Un bambino su due è esposto al fumo passivo, ma gli adulti non sembrano rendersi conto del rischio che corrono i bambini sottovalutandone spesso i danni.

Roche, con il patrocinio di WALCE, lancia Ector The Protector Bear, un orsacchiotto che tossisce in presenza del fumo, simbolo di un progetto di informazione e sensibilizzazione sui danni del fumo passivo nei bambini.

Milano, 25 maggio 2017 – In Italia il 52% dei bambini nel secondo anno di vita è esposto abitualmente al fumo passivo, inala cioè il fumo di chi si accende una sigaretta accanto a lui oppure le particelle che si sprigionano dai vestiti e dai capelli di chi fuma abitualmente. Il 49% dei neonati e dei bambini fino a 5 anni è figlio di almeno un genitore fumatore e il 12% ha entrambi i genitori fumatori, mentre circa un neonato su 5 ha una madre fumatrice. I dati Istat fotografano una situazione allarmante, di cui spesso gli adulti sono ignari[1].

Per sensibilizzare sul tema e favorire la protezione dei bambini nasce il progetto “Ector The Protector Bear”, promosso da Roche con il patrocinio di WALCE – Women Against Lung Cancer in Europe – e la collaborazione di Trudi: un orsacchiotto speciale che avrà il compito di proteggere i piccoli ed educare i grandi sui rischi legati al fumo passivo.

Credo sia molto importante che un’azienda come Roche non si limiti solo a mettere a disposizione dei farmaci: ritengo che il ruolo dell’industria farmaceutica sia anche quello di contribuire, sensibilizzare e sostenere la prevenzione con trasparenza, oltre a fare ricerca. – commenta Maurizio de Cicco, Presidente e Amministratore Delegato di Roche Spa – Siamo convinti che l’informazione resti uno strumento essenziale per contrastare le gravi patologie legate al fumo e al fumo passivo come nel caso del tumore al polmone. Bisogna attivarsi per colmare i gap di conoscenza soprattutto nei confronti dei genitori e dei familiari.

Il fumo indiretto, infatti, è nocivo quanto quello diretto: è anch’esso strettamente correlato allo sviluppo di tumori, malattie del sistema cardiocircolatorio e respiratorio. Negli adulti e tanto più nei bambini. – spiega Giulia Pasello, dirigente medico, UOC di Oncologia 2, Istituto Oncologico Veneto di Padova – In più, ogni anno in Italia ci sono circa 150-300 mila bronchiti e polmoniti sotto i 18 mesi, patologie che si possono ricondurre anche all’esposizione cronica al fumo e causano circa 15 mila ospedalizzazioni nei reparti pediatrici.

Il fumo provoca nel mondo circa 600 mila morti premature ogni anno e la perdita di 10,9 milioni di anni di vita in buona salute. I dati epidemiologici legati al tumore al polmone, che nell’80% dei casi è legato al fumo, sono altrettanto allarmanti. Fra tutte, infatti, è la neoplasia che ha il tasso di mortalità più alto: 280.000 decessi all’anno nell’Unione Europea, di cui 19.000 per effetto dell’esposizione al fumo passivo. Inoltre, vivere con un fumatore aumenta del 20% la probabilità di sviluppare tumore al polmone[2].

Ci sono pareri contrastanti in rete sul fumo: il sentiment positivo è legato alla gratificazione (31.8%), alla funzione anti-stress (22.2%), oppure alla socialità della sigaretta (10.5%) – spiega Andrea Ceron, co-fondatore Voices from the Blogs, start up dell’Università di Milano che ha analizzato oltre 700mila post, articoli, news sul tema del fumo per capire quale sia il sentiment della rete – Chi esprime sentiment negativo è consapevole dei danni provocati alla salute di chi fuma, ma presta molto meno attenzione ai danni relativi al fumo passivo. Addirittura, si parla più di insalubrità dell’ambiente (quasi il 79%) che dei rischi per la salute dei bambini (10.1%).

Mancano campagne di prevenzione primaria e di sensibilizzazione su un tema che non può e non deve coinvolgere solo le donne o limitarsi al momento della gravidanza.

La prevenzione nei confronti dei danni del fumo, tumore al polmone in primis, deve essere diffusa in tutte le fasce di popolazione, a partire dalle scuole, – spiega Stefania Vallone, segretario di WALCE e Presidente di LuCE (Lung Cancer Euroe) – Solo così potremo combattere agli esordi una malattia che rimane ancora difficile da trattare anche se le nuove terapie offrono oggi possibilità insperate fino a qualche anno fa.

A fianco dei bambini arriva, quindi, Ector The Protector Bear, l’orsacchiotto protagonista del progetto di sensibilizzazione contro il fumo passivo: un peluche speciale perché, grazie a un sensore posto al suo interno sviluppato da The FabLab, tossisce ogni volta che qualcuno fuma vicino a lui. Così facendo scoraggia i fumatori, avverte i genitori ed educa i bambini a tenersi lontani dalle minacce del fumo. Ector The Protector Bear, prodotto da Trudi, è un orsetto che presta il suo nome a una campagna di informazione che verrà veicolata attraverso un video informativo e un sito, per essere sempre informati sul progetto e ricevere tutti gli aggiornamenti.

Quando, in azienda, abbiamo iniziato a parlare di come sviluppare una campagna d’informazione contro il fumo passivo, siamo venuti a conoscenza del prototipo di Ector e lo abbiamo subito ‘adottato’ con grande entusiasmo – continua de Cicco – Da subito, ci siamo convinti che era il sistema più efficace e assolutamente innovativo per poter sensibilizzare le famiglie, attraverso i bambini, che troppo spesso si ritrovano indifesi rispetto al fumo passivo.

E proprio per ampliare l’azione di sensibilizzazione verso l’importanza della prevenzione “porteremo Ector The Protector Bear nei corsi pre-parto di alcune città italiane a partire da questo autunno” puntualizza Vallone “perché la vera prevenzione precoce inizia dentro le mura di casa, e i genitori non devono incarnare un modello negativo per i propri figli”.

Un progetto in due fasi
Il progetto parte con una campagna di informazione che verrà veicolata attraverso un sito e un video.
Su www.ectortheprotector.com è possibile trovare materiale sul rischio associato al fumo e sul tema della prevenzione: il video, che verrà diffuso anche attraverso i canali social, associato all’#EctorTheProtector, mostra quali sono questi rischi e chiama gli utenti ad agire, a proteggere chi sta loro vicino.
Inoltre, sul sito è possibile iniziare a conoscere da vicino Ector: dai disegni dell’idea creativa alle diverse fasi di realizzazione, fino alle foto dei primi prototipi, seguire da vicino il progetto e avere la possibilità di accogliere Ector a casa propria.
La seconda fase partirà in autunno e prevede, in occasione del mese mondiale di sensibilizzazione del tumore al polmone, la distribuzione di Ector nell’ambito di incontri organizzati da WALCE all’interno di corsi pre-parto in alcune città italiane.

[1] Fondazione Veronesi, http://www.fondazioneveronesi.it/magazine/articoli/fumo/il-fumo-di-terza-mano-fa-male-come-quello-passivo
[2] Dobson R., “Exposure to spouse’s smoking increases risk of lung cancer by over 20%.”, Brit Med J 2004; 10: 328-70