di , 30/05/2025

In vista del Consiglio UE Telecomunicazioni del 6 giugno, Spagna, Francia e Grecia hanno presentato un documento congiunto che propone misure concrete per proteggere i minori dai rischi legati all’uso delle piattaforme digitali. Il testo, definito un “non-paper”, si fonda su tre pilastri: verifica dell’etàdesign adeguato all’età e introduzione di una maggiore età digitale comune a livello europeo.

I tre Paesi denunciano come molte piattaforme siano progettate per catturare l’attenzione degli utenti, esponendo i più giovani a contenuti dannosi e meccanismi assuefacenti. Tra gli effetti negativi citati: ansia, depressione, problemi di autostima e isolamento sociale. “Dobbiamo assicurarci che il mondo digitale rimanga uno spazio di crescita e creatività, non una minaccia alla salute dei minori”, si legge nel documento.

I numeri dell’allarme

Secondo l’ultimo rapporto dell’OMS Europa, l’11% degli adolescenti europei mostra segni di uso problematico dei social media, con picchi del 14% in Italia. Le ragazze risultano più colpite (13%) rispetto ai ragazzi (9%). Inoltre, oltre un terzo (36%) dei giovani ha contatti costanti con gli amici online, e il 12% è a rischio di dipendenza da videogiochi 1.

L’UNICEF stima che oltre 11 milioni di bambini e adolescenti nell’Unione Europea soffrano di disturbi psichici, aggravati dall’uso eccessivo della tecnologia e dalla pressione sociale online 2.

Le proposte concrete

Tra le misure richieste:

  • Verifica obbligatoria dell’età tramite strumenti come il “mini-wallet” digitale;
  • Controlli parentali integrati su tutti i dispositivi con accesso a Internet;
  • Norme europee sul design per limitare elementi persuasivi come autoplay, pop-up e personalizzazione eccessiva;
  • Età minima comune per l’accesso ai social, con Francia e Grecia favorevoli a fissarla a 15 anni.

Il documento sottolinea che, nonostante strumenti come il GDPR e il Digital Services Act, “molto resta da fare” per garantire un ambiente digitale sicuro per i più giovani.

RISORSE:
ANSA.it
Stateofmind.it
QuotidianoSanità.it
WHO