Sempre più numerosi i casi di patologie trattate con la Realtà Virtuale per distrarre i pazienti dal dolore
I ricercatori hanno cominciato a fare esperimenti con la Realtà Virtuale come terapia per il dolore dalla fine degli anni 1990. Le attrezzature costose e ingombranti però hanno impedito che questi esperimenti prendessero piede e diventassero parte della pratica clinica quotidiana.
I sistemi di RV oggi sono leggeri, piccoli e confortevoli da usare e indossare.
Secondo il report di Goldman Sachs del 2016 – Virtual & Augmented Reality – saranno 8 Milioni i medici e professionisti della salute nel mondo che useranno strumenti digitali di RV e AR per la pratica clinica.
Questi nuovi dispositivi – insieme a una crescente epidemia di oppiacei che sta spingendo i medici a cercare opzioni migliori per le terapie del dolore – ha suscitato un rinnovato interesse per terapie basate su RV.
La Realtà Virtuale può essere usata per il trattamento di pazienti fobici o affetti da disordini da stress post traumatico. Ma anche per migliorare l’accesso alla cura attraverso video-consulti e condivisione di dati tramite app.
RV, Intelligenza Artificial, Robot e le nuove tecnologie stanno facendo irruzione nella nostra vita di tutti i giorni
VR, artificial intelligence, robots, and digital technology are creeping into everything we do in life. It only makes sense that it would also evolve into healthcare. Rather than let it creep in, we wanted to study it. Dr. Wong, Ricercatrice – Cedars-Sinai
Tra le strutture all’avanguardia nella ricerca e nell’utilizzo della tecnologia per migliorare i risultati della cura, c’è l’Ospedale Universitario Cedars-Sinai di Los Angeles.
We’re interested in understanding how we can use different technologies to improve the patient experience in ways that don’t require more drugs, and VR is one of them. Brennan Spiegel, Director of health services research – Cedars-Sinai.
Diversi studi confermano che la Realtà Virtuale può essere fonte di distrazione durante trattamenti farmacologici dolorosi
Su 100 pazienti coinvolti nello studio pubblicato recentemente dai ricercatori del Cedars-Sinai, metà è stata “distratta” con un visore di RV 3D e metà ha guardato un video sulla natura su uno schermo piatto da 14 pollici. I pazienti che hanno sperimentato la RV hanno provato meno dolore degli altri.
Ma la sperimentazione non si rivolge solo a pazienti oncologici o affetti da gravi patologie. La Dr. Melissa Wong, parte del programma di medicina materno-fetale presso il Cedars-Sinai, sta lavorando con la Dr. Kimberly Gregory per studiare come la RV possa aiutare le partorienti durante il travaglio.
Spesso viene chiesto alle pazienti di pensare a un’isola felice, un posto tranquillo o divertente dove potersi rifugiare nella loro mente. È come l’autoipnosi o la meditazione guidata sugli steroidi.
Con la RV si amplifica la connessione mente-corpo, ed è un assunto ormai diffuso che la mente operi positivamente sulla guarigione fisica.
Alle partorienti, dunque, è data la possibilità di indossare un visore per RV per 30 minuti durante il travaglio. Prima e dopo devono dare un voto al livello di dolore che provano.
Questo può essere particolarmente importante per le donne che vogliono un parto fisiologico o “naturale” (quando, per esempio, si cerca di evitare i narcotici o l’epidurale).
Se la Realtà Virtuale fornisce una distrazione utile per le donne nel mondo del lavoro, potrebbe fornire un meccanismo alternativo di gestione del dolore, consentendo loro di avere l’esperienza di parto che desiderano.
– USC Università della California del Sud Pubblicazioni e Progetti
– Cedars-Sinai Blog
– The Medical Futurist
– R. Ascione, Il Futuro della Salute. Ed. Hoepli 2018