. In particolare, il 60% dei cittadini è favorevole ad ampliare l’utilizzo di strumenti digitali per gestire la propria vita sanitaria e il 73% del personale medico ritiene che una maggiore digitalizzazione aiuterebbe l’esercizio della professione e sia fondamentale per lavorare al meglio.

Dati che hanno trovato il consenso di Nicola Calabrese, il quale ha sottolineato come attualmente il carico di lavoro degli MMG non sia più sopportabile e per tale motivo devono essere rivisti i processi assistenziali. Proprio partendo da questo presupposto, l’innovazione digitale rappresenta un’importante opportunità per migliorare la sostenibilità del sistema salute.

Telemedicina e integrazione con i sistemi regionali sono obiettivi importanti e, per raggiungerli, è fondamentale la collaborazione tra pubblico e privato che tenga conto delle esigenze professionali dei medici.

Infine, con il suo intervento Francesco Gabbrielli ha voluto sottolineare come sia importante realizzare un coordinamento fra la progettazione di soluzioni digitali e la costituzione di un Tavolo permanente una volta che questo sarà costituito. Tuttavia, Gabrielli ha voluto anche precisare che, secondo la sua opinione, questo spazio di confronto dovrà essere di tipo tecnico-scientifico, e pertanto composto da persone competenti sul tema della sanità digitale.

La richiesta di tale presupposto trova fondamento nell’estrema importanza che Gabrielli attribuisce ad esso per implementare soluzioni di sanità digitale efficaci: solo partendo dal coinvolgimento diretto di professionisti della salute, insieme alle associazioni dei pazienti, e rendendo strutturale anche la co-progettazione con le imprese, nell’ottica di ammodernare il rapporto collaborativo pubblico-privato per il settore digitale sanitario, sarà possibile far sì che la digital health sia un fattore chiave per la sostenibilità del SSN e contribuisca a migliorare gli outcome clinici dei pazienti.